FED, il ritmo di acquisto di titoli sul mercato viene confermato

Mario Romano News
Mario Romano, foto ceduta (Sella Sgr)

La scorsa settimana si è chiusa con alcune importanti conferme positive per i mercati dal punto di vista delle misure di stimolo sia fiscali che monetarie. “Con la firma del presidente americano del piano da 1.900 Miliardi di dollari è stato ufficialmente dato il via al pagamento dei 400 miliardi di dollari in assegni una tantum previsti per i cittadini americani con un definito limite al reddito”, spiega Mario Romano, direttore investimenti di Sella SGR

“Considerando il ritmo con cui procede la campagna vaccinale, Biden si aspetta che il 4 luglio si tornerà sostanzialmente alla normalità. Nel tentativo di trovare un livello, il rendimento del decennale americano si è portato sopra l’1.6%”.

Sul fronte Europeo la BCE, nel corso della riunione tenutasi giovedì scorso per arginare l’eventuale effetto contagio derivante dalla risalita dei rendimenti americani, ha annunciato un incremento significativo per il secondo trimestre del ritmo di acquisto del PEPP, senza dare ulteriori dettagli in termini di cifre. “Il programma, impiegato in modo flessibile, mantiene per il momento il suo plafond complessivo di 1,850 miliardi di Euro ed è previsto che proseguirà almeno fino a marzo 2022. Questo ha consentito che i rendimenti in Eurozona si stabilizzassero”, continua l’esperto.

Previsioni sull’inflazione 

Nel corso della riunione sono state riviste di mezzo punto a rialzo le previsioni sull’inflazione nell’anno in corso passando da 1% a 1,5%, per fattori tecnici, mentre rivista solo di dieci basis point la crescita sull’anno dell’Eurozona da 3,9% di dicembre scorso a 4%. Si prevede una disoccupazione in calo all’8,6% dal 9,3% precedente.

Banche centrali

Nella serata di ieri si è chiusa la riunione della FED. La politica della Banca centrale americana resterà accomodante, il ritmo di acquisto di titoli sul mercato viene confermato. Le attuali condizioni saranno mantenute fino alla completa uscita della crisi pandemica, con l’obiettivo di sostenere la ripresa dell’occupazione e tollerando incrementi dell’inflazione.

“I mercati azionari mostrano di apprezzare l’atteggiamento dei banchieri centrali, ma le decisioni prese da BCE e FED non sono riuscite ad arginare la risalita dei tassi. Il decennale US è ritornato oltre 1.7%”, conclude l’esperto.