Alcune evidenze emerse dal BlackRock ETP Landscape Report. Il mese scorso ha segnato il secondo di maggior afflussi mai registrati per gli ETP quotati nell'area EMEA, con acquisti pari a 32,6 miliardi di dollari.
Per accedere a questo contenuto
A gennaio la raccolta globale degli ETP è stata di 146,5 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 205,9 miliardi di dollari di dicembre, con gli acquisti azionari in decelerazione a 88,7 miliardi di dollari rispetto ai 173,1 miliardi di dollari di dicembre. Mentre i flussi sul reddito fisso sono saliti a 48,3 miliardi di dollari, con il primo saldo positivo dell’ultimo trimestre per le commodity, pari a 1,6 miliardi di dollari. A riportarlo è il BlackRock ETP Landscape Report.
Inoltre, gennaio ha segnato il secondo mese di maggior afflussi mai registrati per gli ETP quotati nell'area EMEA, con acquisti pari a 32,6 miliardi di dollari - solo marginalmente inferiori al record storico di 33,5 miliardi di dollari dello scorso dicembre.
"A gennaio la raccolta degli ETP azionari è stata più diversificata, con un saldo positivo dei flussi dell'azionario europeo, pari a 3,7 miliardi di dollari. A trainare i flussi sono state soprattutto le azioni domestiche europee, sostenute da valutazioni scontate", ha spiegato Karim Chedid, head of Investment Strategy iShares EMEA di BlackRock. Prosegue spiegando che: "L’azionario statunitense ha raccolto ancora 59,3 miliardi di dollari, con uno spostamento verso allocazioni di precisione e un elevato interesse per le esposizioni S&P equal weight, così come gli ETP tecnologici, sulla scia di acquisti dei titoli dell'IA dopo i ribassi in seguito alla volatilità nell'ultima settimana di gennaio".

Normalizzazione dei flussi
Secondo quanto riportato dal report, il calo degli acquisti sull’azionario USA (59,3 miliardi di dollari) è stato al centro dell'attenzione, ma è necessaria una contestualizzazione. Seppur novembre (151,6 miliardi di dollari) e dicembre (138,4 miliardi di dollari) siano sono stati i due mesi di afflussi record per gli ETP azionari statunitensi, a gennaio il saldo mensile si colloca al 15° posto dei livelli più elevati.
Al di là degli Stati Uniti, a gennaio l’azionario europeo ha invece registrato afflussi positivi, pari a 3,7 miliardi di dollari di afflussi, il livello più alto da febbraio 2023. A gennaio la raccolta azionaria è stata prevalentemente concentrata negli ETP quotati nell'area EMEA, a differenza di febbraio 2023, quando gli acquisti sono stati equamente suddivisi tra le diverse regioni di quotazione, Stati Uniti ed EMEA. I flussi degli ETP azionari europei quotati negli Stati Uniti sono rimasti invariati nel mese, in controtendenza rispetto ai deflussi di sei mesi fa. In particolare, l'esposizione aveva raccolto 0,3 miliardi di dollari al 23 gennaio, con acquisti quindi a gennaio inoltrato.
Obbligazionario, il ritorno dei tassi
Nel mese di gennaio i tassi (16,1 miliardi di dollari) sono tornati a essere l'esposizione obbligazionaria preferita da agosto 2024. Anche i flussi sul credito investment grade sono aumentati, con 8,5 miliardi di dollari in ingresso, quasi il doppio rispetto ai 4,6 miliardi di dollari di dicembre. I flussi sull’high yield sono tornati in territorio positivo per 1,2 miliardi di dollari, mentre il debito EM ha registrato il secondo mese consecutivo di afflussi per la prima volta da giugno-luglio 2024, pari a 1,0 miliardi di dollari.
A differenza degli scarsi flussi di dicembre pari a 0,7 miliardi di dollari, la raccolta di gennaio
sui Treasury USA è stata di 13,3 miliardi di dollari, pari all'83% degli acquisti complessivi sui tassi. In progressione anche i tassi dell'Eurozona sono aumentati (1,6 miliardi di dollari), mentre gli acquisti sui gilt sono scesi al livello più basso da agosto 2024 (0,2 miliardi di dollari).
Da dicembre a gennaio si osserva un cambiamento dei driver della raccolta degli UST. A dicembre i flussi si sono concentrati esclusivamente sugli UST a breve scadenza (9,3 miliardi di dollari), compensati da deflussi per 7 miliardi di dollari su omologhe esposizioni a lunga scadenza. Anche a gennaio si conferma un saldo positivo sui tassi USA a breve, ma in rallentamento a 4,6 miliardi di dollari, sostenuti da flussi su tutto lo spettro della duration, tra cui il primo saldo mensile positivo su tre per i titoli a lunga scadenza (3,9 miliardi di dollari).