Le tensioni geopolitiche associate al conflitto hanno generato fluttuazioni nei prezzi del petrolio. Gli esperti si interrogano sull’opportunità di investire nel settore (e la risposta è “sì”).
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L'investimento in titoli energetici riveste un'importanza strategica sia per gli investitori sia per l'economia globale. Il settore energetico è infatti un pilastro fondamentale dell'economia, poiché fornisce le risorse necessarie per alimentare industrie, abitazioni e trasporti, e negli ultimi due anni, a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, le commodities hanno mostrato una grossa volatilità.
Come spiega Giacomo Calef, country head Italia di NS Partners, i prezzi del petrolio hanno subìto diverse fluttuazioni, recuperando il crollo dello scorso giugno, che aveva portato le quotazioni del greggio Brent a 77 dollari, fino a superare gli 85 dollari al barile. “Ad alimentare queste oscillazioni sono state le dichiarazioni dell’OPEC, che ha mantenuto invariate le prospettive di crescita del petrolio nel 2024 e nel 2025, suggerendo una visione a lungo termine stabile, e quelle dell’IEA, Agenzia Internazionale dell’Energia, che, al contrario, ha sostenuto che la domanda di petrolio aumenterà di meno di un milione di barili al giorno, per quest’anno e il prossimo, a causa della contrazione del consumo cinese nel secondo trimestre”, spiega l’esperto.
Il prezzo del petrolio è cruciale perché influenza direttamente l'economia globale, determinando i costi di produzione, i prezzi al consumo e l'inflazione.
Petrolio WTI
Fonte: TradingView.
Titoli energetici
Alla luce di questi elementi, la domanda è: è un buon momento per investire in titoli energetici? Le azioni hanno tendenzialmente registrato le performance migliori durante i periodi d’inflazione bassa, moderata o addirittura leggermente alta. In periodi di alta inflazione, le attività tangibili come le azioni di aziende con asset fisici (immobili, infrastrutture) possono aumentare di valore, in quanto offrono opportunità di crescita del capitale agli investitori. Tuttavia, in genere, hanno registrato brusche flessioni durante le recessioni e si sono indebolite anche quando l'inflazione è salita a livelli molto elevati. “Ma i titoli del comparto energetico hanno storicamente registrato performance piuttosto positive durante i periodi d’inflazione molto elevata”, spiega Tim Murray, CFA, capital markets strategist, multi‑asset division, T. Rowe Price. Questi modelli, quindi, suggeriscono che un modo per beneficiare di una copertura rispetto al rischio d’inflazione consisterebbe nell’orientare i portafogli verso le azioni, riservando particolare attenzione al settore energetico e ad altre azioni esposte alle materie prime.
Come ricorda Karin Kaiser, head of Private Markets Europe, Schroders Capital è importante per l’Europa sviluppare un mix energetico rinnovabile solido e diversificato, al fine di garantire un approvvigionamento energetico più sicuro e resiliente: “Soprattutto considerando il crescente livello della domanda di energia e la necessità di individuare fonti di approvvigionamento energetico aggiuntive per via dell'elettrificazione e dalla crescente domanda di energia dei data center”, conclude l’esperta.
Settore energy
Categoria Morningstar
YTD%
Rend. 1Y %
Rend. 3Y %
Rend. 5Y %
Azionari Settore Energie Alternative
-2,87
-11,86
-6,49
10,43
Materie Prime - Energia
16,29
21,46
11,29
2,45
Fonte: Morningstar Direct, dati al 17 luglio 2024.