Ecco cosa si aspettano i soci italiani CFA sulle condizioni economiche europee e statunitensi

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lucio musacchio, Flickr, creative commons

Gli investitori professionali italiani certificati CFA hanno ancora prospettive negative sull’economia domestica. È quanto risulta dal sondaggio svolto tra il 17 ed il 31 dicembre 2018 da CFA Italy in collaborazione con Radiocor. Agli intervistati è stato richiesto di esprimere le proprie aspettative sulle condizioni economiche e sulle principali variabili finanziarie di Italia, Eurozona ed USA, così come sui tassi di cambio dell’euro e sul prezzo del petrolio. Il ‘CFA Italy Sentiment Index’ è l’indicatore che riflette la differenza tra la percentuale di intervistati che sono ottimisti sulle prospettive economiche del Paese nei prossimi sei mesi, rispetto alla percentuale di coloro che sono pessimisti. Nel mese di gennaio 2019 hanno partecipato 44 intervistati e il 'Sentiment Index' ha registrato un valore pari a -40, pur risalendo dal dato di dicembre (-44,2) e dal minimo assoluto registrato a novembre (a -55 punti).

“Il dettaglio del ‘CFA Italy Radiocor Sentiment Index’ esemplifica l’importante spostamento delle attese di mercato rispetto all’andamento attuale e futuro dell’economia globale che si è verificato nelle ultime settimane di dicembre. Dopo avere rivisto al ribasso le attese su Eurozona e Italia nei mesi passati, dicembre è stato il mese in cui l’attenzione dei partecipanti al sondaggio si è rivolta maggiormente agli Stati Uniti. Il mood del mercato e degli operatori intervistati sembra essersi spostato verso un tema di decelerazione sincronizzata’ dei principali Paesi sviluppati, caratterizzato da più basse attese di inflazione e, coerentemente, Banche centrali in pausa. Infatti, mentre la valutazione della situazione economica attuale e futura rimane in territorio negativo senza ulteriore sostanziale deterioramento per Italia ed Eurozona, le attese sulla congiuntura economica statunitense subiscono una pesante revisione al ribasso, a fonte di un flusso di dati macroeconomici che nel mese di dicembre ha iniziato ad essere più eterogeneo e foriero di numerose sorprese negative rispetto al consenso”, ha commentato Annalisa Usardi, CFA senior economist di Amundi SGR.

“Nonostante le dinamiche salariali si confermino ancora a supporto di un’inflazione in graduale crescita e le attese degli operatori rimangano per un prezzo del petrolio in ascesa nei prossimi sei mesi, il sondaggio evidenzia a dicembre una marcata riduzione delle attese di inflazione su tutte e tre le aree: ne risultano attese di inflazione in calo per Italia, sostanzialmente stabile per Eurozona e ancora in aumento, ma in modo meno sostenuto, per gli Stati Uniti. Questo nuovo contesto di 'decelerazione sincronizzata' associata ad attese di inflazione più ridotte si traduce per gli intervistati in una significativa riduzione delle probabilità rialzi dei tassi di riferimento da parte della Federal Reserve e della BCE nei prossimi sei mesi, con la maggioranza degli intervistati che ora non si attendono rialzi (ed evidenziano un lieve aumento della probabilità di tagli). Coerentemente, si riducono le attese di apprezzamento del dollaro verso euro mentre viceversa lo yen è visto in apprezzamento rispetto alla valuta europea”, conclude l’economista.

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Fonte: CFA Society Italy.