Secondo il gestore di M&G Investments Matt Russell lo scenario non è privo di rischi per l’inflazione vischiosa e i tassi che si prospettano più alti a lungo. E per proteggersi da possibili aumenti della volatilità si possono sfruttare gli ABS.
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Minor volatilità e protezione dai ribassi di mercato. Queste secondo il gestore di M&G Investments Matt Russell le qualità chiave offerte del credito a breve termine nell’attuale contesto. Caratteristiche che rendono l’asset class particolarmente interessante, anche in funzione di uno scenario macroeconomico che potrebbe essere più incerto del previsto. “Con un’inflazione più vischiosa, i tassi potrebbero restare più alti più a lungo”, avverte l’esperto della casa di gestione. “Come ci si attende, la BCE potrebbe tagliare i tassi di 25 punti base a giugno. Tuttavia già a luglio potrebbe mettersi in pausa”, dice Russell. “Negli Stati Uniti, invece, non sono convinto che la Fed effettui un taglio nel meeting di luglio come suggerisce il consenso. L’economia Usa rimane relativamente robusta, il mercato del lavoro solido e l’inflazione 'sticky'. Storicamente tende a muoversi a ondate, e potrebbe aumentare nella seconda parte dell’anno. Inoltre, a meno di shock imprevisti, ritengo che se la Fed non taglierà i tassi entro l’estate, potrebbe non farlo per tutto il 2024: in Usa a novembre ci sono le elezioni e un taglio in concomitanza di quest’evento potrebbe avere un sapore politico”, dice l’esperto. “Gli spread attuali sono relativamente stretti e riflettono uno scenario di basso rischio. Ma basta guardarsi attorno per capire che il presente non è privo di rischi. Il contesto geopolitico è instabile per il conflitto in Ucraina e quello in Medio Oriente. Un’escalation nella regione potrebbe avere impatti sul prezzo del petrolio e di conseguenza sull’inflazione. E poi in autunno ci saranno le presidenziali negli Stati Uniti”, dice Russell.
Opportunità nell’IG a breve termine
Secondo l’analisi dell’esperto, il credito investment grade offre rendimenti interessanti in relazione al tasso di default previsto sull’asset class. “Prendiamo ad esempio il credito con tripla B. Gli spread offerti sono attraenti rispetto a titoli sovrani più sicuri come il bund tedesco. In più, i tassi di default prezzati dal mercato nel comparto sono del 9% nei prossimi 5 anni. Ma storicamente, nel peggior periodo di sempre che risale agli anni Settanta, il tasso di default implicito è stato del 5% sui cinque anni, mentre la media storica è del 1,5 per cento”, osserva il professionista che afferma: “Anche se si verificasse una recessione, non saremo in presenza di un contesto così grave come quello della grande crisi finanziaria del 2008 perché da allora i bilanci delle banche sono migliorati e relativamente in buona salute. Quindi, anche se ci trovassimo di fronte a un ciclo di default, questo dovrebbe essere relativamente mite, specialmente nell’investment grade”, dice Russell.
A questa view positiva sul credito investment grade si aggiunge il focus sui titoli a breve termine (1-3 anni) della strategia M&G Short Dated Corporate Bond Fund gestita da Russell. Come ricorda il professionista queste emissioni attualmente beneficiano della curva dei rendimenti invertita. “Nelle durate brevi si è maggiormente ricompensati per il rischio. Se si ipotizzasse uno scenario di forte diminuzione dei tassi di interesse che ritornano a zero, non sarebbe consigliabile puntare su tali scadenze. Ma la curva resta invertita e inoltre prevediamo tassi più alti più a lungo”, spiega Russell.
“Nella durata 1-3 anni i corporate bond denominati in euro offrono rendimenti interessanti attorno al 4 per cento. Inoltre, investendo in questo segmento si assume anche un minor rischio di duration, mitigando la volatilità del portafoglio”, spiega il professionista.
Focus sugli ABS
Una delle caratteristiche distintive della strategia rispetto ai competitor e all’indice di riferimento (il Markit iBoxx EUR Corporates 1-3 year) è il fatto di investire in Asset-Backed Securities (ABS). Si tratta di un’alternativa per diversificare il portafoglio del credito puntando su strumenti con un profilo di rischio inferiore, dato che l’asset class è composta per oltre il 90% da titoli con rating tripla A. Ma secondo Russell per investire in questo comparto la gestione attiva e un rigoroso processo di analisi dei sottostanti sono cruciali. Gli step del processo di investimento in ABS sono tre: il primo è l’analisi della qualità e della liquidità del sottostante, mentre il secondo è lo studio della struttura dei deal per stabilire se offrono un grado sufficiente di protezione. “Questi due passaggi sono effettuati dal nostro team di analisi del credito che è uno dei più grandi e con più esperienza in Europa. Inoltre, M&G dispone di un ampio team di specialisti che gestisce oltre 10 miliardi di sterline in ABS”, spiega Russell. Il terzo step è, invece, l'esame del valore relativo del titolo da parte del gestore, sulla cui base vengono prese le decisioni di investimento. “Investiamo principalmente negli ABS emessi nel Regno Unito. Confrontando ad esempio i corporate bond tripla B con gli ABS tripla A su una durata di 3 anni gli spread sono simili. Questo significa che il profilo di rischio rendimento è a favore degli ABS”, dice Russell. “Credo che investire in questi asset sia una priorità per una strategia come l’M&G Short Dated Corporate Bond che punta ad avere un profilo difensivo e un basso rischio”, dice.
Gli elementi distintivi della strategia
Russell gestisce il fondo dal 2007 dimostrando una capacità di resilienza in diversi contesti di mercato, anche in quello altamente complesso della grande crisi finanziaria del 2008. “Dal lancio del mercato degli ABS che risale a circa 25 anni fa in Europa e Regno Unito non si è mai verificato un singolo default. Ovviamente ci sono stati periodi di forte volatilità, come durante la grande crisi del 2008, che ha rappresentato il peggiore degli scenari per questi strumenti perché erano l’epicentro della crisi”, dice il gestore.
“Grazie alla nostra capacità di gestori attivi puntiamo a battere sistematicamente l’indice di riferimento. Per farlo attingiamo a universo di investimento più ampio: la strategia si basa infatti su un approccio multi valuta che consente di beneficiare degli spread tra i titoli di uno stesso emittente emessi in valute differenti, cosa non possibile per i fondi che replicano l’indice”, continua. “Un altro aspetto che ci differenzia è la possibilità di trarre vantaggio dal potenziale di rialzo offerto dai floating-rate notes, che ci permettono di prendere rischio di credito senza rischio di duration. Questi strumenti, adattandosi alle variazioni dei tassi, puntano a proteggere il capitale e contribuiscono a formare il basso profilo di rischio del fondo. La possibilità di diversificare il portafoglio del credito grazie agli ABS e ai floating-rate notes unito all’approccio multi valuta è ciò che ci distingue”, dice.
Attualmente il portafoglio è composto per oltre il 35% di titoli floating-rate, inoltre il 32% del debito investito è senior secured a fronte del 63% senior unsecured. Il fondo rispetto all’indice è sovrappesato ai titoli tripla A anche per il contributo del peso degli ABS. “Negli ultimi mesi abbiamo abbassato sistematicamente il rischio del portafoglio concentrandoci sulla qualità creditizia. Ora siamo in una posizione di attesa. Quando la volatilità e gli spread aumenteranno di nuovo, e lo faranno perché non siamo in uno scenario privo di rischi, torneremo ad aggiungere gradualmente e in modo significativo del rischio di credito nel portafoglio”, conclude Russell.