Eurizon: a ottobre l’attenzione si sposta dall’inflazione alla crescita economica

Andrea Conti News
Andrea Conti, foto ceduta (Eurizon)

Quello con cui si apre ottobre è uno scenario, “che si potrebbe definire ideale”, afferma Andrea Conti, responsabile macro research & product specialist di Eurizon nel delineare la consueta view sul mese della società di gestione. Il motivo? “L’inflazione non è più un problema, la crescita economica, seppure in leggero indebolimento negli Stati Uniti, prosegue, e le banche centrali stanno tagliando i tassi”. L’unico neo, a detta dell’esperto, è che si tratta di uno scenario “in parte già scontato dai mercati finanziari”. D’altronde il tema di attenzione non è più l’inflazione: è la crescita economica a prendere il centro della scena.

Una volta definito lo scenario, sul fronte dell’asset allocation, i mercati obbligazionari come detto già scontano parte dei tagli attesi dalle Banche Centrali, “ma presentano tutt’ora tassi cedolari interessanti”, sul fronte equity, “le valutazioni dei mercati azionari risultano tirate, soprattutto in USA, ma la crescita degli utili è un sostegno in ottica di medio periodo”.

Le banche centrali

L’analisi degli esperti della SGR del gruppo Intesa Sanpaolo ha come punto di partenza necessario i dati. Quello sull’inflazione, tornata al 2,5% su base annua negli Stati Uniti e al 2,2% in Eurozona; ma anche il mercato del lavoro oltreoceano, come detto, il cui indebolimento ha spinto la Fed ad abbassare i tassi di 50 punti base nella riunione di settembre.

“Di fatto – prosegue Conti – anche la BCE con la seconda mossa ha tagliato di 50 punti base nel complesso, ma lo ha fatto in tre riunioni”. Il percorso secondo l’esperto è dunque in linea con le attese del mercato che indicavano una rimozione della restrizione monetaria, portando i tassi dal cinque all’attuale 3% entro la fine del 2025 negli USA e attorno al 2% in Europa.

Presidenziali USA e Cina

E questo mese fa il suo ingresso con più forza nelle attese degli analisti anche la campagna elettorale USA. “Harris risulta in vantaggio su Trump nei sondaggi su base nazionale, ma la partita è tutt’altro che decisa se si analizzano i dati dei singoli Stati”, si legge nell’analisi di Eurizon. “Va detto – continua Conti – che al momento non è un tema di grossa volatilità per i mercati. Potrà diventarlo man mano che ci avviciniamo alla data”. Tra gli altri temi, anche la debolezza dell’economia cinese. “La crescita sotto le attese della Cina ha favorito il rientro dell’inflazione, ma d’altro lato ha frenato gli scambi internazionali spiegando, ad esempio, perché l’Eurozona sta crescendo meno del periodo pre-Covid”.

Asset allocation

Nel dettaglio delle diverse asset class i mercati obbligazionari continuano a mantenere alto l’interesse della società “grazie a un flusso cedolare superiore all’inflazione” e al fatto che “offrono protezione ai portafogli in caso di inatteso rallentamento macro”. Si conferma il giudizio positivo sulla duration relativa all’Eurozona (tassi tedeschi) e neutrale su questa statunitense, il motivo di questa scelta è dato dalla minore crescita macro nel vecchio continente e la possibilità, dunque, che qui l’inflazione scenda più rapidamente di quanto previsto dalla BCE. Nonostante gli spread compressi, poi le obbligazioni corporate rimangono una interessante fonte di rendimento cedolare aggiuntivo rispetto ai governativi.

Neutrale il giudizio anche sull’equity “in considerazione di valutazioni tirate, soprattutto per il mercato USA, e della potenziale volatilità legata all’avvicinarsi delle elezioni di novembre”. Eurizon indica, come a livello geografico mantenga una preferenza relativa per gli USA, dove la crescita degli utili è più stabile, seguiti da Europa, Giappone e Mercati emergenti; e infine Pacifico ex Giappone.

Occhio alla volatilità

Il bilanciamento tra attività di rischio e attività di pura duration, continua Conti “vale a maggior ragione per i mercati azionari, che hanno avuto una correzione ad agosto (poi recuperata) proprio su timore di sostenibilità della crescita economica”. Secondo l’esperto, “come il mercato obbligazionario sconta le future mosse di ribasso dei tassi delle banche centrali, anche il mercato azionario sconta in parte il proseguimento del ciclo economico”, il dato “è un po' meno clamoroso in eurozona”, continua, ma anche qui si può notare come in parte gli utili “2024 siano già scontati e in parte anche quelli 2025”.

A detta di Conti, se il ciclo economico prosegue “come è lo scenario centrale” c'è ancora spazio perché i mercati azionari possano dare rendimento agli investitori. Tuttavia, se i mercati azionari sono prezzati per uno scenario in parte scontato, avverte, “sono maggiormente a rischio di episodi di volatilità se i dati economici segnalano qualcosa di diverso, cosa che è successo appunto ad agosto”. Da qui la scelta di Eurizon di bilanciare le attività di rischio con una dose di tassi ad alta qualità e a lunga scadenza “per attraversare questa fase che sarà di proseguimento del ciclo economico con a volte dei momenti di incertezza”.