Fondi pensione, aumenta l'interesse per l'investimento SRI

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foto: autor 401(K)2013, Flickr, creative commons

L’aumento dell’attenzione e del coinvolgimento c’è tutto. Ma serve ancora fare qualche passo avanti in più. Parliamo dei fondi pensione e dell’adozione di politiche d’investimento sostenibile e responsabile, tematica che è stata al centro del dibattito, durante la chiusura della settima edizione della Settimana della Finanza Sostenibile, che quest’anno ha segnato cifre record: oltre 2.000 partecipanti in 13 eventi. È stata presentata infatti una ricerca sulle politiche SRI degli investitori previdenziali in Italia, realizzata da Mefop e da Fsf. La ricerca è stata condotta attraverso la somministrazione di un questionario ai 50 maggiori piani previdenziali per patrimonio, con un totale di masse in gestione che sfiora i 169 milioni di euro.

Nel 2018 il questionario ha ricevuto un tasso di risposta pari all’86%, in aumento di 6 punti percentuali sul 2017, a dimostrazione dunque che l’interesse è cresciuto. Inoltre la ricerca ha riscontrato una crescita del punteggio medio assegnato ai questionari per ciascuna tipologia di piano: i dati riflettono un incremento della sensibilità verso i temi ESG (da Environmental, Social and Governance). Per quanto riguarda le diverse categorie analizzate, i fondi pensione preesistenti risultano i più attivi, seguiti dai fondi pensione aperti. Tra i principali motivi alla base della scelta di integrare i criteri di sostenibilità nelle politiche d’investimento, i rispondenti hanno indicato prevalentemente la volontà di contribuire allo sviluppo sostenibile e di gestire più efficacemente i rischi finanziari e reputazionali.


L’adozione delle strategie SRI ha ampi margini di miglioramento: su 43 piani monitorati, 27 non si sono ancora dotati di strategie d’investimento sostenibile. Inoltre, in continuità rispetto alla precedente edizione della ricerca, per molti piani tale scelta risulta circoscritta a una quota parziale del patrimonio.
 Solo due piani hanno associato la decisione di applicare strategie SRI all’opportunità di conseguire rendimenti finanziari migliori: in effetti, ad oggi le politiche d’investimento dei piani previdenziali sono spesso orientate al breve termine, mentre l’SRI dispiega il proprio vantaggio competitivo sul lungo periodo.
 Su questo fronte risulterà significativo il recepimento della Direttiva europea IORP II (Institutions for Occupational Retirement Provision), che prescrive l’integrazione dei criteri ESG nelle decisioni d’investimento facendo esplicito riferimento a un’ottica di lungo periodo.

“L’adozione di politiche d’investimento sostenibile è una pratica sempre più diffusa tra i soggetti finanziari in ogni settore”, ha commentato il presidente Fsf, Pietro Negri. “Per quanto concerne gli operatori previdenziali, nei prossimi mesi sarà cruciale il recepimento della Direttiva europea IORPII e della Direttiva sui diritti degli azionisti, che valorizzano il ruolo degli investitori istituzionali nell’orientare le politiche delle aziende ai temi della sostenibilità socio-ambientale attraverso il dialogo e l’esercizio del diritto di voto”.