Family office, quella italiana è un’industria da 56 miliardi

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foto flickr: M Giuliana DM, creative commons

Il mondo del family office in Italia detiene masse in gestione pari a 56 miliardi di euro e si contano 391 family officer che offrono consulenza a più di 13 mila clienti. A fine 2014, il numero delle strutture che offrono servizi di family office in Italia è salito a 126 unità (erano 120 l’anno precedente). Questo secondo l’indagine di Magstat Consulting. 

Nel 2014 sono state registrate 19 entrate e 13 uscite. Le entrate sono: Amu Investments SIM, Arc Advisory Company Seven fiduciaria, Bespoke wealth advisory 360, Bgp aurea, Fingiaco, First wealth management, Gota, Harmonia SCF, Indaco SCF, Laprima holding, Leaders data, Panrhema, Rancilio cube, Ruocco & Partners consulting, R.G. family office-Cofin golding, Shohet family office, Studio Fontana Bertoli, Valeur società fiduciaria, Wic private equity-Family office Balduzzi. Inoltre, sentendo gli esperti del settore emerge come i family office nel 2015 abbiano aumentato la propria propensione al rischio e che quest’anno i family office abbiano scelto di ridurre il portafoglio  obbligazioni, in favore di azioni e investimenti in fondi. 

Passaggio da SIM a SCF

Tornando ai player sul mercato italiano, si vede come alcune SIM di consulenza hanno richiesto e ottenuto, con delibera Consob, la revoca dell’autorizzazione all’esercizio del servizio di consulenza in materia di investimenti di cui all'art. 1, comma 5, lettera f), del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF), con conseguente cancellazione dall’albo delle SIM, per poter proseguire la stessa attività come Società di Consulenza Finanziaria (o SCF), conformandosi a quanto previsto dall’art. 18-ter del TUF e in prospettiva vigilata esclusivamente dalla Consob. Queste società intendono quindi iscriversi alla sezione riservata alle società di consulenza finanziaria dell’albo unico dei consulenti finanziari di prossima istituzione. 

Sono stati cinque i cambi di denominazione sociale da SIM a SCF avvenuti nel 2014 e a inizio 2015: 81 SCF Family Office SpA, ABS Consulting SCF, Consultique SCF Spa, Galileo Finance SpA, Global wealth advisory SCF SpA. Spiega Luca Mainò, cofondatore di Consultique e membro del consiglio direttivo Nafop: “nel 2007, con l’entrata in vigore della MiFID, siamo stati costretti a diventare SIM dato che l’articolo 18ter che introdusse la possibilità di prestazione del servizio di consulenza finanziaria anche per SpA e Srl che non fossero SIM, è nato nel 2009. 

L’appellativo di SIM non ci è mai appartenuto in quanto non siamo mai stati concretamente un intermediario e abbiamo sempre prestato solo il servizio di consulenza, oltre a quello di analisi e ricerca in materia di investimenti”. E precisa: “non è cambiato nulla per i clienti e per gli studi professionali e le società di consulenza indipendente del network. 

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Con il network Consultique abbiamo sviluppato per chi si vuole dedicare alla consulenza fee only (solo a parcella) un sistema di servizi unico nel suo genere: ufficio studi indipendente, ricerca e strategie di asset allocation, liste di fondi, ETF, fondi quotati, certificati, possibilità di esternalizzare ai nostri analisti perizie tecniche su tutti i prodotti, software di financial planning, account aggregation e corporate finance. 

Inoltre, i nostri master di formazione operativa personalizzabili sono frequentati da professionisti di diversa estrazione che imparano a prestare servizi dalla pianificazione patrimoniale per le famiglie alla direzione finanziaria in outsourcing per le imprese”.

Family office sotto la lente

Secondo quanto emerso dal Global Family Office Report 2015, i family office hanno aumentato la propensione al rischio e hanno scelto di ridurre i bond in portafoglio, in favore di azioni e investimenti in fondi. Ma come all’estero il mercato è molto più variegato e meno complesso da decifrare, gli attuali family office italiani sono stati creati perlopiù dalle famiglie che hanno venduto le proprie attività imprenditoriali negli ultimi anni. 

“Sul settore ci sono notevoli potenzialità di sviluppo dato che esistono oltre 10 mila famiglie con patrimoni superiori ai 10 milioni di euro nel nostro paese, secondo stime attendibili”, spiega Marco Mazzoni, a capo di Magstat consulting. E aggiunge: “i family office formalmente ideali sono quelli di proprietà di una sola famiglia ma sono rari almeno in Italia perché serve un  patrimonio superiore ai 200 milioni di euro per giustificare gli enormi costi. 

La caratteristica più importante di un family office dovrebbe essere l’indipendenza e la totale assenza di conflitti di interesse”. Il family office indipendente non opera in conflitto d’interesse in quanto non possiede prodotti e servizi per la gestione del patrimonio ma seleziona sul mercato i gestori e i prodotti migliori. “Quello di matrice bancaria invece ha generalmente costi nettamente più bassi ma prodotti e servizi meno personalizzati. Un altro svantaggio rispetto gli altri è che opera in perenne conflitto d’interesse anche se molte banche hanno introdotto un vincolo del 5-10% massimo di patrimoni investiti in prodotti di casa. Il family office di matrice bancaria deve però sposare una logica di open architecture (offerta multibrand senza limiti) per proporre un servizio di family office credibile”, afferma ancora Mazzoni. 

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Pionieri del family office in Italia sono stati commercialisti come i Severgnini a Milano e i Tosetti a Torino nei quali le principali famiglie imprenditrici avevano riposto la propria fiducia. Prima della nascita del family office in Italia erano infatti i commercialisti, gli avvocati e i notai di famiglia a svolgere questa funzione quindi è naturale che diverse strutture indipendenti di family office si sono formate con la partnership di consulenti specializzati in diverse discipline. 

Dove va il mercato

Lo scorso anno Cfo SIM e Seven SIM si sono unite ed è nato un intermediario finanziario con un patrimonio di circa un miliardo. Banca Sella ha varato Family Advisory SIM Sella & Partners, UniCredit ha costituito Cordusio SIM Advisory & Family Office (interamente controllata da Cordusio Fiduciaria). Mentre UBS, dopo Londra e Ginevra, ha aperto un ufficio a Milano. Il Global Family Office è la struttura di UBS, joint venture tra wealth management e investment banking, dedicata alle famiglie di imprenditori e i loro family office nel mondo.