ESMA, niente più opzioni binare per gli investitori retail

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palm z, flicker, creative commons

L'autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha concordato misure riguardanti opzioni binarie e contratti per differenze (CFD), compresi i contratti spot su valute con caratteristiche di rotatività. Queste saranno adottate una volta ultimate le traduzioni in tutte le lingue ufficiali UE (fra qualche settimana circa) e successivamente pubblicate nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea. Le misure sulle opzioni binarie e i CDF, si legge nel comunicato diffuso dall'autorità, saranno d’applicazione rispettivamente uno e due mesi dopo la pubblicazione in Gazzetta. Le stesse si applicheranno per un periodo di tre mesi, prorogabili.

Cosa prevedono
Vengono vietate la commercializzazione, distribuzione o vendita di opzioni binarie a investitori al dettaglio mentre nel caso dei CDF la misura è consentita solo in determinati casi in cui siano offerte le seguenti tutele: limiti dell’effetto leva sull’apertura di una posizione tra 30:1 e 2:1, che varia in funzione della volatilità del sottostante (30:1 per coppie valutarie principali; 20:1 per coppie valutarie non principali, oro e principali indici azionari; 10:1 per materie prime diverse dall’oro e indici azionari non principali; 5:1 per singoli indici azionari e altri sottostanti non altrimenti menzionati; 2:1 per criptovalute); una chiusura automatica al raggiungimento di un margine in base al conto; una protezione da saldo negativo in base al conto; un divieto riguardante i premi che incentivano le negoziazioni; un avviso standard relativo ai rischi.

Perché adesso?
L'autorità riconosce che i CFD e le opzioni binarie sono prodotti complessi che recano un rischio intrinseco. Negli ultimi anni, ESMA e autorità nazionali competenti hanno espresso maggiore preoccupazione circa il rapido aumento delle attività di commercializzazione, distribuzione o vendita di tali prodotti destinati agli investitori al dettaglio operanti nell’UE.

Dal canto suo, ESMA ha emanato avvisi specifici e redatto una serie di domande e risposte per far fronte a tali timori. Inoltre, ha coordinato il lavoro di un gruppo congiunto e di una task force per affrontare questioni legate al numero di fornitori che propongono CFD e altri prodotti speculativi a investitori al dettaglio su base transfrontaliera nell’UE nonché per monitorare l’offerta di tali prodotti agli investitori al dettaglio. Alcune ANC, invece, hanno adottato misure nazionali per limitare l’offerta di tali prodotti agli investitori al dettaglio. Malgrado questi interventi, dicono dall'ESMA, "permangono seri timori che i rischi per la tutela degli investitori derivanti da tali prodotti non siano sufficientemente controllati o ridotti".