Eurizon Capital SGR, l’attrattiva delle obbligazioni in renminbi

Stephen Li Jen, CEO di Eurizon SLJ Capital

Questo è un periodo difficile, per molti aspetti. Dal punto di vista dei mercati finanziari e dell’economia, l’attuale crisi è molto diversa da quelle provocate da altri shock in passato, per almeno due ragioni:

  • La contemporaneità degli shock dal lato dell’offerta e della domanda: nelle crisi del passato, lo shock si è materializzato o dal lato della domanda, o dal lato dell’offerta. La crisi petrolifera è uno shock che agisce sull’offerta. Le due ultime recessioni globali che abbiamo vissuto sono scaturite da shock sul fronte della domanda, generalmente più facili da fronteggiare ricorrendo allo stimolo monetario e fiscale. "Nella situazione attuale, abbiamo a che fare con shock contemporanei su entrambi i fronti, il che complica notevolmente la reazione di politica economica", spiega Stephen Li Jen, CEO di Eurizon SLJ Capital (società inglese controllata da Eurizon Capital SGR). "Il Coronavirus non ha precedenti, dunque la durata dell’epidemia e il suo impatto sull’economia sono incerti".
  • Le possibili fragilità preesistenti nelle economie e sui mercati finanziari: Il 2020 è cominciato sull’onda dell’euforia degli investitori per le performance ottenute nel 2019. Quanto accaduto a fine 2018 era già stato dimenticato. Tuttavia, siamo tutti consapevoli di aver beneficiato di un decennio di stimolo monetario, fatto di misure straordinarie adottate dalle Banche centrali e dalle autorità fiscali. In alcune aree del mondo si erano probabilmente formate bolle, o condizioni pari a una bolla. Questo potrebbe spiegare in parte come mai i mercati abbiano subito una correzione tanto ampia.

L’attrattiva delle obbligazioni in RMB 

In un contesto tanto incerto, le obbligazioni in RMB possono rappresentare un investimento interessante, date le loro caratteristiche di correlazione con le attività di rischio e, forse, anche con alcuni titoli di Stato USA e altri titoli sovrani. “Le obbligazioni in RMB possono contribuire a ridurre la volatilità dei portafogli. Questa classe di attività ha ottenuto performance interessanti dall’inizio dell’anno e riteniamo che possa offrire nuove opportunità nei prossimi mesi”, spiega il CEO. L’economia cinese è andata bene negli ultimi anni. “Riteniamo che il tasso di crescita strutturale o potenziale della Cina continuerà a rallentare. Il mercato obbligazionario cinese dovrebbe restare ben supportato”. Nel seguente grafico, la linea rossa a punti rappresenta una tendenza in calo continuo della crescita nei prossimi anni. 

Cina: previsioni di crescita

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Fonte: Eurizon SLJ Capital, dati al 23 Marzo 2020

Il secondo aspetto da considerare riguarda una delle fonti di volatilità per gli investitori europei interessati alle attività cinesi, legata al processo di cross-over dei cambi EUR/USD e USD/CNY. “L’economia europea resterà debole e il rischio di un rally dell’euro, a scapito della perfomance dei mercati asiatici, è relativamente contenuto”. Nel seguente grafico, l’asse verticale mostra il valore del dollaro USA e quello orizzontale il premio per la crescita dell’economia USA. Pertanto, se l’economia cresce a un ritmo molto superiore rispetto al resto del mondo, ci troviamo all’estremità destra del grafico. Se, al contrario, l’economia USA cresce meno rispetto all’economia globale nel suo complesso, o è vittima a propria volta di una recessione, in cui finirà per trascinare il resto del mondo, ci troviamo all’estremità sinistra della rappresentazione.

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Fonte: Eurizon SLJ Capital

“Quello che cerchiamo di illustrare è che il dollaro USA ha una caratteristica molto peculiare, in quanto mostra storicamente una grande forza. A prescindere dalla performance dell’economia statunitense, molto sostenuta o molto debole che sia, l’andamento del dollaro è solitamente buono. La performance è invece di media portata quando l’economia USA avanza più o meno allo stesso ritmo del resto del mondo. Ed è in questi frangenti che il dollaro può mostrare una certa vulnerabilità”.

Le altre valute si comportano diversamente. Lo yen giapponese tende a ottenere buone performance in situazioni di “hard landing”, o di brusca frenata dell’economia; a eccezione del franco svizzero, che tende a caratterizzarsi come valuta rifugio, il 95% delle valute mondiali mostrano una correlazione positiva con la crescita economica. “Pertanto, in un grafico come questo, considerando per esempio i cambi AUD/EUR e EUR/USD, le valute probabilmente mostreranno una buona performance in corrispondenza di una forte crescita delle proprie economie, a fronte di una performance negativa in caso contrario. Non mostrano, dunque, lo stesso, complesso rapporto con la crescita che, nei nostri studi, abbiamo riscontrato solo nel dollaro”, spiega.

“Cinque o sei mesi fa, ci trovavamo probabilmente nel punto C del grafico, o vicini al punto C, con l’economia USA a fare da traino per il resto del mondo e a fungere da principale motore della crescita dell’economia globale. Poi, all’improvviso, siamo passati repentinamente dal punto C al punto A del grafico, in cui l’economia USA è prevista in notevole rallentamento e l’aumento dell’avversione per il rischio sarà di tale portata da garantire il persistere di forti afflussi in direzione del dollaro USA in virtù del suo status di valuta rifugio. È per questo che il cambio EUR/USD non è stato in grado di sostenere il rally osservato un mese fa ed si è trovato rapidamente sotto pressione nell’ultima settimana”.

Per quanto riguarda il mercato cinese, dall’inizio dell’anno i bond in renminbi hanno sovraperformato i Treasury americani, l’oro e ogni altra classe di attività. A oggi, la performance annuale delle obbligazioni RMB (in euro) è pari a circa 5%. “Questa performance non è casuale: più volte in passato, si sono verificate situazioni simili. Durante la grande crisi finanziaria mondiale del 2008, i bond in RMB registrarono guadagni pari a circa il 24%. Durante la crisi del debito in Europa nel 2011, le obbligazioni in renminbi conobbero un rally di 17 punti, sovraperformando tutte le altre classi di attività. Pertanto, l’ottima performance ottenuta quest’anno dai bond in RMB, in quanto bene rifugio a livello mondiale, non ci sorprende”, spiega il CEO.

L'Eurizon Fund Bond Aggregate RMB 

“Nel 2018, Eurizon Fund Bond Aggregate RMB ha ottenuto un rendimento del 5,8%, il 4,6% nel 2019. Da inizio anno, il Comparto ha ottenuto una performance del 5,1%, portando il rendimento totale dal suo lancio (a febbraio 2017) al 16,38%. Rispetto a fondi paragonabili al di fuori della Cina, il comparto è ai vertici della classifica in quanto a performance. Per dimensioni, Eurizon Fund Bond Aggregate RMB è uno dei più grandi fondi comuni specializzati in questa classe di attività al di fuori della Cina”, spiega la società. 

Nei prossimi mesi, lo scenario economico globale resterà incerto. “Le obbligazioni in RMB hanno dimostrato di avere marcate caratteristiche di bene rifugio. Le politiche economiche cinesi non sono correlate con il resto del mondo e il fatto che i mercati cinesi siano sottoposti a stretto controllo ha contribuito alla performance così positiva dei bond. Poiché il mercato obbligazionario cinese è dominato dagli investitori domestici (97,5%), risulta relativamente isolato rispetto al resto del mondo nel contesto della crisi attuale”. 

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Fonte: Eurizon SLJ Capital, dati al 23 Marzo 2020