Il Carmignac Global Bond cambia veste

Spesso le società, indipendentemente dal settore in cui queste operano, attuano rebranding del proprio marchio, piuttosto che dei propri prodotti. Ciò succede anche alle case di gestione, come nel caso di Carmignac, che ha appena annunciato il rebranding del suo fondo Carmignac Global Bond Portfolio (con rating Blockbuster Funds People), che d'ora in avanti cambierà il suo nome in Carmignac Portfolio Unconstrained Global Bond. Il cambiamento risponde ad una necessità di riflettere più fedelmente la filosofia di investimento della società nel nuovo contesto del mercato obbligazionario, segnato da un lento ritardo, ma progressivo di stimoli monetari da parte delle banche centrali del mondo sviluppato.

Il rendimento di questo prodotto dipende da tre principali catalizzatori: il debito sovrano (compreso, se opportuno, quello dei Paesi emergenti), i titoli corporate (senza vincoli settoriali, principalmente dei Paesi sviluppati e in minor misura emergenti), e le valute. “Grazie a un universo di investimento globale coniugato a un approccio flessibile, abbiamo la possibilità di perseguire il rendimento al di fuori di un’Europa caratterizzata dalla repressione finanziaria, e di attuare strategie che ci permettono di trarre vantaggio dall’aumento dei tassi", afferma il gestore Charles Zerah.

Zerah continuerà a gestire il fondo obbligazionario internazionale come ha sempre fatto dal suo arrivo nella società francese nel 2010. Occorre notare che, nonostante il rebranding del fondo, la strategia di investimento di Zerah non cambierà; pertanto la politica d'investimento, le caratteristiche delle diverse componenti e i costi non saranno influenzati nemmeno dalla ridenominazione.

Come anticipare la normalizzazione monetaria

Carmignac è ​​stata una delle prime case di gestione internazionali ad anticipare la fine delle politiche monetarie ultra negligenti - che si è giunti a definire come la ‘grande illusione monetaria’ – e adesso è tra quelle che sostengono più strenuamente l’inesorabilità della normalizzazione di tali politiche. Dall’asset manager sono consapevoli che il cambiamento di rotta del grande esperimento monetario “non sarà privo di conseguenze per i mercati obbligazionari ed è impossibile prevedere l’esito di questa esperienza senza precedenti”.

È per questo motivo che Carmignac insiste da tempo sul fatto che gli investitori abbiano bisogno di investire in prodotti fixed income senza restrizioni, al fine di superare tali sfide. Secondo la sua opinione, condivisa anche da altri attori del mercato, adottare una filosofia di gestione obbligazionaria “unconstrained”, ossia decorrelata dagli indici e basata su convinzioni forti di lungo termine e su un’esposizione flessibile idonea a ottimizzare la gestione dei rischi, consente di avere quella flessibilità che permette al gestore di prescindere dall’indice di riferimento e di privilegiare un’asset class rispetto a un’altra se necessario. Nel caso di Carmignac, a questo approccio si aggiunge una dimensione bottom-up volta a generare performance, attuata da un team di esperti analisti che lavora per estrarre valore dai titoli emergenti, il credito, le valute, la volatilità e la curva dei tassi.

La casa francese ha anche dedicato gli ultimi anni al rafforzamento del proprio team obbligazionario, attualmente composto da 12 professionisti, e capitanato da Rose Ouahba. “Il nostro team di gestione obbligazionaria è stato potenziato negli ultimi due anni per consentirci di affrontare le nuove sfide del mercato. Abbiamo cinque nuovi analisti che creano valore su tutte le asset class (curve dei tassi, debito emergente, credito strutturato, credito corporate high yield) contribuendo alla performance di tutti i nostri fondi, in particolare del Carmignac Portfolio Unconstrained Global Bond”, ha commentato il direttore del team.