Fels (PIMCO): "Il periodo d'inflazione e volatilità basse con crescita moderata è ormai storia"

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Joachim Fels, immagine ceduta (PIMCO)

La crisi della supply chain mondiale e l'impennata dei prezzi dell'energia hanno spinto i tassi d'inflazione a livelli che non si registravano da molto tempo. E mentre la maggior parte degli esperti concorda sul fatto che questo picco di inflazione sarà transitorio, sono altresì d'accordo che i bassi livelli di inflazione osservati negli ultimi anni non torneranno.

A pensarla così è anche Joachim Fels, global economic advisor di PIMCO. "Veniamo da un periodo in cui la normalità era caratterizzata da bassa inflazione, crescita moderata e bassa volatilità. Ma quel periodo è ormai storia", ha detto alla presentazione della 14esima edizione dell'outlook secolare di PIMCO, che punta a delineare lo scenario futuro su un orizzonte di 3-5 anni.

Nel prossimo quinquennio, spiega Fels, gli investitori dovranno affrontare una maggiore volatilità del mercato, una crescita meno consistente e una maggiore inflazione. E lo faranno in un contesto segnato da tre grandi trasformazioni: green, digitale e sociale. "La strada verso un'economia a zero emissioni avrà molte buche", avverte, sottolineando che una di queste, l'impennata dei prezzi dell'energia, si sta già concretizzando.

Infatti, sostiene che l'impatto di questo aumento sull'economia sarà tra lo 0,5 e l'1% del PIL. Tuttavia, crede che questo impatto al ribasso sarà temporaneo. "Penso che la crisi dei semiconduttori e dell'energia abbia abbassato le aspettative di crescita, ma credo che questo sia un fenomeno temporaneo, la cui tendenza si invertirà lungo il 2022", dice.

In effetti, considera "esagerato" il dibattito delle ultime settimane sulla stagflazione, poiché ricorda che anche con una crescita inferiore, economie come gli Stati Uniti e l'Europa continuano a crescere al di sopra del loro trend. Egli avverte, tuttavia, che a differenza della crescita sincronizzata vista nel ciclo precedente, in questo ci sarà una maggiore divergenza tra le regioni.

RISCHI E OPPORTUNITÀ

Accanto al green, Fels cita un'altra grande trasformazione che guiderà i mercati nei prossimi anni: il digitale, un trend già in atto che la pandemia ha accelerato. È proprio questa trasformazione, insieme all'aumento del debito, potrà avere l’effetto di tenere sotto controllo l'inflazione: grazie ad “una ripresa della produttività legata all'aumento degli investimenti delle aziende nella tecnologia che durerà per gli anni a venire", dice.

Tuttavia, sottolinea che c'è anche un'altra tendenza in gioco che potrebbe continuare ad avere un impatto al rialzo sui prezzi: la de-globalizzazione. Questo processo ha inciso sulla recente crisi dell'offerta, in particolare per quanto riguarda il segmento dei semiconduttori. "Le aziende stanno cercando di diventare sempre più forti sul lato della catena di approvvigionamento, stanno cercando di diversificare di più e stanno cercando di portare le loro catene di approvvigionamento più vicino a casa", fa notare.