Equity Giapponese: il trend rialzista proseguirà anche nel 2017

Moyan Brenn, Flickr, Creative Commons
Moyan Brenn, Flickr, Creative Commons

Nel 2016 gli eventi politici hanno delineato uno scenario di incertezza politica globale e un’elevata volatilità sui mercati finanziari. In questo contesto, il Giappone è stato un modello di stabilità per tutto il 2016.  Dando uno sguardo allo stato di salute dell’economia giapponese, alcuni comparti sono migliorati nel corso dello scorso anno, in particolare i consumi interni, la fiducia delle imprese, le esportazioni e il settore immobiliare. I dati della produzione industriale nipponica confermano i segnali di ripresa, facendo registrare un incremento mensile pari all’1,5% in novembre 2016 e una contrazione delle scorte pari all’1.5% nello stesso periodo. Quest’ultimo dato è di rilevante importanza in quanto potrebbe favorire ulteriori aumenti della produzione industriale del Paese nel breve periodo. Una delle principali sfide del governo giappponese è quella di incrementare i consumi dei cittadini, da sempre più propensi ad incrementare i tassi di risparmio. Segnali positivi arrivano pure dalle vendite al dettaglio, in aumento dell’1,7% a novembre e dalle esportazioni, che hanno fatto registrare un incremento annualizzato pari al 7.4%. Il governatore della Bank of Japan, Haruhiko Kuroda, ha affermato che la crescita dell’economia giapponese dovrebbe mantenersi al di sopra del potenziale nel corso del 2017 e contribuire a riportare l’inflazione su un trend positivo.

Il deprezzamento dello Yen nei confronti del dollaro contribuirà a supportare il mercato azionario nipponico. Entrando più nel dettaglio, analizziamo il trend delle classi di attivi nipponiche più rischiose come l’azionario e l’immobiliare. Il trend rialzista di queste due asset class sembra destinato a continuare anche nei prossimi anni. Gli esperti di WisdomTree Investments, asset manager e provider americano di exchange-traded product, prevedono una forte performance dell’azionario e dell’immobiliare, favorita dalla generale ripresa del ciclo economico, soprattutto per quanto riguarda gli utili aziendali. Nel corso del 2017, i titoli azionari giapponesi potrebbero salire del 20%, con l’indice TOPIX che potrebbe toccare i 1800 punti. Questa tesi è avvalorata dal rapporto prezzo utili (P/E) a sconto dell’indice giapponese TOPIX, sia rispetto alla sua media di lungo periodo sia ai multipli di Wall Street.

L’asset manager individua 5 fattori che portano ad essere ottimisti sul Giappone:

  • Crescita degli utili aziendali, spinta dall’accelerazione delle vendite e dal deprezzamento della valuta. I titoli azionari giapponesi costituiscono un’asset class altamente ciclica, sensibile al ciclo economico sia globale che nazionale. Per il 2017 sembra probabile una flessione positiva su entrambi i fronti che, in concomitanza con il deprezzamento dello Yen e alla forza del Dollaro, dovrebbe provocare una serie di revisioni al rialzo degli utili aziendali. WisdomTree Investments prevede una crescita degli utili pari al 25% in quanto ogni decennio di consistente deprezzamento dello Yen, aggiunge l’8% circa agli utili delle aziende quotate.
  • Ribilanciamento del portafoglio da parte degli investitori giapponesi. A differenza di quanto avvenuto nel 2016 a causa del clima di incertezza globale e in tema di politica nazionale, nel 2017 gli investitori retail e gli istituti privati si sposteranno dalle obbligazioni alle azioni. La politica dei rendimenti obbligazionari a tasso zero favorirà il comparto azionario, rendendolo l’asset privilegiato dagli investitori.
  • Accelerazione del flusso dei dividendi e delle operazioni di buyback. Il generale miglioramento strutturale della gestione dei capitali dovrebbe sostenere il segmento azionario giapponese. Nel 2016, nonostante il calo degli utili, sia i flussi dei dividendi che le operazioni di buyback hanno registrato un’accelerazione e per il 2017 ci si aspetta un movimento analogo.
  • Solido policy mix: la BoJ ha modificato l’obiettivo di politica monetaria al fine di mantenere attorno al livello dello 0% i rendimenti dei titoli governativi nipponici, mentre il primo ministro Shinzo Abe ha annunciato un pacchetto di stimoli fiscali compreso tra lo 0,75% e l’1% circa del PIL per ogni anno dal 2017 al 2020. Secondo l’asset manager, un cambiamento di politica monetaria è improbabile fino a quando l’inflazione non si muoverà decisamente verso l’obiettivo del 2% e nella migliore delle ipotesi potrebbe avvenire tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
  • Generale ripresa del ciclo economico globale, soprattutto del ciclo delle spese in conto capitale di USA e Giappone.

Per quanto riguarda la strategia di asset allocation, WisdomTree Investments esprime una preferenza per le società blue-chip di export che distribuiscono dividendo e si aspettano che il settore finanziario e il settore dei beni strumentali generino alpha. Nonostante le prospettive per il Giappone nel 2017 siano positive, così come per l’equity giapponese, gli esperti individuano due rischi fondamentali: l’inflazione da costi provocata da un mercato del lavoro sempre più rigido potrebbe avvantaggiare i margini prima del previsto e una svalutazione della Cina potrebbe minare la competitività delle esportazioni nipponiche e innescare il prossimo movimento di “risk off” dei flussi di capitale globali.