L’head of Thematic Technology Equities di M&G Investments Jeffrey Lin si sofferma sulle numerose opportunità di investimento di una tematica pluriennale che sta rivoluzionando l’economia e la società.
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Nonostante l'incertezza del contesto macroeconomico e l'aumento dei tassi d'interesse abbiano messo sotto pressione i listini mondiali, secondo M&G Investments le opportunità azionarie per gli investitori selettivi non mancano. E un focus tematico, con l’obiettivo di trarre vantaggio dai cambiamenti strutturali a lungo termine dell'economia, può essere l’approccio vincente per individuarle. Una delle aree più interessanti secondo il gestore britannico e l’intelligenza artificiale (IA). E le performance stellari a Wall Street delle aziende del tech, una su tutte il produttore di chip di ultima generazione NVIDIA, dimostrano l’elevato interesse degli investitori su questo trend.
L’head of Thematic Technology Equities Jeffrey Lin, durante l’M&G European Media Day 2024 svoltosi nelle scorse settimane a Londra, si è soffermato sulle numerose opportunità legate al boom dell’IA. Secondo l’esperto, il concetto di intelligenza artificiale affonda le sue radici negli anni Sessanta, quando gli informatici hanno iniziato a interrogarsi sulla possibilità dei computer di imparare e di prendere decisioni autonomamente. Ma soltanto negli ultimi vent’anni l’IA ha subito un’impennata. E ciò è avvenuto soprattutto grazie al progresso tecnologico, con il lancio di nuovi chip e server più performanti che hanno reso finalmente possibile questa rivoluzione. “Il vero big bang dell’IA è già avvenuto”, dice Lin. “La IA generativa e ChatGPT sono solo l’ultimo capitolo di una rivoluzione già in atto”, dice. “Il mondo sta iniziando a riconoscere l'enorme potenziale dell'IA che rappresenta una tematica d'investimento pluriennale con il potenziale di tradursi in una tecnologia mainstream nell'economia reale”, continua.
I numeri parlano chiaro: secondo una ricerca del 2023 della società di consulenza McKinsey i miglioramenti della produttività derivanti dall'IA generativa e dall'automazione potrebbero aggiungere all'economia globale tra i 2,6 e i 4,4 trilioni di dollari all'anno.
Facilitatori, fornitori e beneficiari dell’IA
Nel valutare la gamma di opportunità di investimento legate all'AI, l’esperto individua tre categorie: facilitatori, fornitori e beneficiari.
I facilitatori sono rappresentati dalle imprese che forniscono la tecnologia chiave alla base dei progressi dell'AI, come la potenza di calcolo, i dati, le comunicazioni di dati ad alta velocità e i sensori. “Tra questi figurano società di semiconduttori che producono i processori e i chip utilizzati per l'elaborazione dei dati ad alta velocità, le società di sistemi che forniscono le apparecchiature di rete e le imprese di telecomunicazioni che forniscono la larghezza di banda ai bordi della rete dal centro dati e viceversa”, osserva Lin. Nvidia è il facilitatore più importante.
Un'altra fonte di opportunità di investimento è rappresentata dai fornitori di servizi e prodotti di AI agli utenti finali. Si tratta di imprese che appartengono tipicamente, ma non esclusivamente, al settore del software e stanno potenziando i loro prodotti con l'IA. “Un fornitore degno di nota, a nostro avviso, è Microsoft. L'azienda tecnologica è un investitore chiave in OpenAI e sta rapidamente integrando i suoi prodotti software con funzioni di AI, come Microsoft 365 Copilot”, dice Lin. Altri esempi di questo tipo di aziende sono Salesforce o Adobe.
La terza categoria è quella dei beneficiari dell'AI: società che stanno aumentando la loro efficienza attraverso l’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle loro operazioni. “Si tratta di imprese tradizionalmente esterne al settore IT, che spaziano dalle aziende del settore dei consumi a quelle del settore sanitario, automobilistico e industriale”, dice Lin che cita come esempi l’azienda di piani di assicurazione mediche United healthcare, Netflix o Toyota.
L’M&G (Lux) Global Artificial Intelligence Fund
Lin assieme al Deputy Head of Thematic Technology Equity Thomas Lee gestisce il fondo M&G (Lux) Global Artificial Intelligence Fund, a disposizione degli investitori da ottobre 2023. Sfruttando le più ampie competenze del team azionario tematico di M&G Investments, la strategia individua tra i fornitori, i provider e i beneficiari dell’IA i business con un significativo potenziale di crescita sul lungo termine e che scambiano a valutazioni interessanti. Ne nasce un portafoglio di 50/70 titoli indentificati anche grazie all’ampia esperienza di Lin come ingegnere informatico. Completano il processo di selezione frequenti incontri con il management delle aziende, favoriti dalla vicinanza alla Silicon Valley del team di gestione basato in California.
Rischi legati all’IA
Tra i rischi di lungo periodo che potrebbero ostacolare la corsa dell’IA l’esperto di M&G non teme nuovi problemi di scarsità di chip, come avvenuto durante la pandemia di Covid. Diversamente “una diminuzione delle performance dei chip e del loro sviluppo tecnologico potrebbero avere un impatto negativo sul potenziale di crescita del mercato”, dice. Un altro freno potrebbe provenire da regolamenti o leggi dei governi troppo restrittive che potrebbero limitare il mercato dell’IA. “Le normative convalidano il potenziale impatto che l’intelligenza artificiale avrà sull’economia globale. A nostro avviso, una regolamentazione proattiva è positiva per l’ampia adozione dell’IA. Ma le aziende del settore si stanno facendo trovare pronte a collaborare con il regolatore nello stabilire delle norme, anche per evitare sanzioni”, spiega Lin. Piuttosto che temere i possibili impatti sull’occupazione e i possibili lavori sottratti all’uomo dalla nuova tecnologia, il gestore è ottimista per l’aumento della produttività e i nuovi posti di lavoro che nasceranno nel campo dell’IA. Infine, per le criticità derivanti dell’elevato consumo di energia dei server dell’IA, Lin sostiene che l’utilizzo di fonti rinnovabili potrà mitigare l’impatto negativo sull’ambiente di questa tecnologia.