Ecco i segmenti su cui è in atto la rivoluzione fintech

FSTF18__Eth_Milano_meetup_Fintech
immagine ceduta

Il mercato globale del fintech ha raggiunto un volume pari a 3,4 trilioni di dollari nel 2017 e si prevede arriverà agli 8 trilioni entro il 2022, con un tasso di crescita annuale del 18%. Mentre la Cina e gli Stati Uniti guidano il mercato fintech con un volume superiore a 1 trilione di dolalri, l'Europa risulta essere in ritardo e, nonostante sia caratterizzata da un panorama di start-up fintech in continua evoluzione, le dinamiche di mercato e la pervasione di soluzioni innovative non sono ancora paragonabili a quelle della Cina o degli Stati Uniti. "Il settore fintech non mostra alcun segno di rallentamento, tutt'altro", spiega Marco Mione, senior fintech consultant Deloitte e socio ordinario professional SIAT.  "Grazie alle sue caratteristiche principali, quali velocità di transazione ed elevati livelli di automazione ed usabilità per i clienti e gli stakeholder, numerose start-up continuano a mettere in discussione le catene del valore degli attuali servizi bancari e finanziari".

In occasione dell’ottavo Ethereum Milano meetup presso la Deloitte Greenhouse (che quest’anno è stato parte del primo Fintech Festival italiano), Mione ha illustrato una panoramica sul settore fintech soffermandosi sui quei segmenti in cui la rivoluzione digitale sta avendo un impatto maggiore. "Grazie alla crescita globale degli smart devices e dello shopping online (tramite mobile), la rivoluzione fintech è già in pieno svolgimento in alcune aree, in particolare nel campo dei digital payments", ha affermato l'esperto. "Quest’ultimo ha contribuito per l'80% al volume globale del mercato del fintech nel 2017. Quello dei digital payments è di gran lunga il più grande segmento fintech e rappresenta un’evidente evoluzione verso ulteriori servizi finanziari che potrebbero persino sostituire i metodi di pagamento comunemente utilizzati. Ciò è dovuto alle basse barriere di ingresso sia per i consumatori che per i fornitori, oltre ad una migliore usabilità del prodotto/servizio, specialmente per le persone non esperte di tecnologia. Anche la diversità di cultura e la condizione generale di un'economia giocano un ruolo significativo nella velocità dell'innovazione in un contesto internazionale: mentre i contanti dominano ancora in Germania, i pagamenti effettuati tramite mobile in Cina (ad esempio con Alipay e WeChatPay) hanno già raggiunto negozi offline e praticamente sostituito il denaro in qualità di metodo di pagamento più frequentemente utilizzato nella vita di tutti i giorni. Questo sta accadendo a causa della cultura tecnologica della Cina, del suo settore bancario sottosviluppato e del contesto normativo favorevole".

Quello dei prestiti alternativi è attualmente il secondo più grande segmento fintech, con un volume globale pari a 381 miliardi di dollari. "Prendere in prestito denaro da una comunità online sta guadagnando popolarità rispetto a recarsi in banca soprattutto nelle realtà economiche in crescita, dove i prestiti bancari tradizionali sono meno facili da ottenere", dettaglia Mione. Il settore del prestito peer-to-peer in Cina è esploso negli ultimi anni e ha raggiunto 325 miliardi di dollari di volume di mercato. Si prevede crescerà ulteriormente, con un sorprendente tasso del 24% annuo fino al 2022.

La finanza personale, inclusi i robo-advisors, ha registrato 273 miliardi di dollari nel 2017. "Nonostante le banche spesso non riescano a tenere il passo con le aspettative dei consumatori in termini di adozione della tecnologia digitale, l'ampio spettro di servizi di finanza personale che sta emergendo mantiene comunque un elevato potenziale di disruption". Ultimo ma non meno importante, quello dei finanziamenti alternativi è attualmente il più piccolo segmento fintech con un volume globale di 15 miliardi di dollari nel 2017. "Questo però, a causa di molti imprenditori e piccole imprese che stanno iniziando a riconoscerne i benefici, mostra un promettente tasso di crescita medio annuo del 33% che è previsto fino al 2022", conclude l'esperto.