Le masse gestite di Fineco AM sfiorano i 36,8 miliardi. Foti (AD): La quota di risparmio che i nostri clienti dedicano agli investimenti non è mai stata così elevata. E sul consolidamento in atto: l’ultima parola è del mercato.
Sono diversi i record messi a segno da Finecobank nel 2024. In termini di nuovi clienti acquisiti (+27,8% sul 2023), certo, ma soprattutto in termini di raccolta del risparmio gestito, dove rileva una crescita che sfiora il 54% (a/a) e si attesta a 4,1 miliardi. Intanto le masse gestite di Fineco Asset Management arrivano a 36,8 miliardi, di cui 25 miliardi relativi nella componente retail (+25,1% a/a) e 11,8 in quella istituzionale (+8,1% a/a).
Nella call con i giornalisti Alessandro Foti, amministratore delegato e direttore generale di Finecobank commenta i risultati 2024 e sposta ancora più alto l’asticella relativa alle potenzialità del risparmio gestito in Italia. Le slide di presentazione sono chiare in tal senso: quella che si para di fronte agli operatori del mercato è una potenziale “golden age” per l’industria. E in questo il lavoro di Fineco AM può rappresentare, nelle parole dell’AD “quell’acceleratore di riequilibrio dei portafogli verso la componente azionaria”, anticipando l’avvio, nelle prossime settimane, di nuovi prodotti che favoriscano questo posizionamento “anche con focus sul tema dei costi”. Da qui anche la scelta di ampliare la gamma di ETF.
Cambia il mercato
La traiettoria individuata dal top manager si allinea a una trasformazione in atto: “La quota di risparmio che i nostri clienti dedicano agli investimenti non è mai stata così elevata”, afferma Foti che indica come l’aspetto più rilevante riguardi il fatto che “i risparmiatori italiani hanno cambiato approccio agli investimenti, anche grazie alla maggiore educazione finanziaria”. E anche geograficamente si assiste a uno spostamento dei risparmi verso il gestito. In Lombardia, certo “ma anche in altre Regioni, quali Veneto, Emilia Romagna, Molise e Puglia”. All’aumento della componente gestita, poi, “corrisponde una contrazione di quella amministrata che negli anni passati era sostenuta dall’interesse per i mercati obbligazionari”. Questo rende “sempre più necessario un ribilanciamento del portafoglio e da qui la scelta di sviluppare la consulenza evoluta offre un netto vantaggio nell’industria”.
Consolidamento in atto? L’ultima parola al mercato
Interrogato, poi, sul consolidamento in atto, Foti indica la mancanza di interesse “per una crescita inorganica”. Fineco è un public company, ha detto “il nostro proprietario è il mercato e quindi il nostro approccio è laico: come manager il compito è gestire nel modo migliore l’azienda incontrando le aspettative degli azionisti con la rappresentazione il più trasparente possibile al mercato, che in ogni caso, ha sempre l’ultima parola”.
