ESG, integrazione attiva su scala globale

EERPXKuXYAAdoC7
Ted Eliopoulos, vice chairman, Morgan Stanley Investment Management

Raccogliere informazioni sulle tendenze, le motivazioni, le sfide e gli approcci all’investimento sostenibile. Questo l’obiettivo dell’indagine svolta dal Morgan Stanley Institute for Sustainable Investing e Morgan Stanley Investment Management con il coinvolgimento di 110 soggetti tra fondi pensioni pubblici e aziendali, endowments, fondazioni, fondi sovrani, compagnie di assicurazione e altri grandi detentori di patrimoni in tutto il mondo, di cui il 92% con un patrimonio totale superiore al miliardo di dollari.

Integrazione attiva

La grande maggioranza degli investitori a livello globale integra sempre più attivamente i fattori ESG nei processi d’investimento e sta pianificando un ulteriore rafforzamento di analisi e processi dedicati alla valutazione di sostenibilità. Questo in estrema sintesi quanto emerge dai risultati della ricerca. La percentuale di integrazione all’interno dei processi d’investimento è, infatti, passata dal 70% del 2017 all'80% del 2019 e ben sei intervistati su dieci (57%) ritengono che in futuro si rivolgeranno solo a gestori che 
adottano un approccio in linea con i principi ESG.

Quasi otto intervistati su dieci (78%), inoltre, concordano sul fatto che l'investimento sostenibile rappresenti una strategia di mitigazione del rischio e chi già oggi investe in maniera sostenibile dichiara di aver visto chiari benefici a favore di reputazione ed engagement degli stakeholder.

"Questi risultati”, ha commentato Audrey Choi, chief sustainability officer e CEO dell'Institute for Sustainable Investing di Morgan Stanley, “forniscono un'ulteriore prova del fatto che l'investimento sostenibile sia diventato un fattore su cui puntare”. "L’indagine di quest'anno ha rilevato un maggior numero di investitori che identificano il potenziale di rendimento come un elemento chiave per l'integrazione dei temi d’investimento sostenibile e, di conseguenza, molti prevedono in futuro di limitare le allocazioni verso gestori con con approcci di sostenibilità formalizzati", ha aggiunto.

Preminenza temi ambientali

I risultati della ricerca evidenziano inoltre come i temi ambientali restino l’ambito maggiormente sviluppato e oggetto di maggiore analisi da parte degli investitori. Tra coloro che effettuano investimenti tematici o ad impatto, l'88% cerca di affrontare questioni ambientali. Cambiamenti climatici, soluzioni idriche, rifiuti plastici ed economia circolare sono al primo posto tra le tematiche green. Per quanto riguarda le questioni sociali, la diversità di genere e l'istruzione rappresentano le priorità principali.

Un aspetto su cui resta molto da fare è quello della valutazione. Gli investitori vogliono misurare e riportare gli impatti sul proprio portafoglio, ma quasi un terzo (31%), sottolinea l’indagine, non dispone di strumenti adeguati per valutare gli investimenti rispetto ai propri obiettivi ESG.

"La maggioranza degli intervistati ritiene che le aziende che adottano pratiche in linea con gli obiettivi ESG possano rappresentare un investimento migliore nel lungo periodo, sebbene continuino ad avvertire la necessità di migliorare i sistemi di misurazione e rendicontazione dei dati per valutare le loro partecipazioni”, ha dichiarato Ted Eliopoulos, vice chairman di Morgan Stanley Investment Management. “I gestori possono svolgere un ruolo fondamentale nel supportare i clienti, in quanto implementano strumenti in grado di valutare come gli investimenti si allineano ai loro obiettivi di sostenibilità", ha concluso.