Filomeni (Sella Gestioni SGR): “Avere successo implica anche fare scelte fuori benchmark”

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L’investimento in corporate bonds è in questa fase ancora interessante - soprattutto in termini relativi contro i governativi - nonostante rendimenti storicamente bassi in termini assoluti. Ne è convinto Gianni Filomeni, gestore insieme a Vanna Ivone del Nordfondo Obbligazioni Euro Corporate di Sella Gestioni SGR. “Il contesto macroeconomico, le metriche di credito e l’andamento delle società restano a supporto”, spiega il gestore, “prova ne è la performance degli ultimi mesi dei corporate hybrids, dei subordinati bancari o, più in generale, delle obbligazioni high yield; tutte categorie di bonds che abbiamo sovrappesato sul fondo già dallo scorso anno”. Il fondo è nella top 10 dei fondi obbligazionari corporate euro italiani più redditizi a 3 mesi e vanta il rating di Blockbuster di Funds People.

“I motivi di successo devono essere ascritti alla capacità di fare una gestione attiva e dinamica, ciò implica fare anche scelte fuori benchmark, conoscendo e controllandone costantemente i fattori di rischio”, commenta Filomeni. L’obiettivo è quello di battere il benchmark di riferimento, il Merrill Lynch Euro Non-Financial Index (EN00), mantenendo un costante controllo della volatilità del fondo e dei rischi connessi con le strategie implementate:  “l’approccio sviluppato ci permette di conoscere quali sono i principali fattori che influenzeranno la performance del fondo e dunque di monitorare nel continuo la bontà delle scelte effettuate, definendone gli adeguati livelli di rendimento/volatilità”. La strategia adottata ha origine nel processo di investimento che si caratterizza per un approccio fondamentale – top down, cui si affiancano una costante ricerca di temi e trend specifici dell’asset class ed una analisi delle metriche di credito delle società. Lo scopo è quello di catturare le migliori opportunità offerte dal mercato sui cui puntare e individuare i potenziali rischi. “Sul comparto corporate, in particolare europeo, i possibili rischi che individuiamo per i prossimi mesi derivano prevalentemente dal rischio tasso (con la BCE in procinto di ridurre il QE), da un moderato rischio geopolitico e da alcuni potenziali fattori specifici, quali ad esempio quello legato alla questione dei Non Performing Loans del settore bancario (non solo italiano)”, conclude il gestore. 

Articolo estratto dal numero 14 di Funds People Italia.