Flessibili, tattici e selettivi. La ricetta di Anima

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Immagine: Andy Chilton, Unsplash

Come qualsiasi attento professionista del settore,  anche il team di Anima SGR segue da vicino gli sviluppi delle ultime settimane sul fronte economico e finanziario. Si conferma la crescente vulnerabilità degli investitori ai rischi e il passaggio verso un regime di volatilità strutturalmente più alto. Perciò gli esperti mantengono una visione strategica prudente, in cui i termini chiave, trasversalmente alle diverse asset class, diventano flessibilità, tatticismo e intensa attività di selezione dei titoli in portafoglio. Per il team gestionale, infatti, questo è il momento di essere cauti sui Paesi sviluppati.

La view è neutrale sui mercati azionari europei, con un posizionamento che diventa più tattico, “in quanto le opportunità di rendimento derivano dalla capacità di interpretare e di saper sfruttare anche movimenti di breve respiro ma profondi”. Sulle obbligazioni governative Anima preferisce restare cauta: “suggeriamo un atteggiamento prudente sul mercato obbligazionario che, all’interno dei nostri portafogli obbligazionari si è tradotto in una gestione più conservativa, aumentandone la liquidità e abbassando invece la duration”. Ecco, in sintesi, alcune pillole di mercato, spiegate nello specifico da Carla Scarano, portfolio manager azionario, Stefano Lelli, responsabile specialisti di prodotto e Carlo Majolo, investment advisory di Anima SGR.

#Trump, don't worry. Si sa, le proposte di Donald Trump hanno prodotto un rialzo della volatilità sui mercati, mettendo in secondo piano la riforma fiscale americana. Giusto. Ma occorre ricordare che tra Stati Uniti e Cina, è quest’ultima che più dipendente dalle esportazioni. La Cina ha dunque maggiore interesse a raggiungere un compromesso immediato. “Trump sta utilizzando i dati come tattica di negoziazione per far sì che la Cina si apra ai capitali esteri" e la strategia pare stia funzionando. Martedì scorso, ad esempio, il governo del Paese asiatico ha comunicato che entro il 2022 i costruttori stranieri di auto potranno produrre in Cina senza più essere obbligati a stringere partnership con aziende locali e a mantenere una quota di minoranza.

#Rischi geopolitici sotto controllo. Sono tanti e diversi. E ci accompagneranno per tutto il 2018. Eppure lo scenario benevolo globale, nonostante alcuni rischi evidenti, non è cambiato. In primis l’attacco in Siria “non ha avuto ripercussioni sui mercati, ma solo sul prezzo del petrolio che ha avuto un ulteriore spinta al rialzo”. Sul tema dazi “ci troviamo di fronte ad una fase di transizione dove sembra esserci un dialogo tra le parti, ma che porta ad una latente presenza di incertezza tra gli investitori”. Poi abbiamo il fronte delle sanzioni in Russia. “Finora gli effetti sono limitati agli asset russi e non abbiamo visto alcun effetto contagio. Riteniamo non sia un buon momento per investire nel rublo né in bond russi a valuta locale”.

#Tecnologici al top. Nonostante lo scandalo che ha colpito Facebook, i titoli tecnologici vanno per la maggiore. Tanto più che il 25 maggio entrerà in Europa l’implementazione a una legge che prevede una serie di regole stringenti che andranno a controllare l’utilizzo dei dati personali in tutte le società da parte della comunità europa. Facebook s’è detta disposta ad applicare questa legge su base globale. “Considerando che la performance di questi titoli nel 2017 è stata pari al 40% una battuta d’arresto non è preoccupante. Continuiamo ad avere un forte peso sul settore tecnologico, che sarà in grado di generare tassi di crescita pari al 14/15%”.

#Euro o dollaro? Si conferma la positività su alcune divise emergenti e sullo yen, che di solito beneficia dei momenti di volatilità. L’euro-dollaro è in trading-range, ma la sensazione è che il flusso di notizie positive per la moneta unica si stia esaurendo: la view sulla moneta statunitense resta neutrale, anche perché i dazi di certo non favoriscono, “ma ci aspettiamo un rally del dollaro, nonostante la politica americana”.

#Viva la flessibilità. Flessibili e selettivi, sono questi i prodotti più indicati ad affrontare la fase che ci aspetta. Si tratta di prodotti privi di benchmark, dove il gestore è libero di intervenire sulla selezione dei titoli con maggiore autonomia.“Consigliamo prodotti bilanciati a gestione attiva e di natura flessibile che consentono di affrontare i prossimi trimestri”.