Efama boccia i KID dei PRIIPs e chiede aiuto alla Commissione europea

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foto: Tony, Creative Commons, Flickr

L'Associazione europa dell'asset managemente torna alla carica. Dopo aver pubblicato in un report le carenze delle nuove regole del KID (Key Information Document) del PRIIP, adesso chiede alla Commissione europa di rinviare l'esenzione UCITS nel regolamento PRIIPs, facendo seguito ad una lettera emessa dalle autorità europee di vigilanza (Aesfem, Eiopa e Ba). La lettera in questione sottolinea che secondo il regime attuale, gli investitori al dettaglio riceveranno due tipi di documenti di informazione chiave (KID) - i documenti che devono essere forniti ai consumatori prima dell'acquisto di un PRIIP - a partire dal primo gennaio 2020. E per Efama questa sovrapposzione di documenti potrebbe scoraggiare gli investitori piuttosto che facilitare il processo decisionale sull'investimento. Le autorità europee di vigilanza hanno sollecitato la Commissione europea a presentare soluzioni, comprese modifiche legislative, per risolvere la situazione.

Efama sostiene pienamente l'intervento tempestivo dell'Esa e chiede azioni concrete prima della revisione della legislazione sui PRIIP. Inoltre l'associazione ritiene che se la revisione del PRIIP è in ritardo, l'esenzione UCITS dovrebbe essere rinviata di conseguenza per garantire che gli investitori non ricevano nel frattempo informazioni confuse e fuorvianti. Crede perciò che sarebbe controproducente per la Commissione europea sostituire il KID UCITS con il KID dei PRIIP prima che una revisione completa non sia portata a termine.

"L'industria ha più volte sottolineato che il PRIIPs ragazzo ha grossi difetti", sottolinea Peter De Proft, direttore generale di Efama. "C'è una totale mancanza di comprensione sul motivo per cui la Commissione non abbia preso in considerazione le preoccupazioni del settore - ed ora ha l'intenzione di estendere il regolamento ai prodotti UCITS, a quanto pare, perché la revisione non può avvenire in tempo. Questo è legalmente discutibile e contraddittorio con lo spirito della legge e la missione dei Legislatori europei".

"Il regolamento non deve essere applicato agli UCITS fino a quando i difetti fondamentali del KID dei PRIIPs non siano stati adeguatamente risolti", continua De Proft. "L'impatto negativo delle regole PRIIPs sugli investitori retail e sui consumatori è reale. Chiediamo nuovamente alla Commissione europea di adottare misure urgenti per evitare incomprensioni in tutto il settore degli investitori retail".