ESG sempre più centrale per le startup del fintech (ma restano ritardi nell’applicazione)

Maurizio Primanni News
Maurizio Primanni, foto ceduta (Excellence Consulting)

Cresce l’importanza dei fattori ESG per le startup operative nel fintech, ma nella suddivisione a livello di applicazione delle componenti del trittico sostenibile (ambientale, sociale e di governance) emergono ancora lacune da colmare. È quanto emerge da una ricerca realizzata da Excellence Consulting, in collaborazione con il programma dell’acceleratore fintech e insurtech Fin+Tech. Lo studio “Startup fintech e orizzonte ESG”, che ha coinvolto 40 startup fintech nazionali, rileva come il 62% delle società interpellate riconosca l’importanza strategica dei criteri ESG, e il 46% ritienga che esprimano un vantaggio competitivo “essenziale” sia per raccogliere fondi/capitali sia per vendere prodotti o stringere accordi commerciali.

Fonte: Excellence Consulting.

Tuttavia, sul fonte delle politiche ambientali, queste sono realizzate soltanto dal 46% del campione, e la percentuale scende al 31 nel caso delle policy legate alla governance, mentre il fattore Social attrae l’85% dell’attenzione di queste entità. Sul fronte delle mosse future, il 46% già attua o ha programmato di investire nei prossimi anni in politiche ambientali, l’85% in quelle sociali e il 54% nella governance.

Un altro ritardo che emerge dalla ricerca riguarda le comunicazioni agli stakeholder (soltanto il 23% sul fronte della sostenibilità aziendale e il 46% sul fronte social). Ritardo che, secondo quanto segnala Excellence, può rappresentare un limite in quanto la tendenza delle grandi banche (a partire da Intesa Sanpaolo e Unicredit) è collaborare con le fintech per diventare digital bank e i temi ESG sono un punto di incontro e un fattore discriminante della scelta. “Questo lavoro conferma, da un lato che il tema ESG è fondamentale e irrinunciabile, dall’altro che la messa a terra è difficoltosa: infatti tutte le startup fintech consultate condividono l’importanza del coefficiente ESG, meno son quelle che declinano in concreto tale intenzione”, sostiene Guido Crespi, partner di Excellence Consulting. “Non a caso è l’elemento social, ‘più tradizionale’ e da tempo assimilato, che trova maggiore spazio di quelli environmental e governance, probabilmente più complessi e dispendiosi da mettere in pratica. Di conseguenza ne risente la capacità delle startup fintech di comunicare tali argomenti agli stakeholder, il che non solo è un freno alla capacità di raccogliere fondi ed emergere sul mercato, ma rischia di lasciare campo aperto a iniziative di green washing da parte di operatori spregiudicati.”

Maurizio Primanni, CEO Excellence Consulting, rimanda a un’altra analisi pubblicata dalla società, relativa alla digital transformation, e indica come la tendenza dei grandi istituti (come i già citati Intesa e Unicredit) sia “lanciare nuove banche digitali appoggiandosi anche su fintech che sappiano costruire applicazioni di nuova generazione, con l'obiettivo di convertire nel tempo gli attuali sistemi legacy, spesso punto di debolezza delle banche incumbent. I fattori ESG saranno sempre più rilevanti per le banche, anche nella scelta dei partner, comprese le fintech con cui collaborare. Diventa quindi necessario – conclude Primanni – che esse associno alla consapevolezza anche l’azione nel rendersi oltre che innovative anche sempre più sostenibili.”