Fondi pensione: principali tendenze nell'asset allocation

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foto: autor 401(K)2013, Flickr, creative commons

A livello globale, i fondi pensione investono il 44% dei propri portafogli nell'azionario, il 28% nell'obbligazionario e il 26% in alternativi e dispongono di un 2% di liquidità. La fotografia del settore è scattata da PwC e ALFI sul posizionamento di questa tipologia d'investimento istituzionale a fine 2014. Al di là delle prime generiche cifre, ci sono differenze significative in merito all'asset allocation, a seconda del Paese. Ad esempio, i fondi pensione statunitensi assegnano, in media, praticamente la metà degli asset all'investimento in azioni (48%), pari a 13 bilioni di dollari, e solo un 22% a titoli obbligazionari. Dati che confermano come i fondi pensione Usa siano quelli che più investono in azioni e che meno lo fanno in bond. In Europa si arriva solo al 37% e in Sud America, al contrario, la principale esposizione è al mercato obbligazionario (58% del totale).

Parlando di azionario, il Canada (986 miliardi di dollari), il Giappone (662 miliardi) e l'Olanda (582 miliardi) sono, oltre gli Stati Uniti, i Paesi dove i fondi pensione destinano una buona fetta del portafoglio alle azioni. I fondi pensione nipponici, ad esempio, sono stati quelli che durante gli ultimi anni hanno aumentato di molto la loro esposizione all'azionario: di un 21% dal 2008 al 2014. A seguire quelli finlandesi, la cui esposizioni in questo periodo è accresciuta di 17 punti in termini di quote. Dall'altro lato ci sono i fondi pensione sudcoreani, che hanno mostrato invece una riduzione d'esposizione alle azioni in questi ultimi sei anni, con un calo del 22%. 

Per quanto riguarda invece il mercato obbligazionario, i fondi pensione in generale hanno investito in questa asset class circa 9,7 bilioni di dollari, con una crescita assoluta di 2,5 bilioni dal 2008. Anche se il volume investito in questi sei anni è aumentato al ritmo di un 6% all'anno, a livello globale il peso dei bond è calato di 6 punti, da un 34% nel 2008 a un 28% a fine 2014. Il Giappone è stato il Paese che ha più tagliato la sua esposizione, con un calo di 24 punti. Se nel 2008 i fondi nipponici avevano assegnato 1,3 bilioni di dollari (l'82% del totale) a questa asset class, nel 2014 sono rimasti solo 873 miliardi di dollari in bond. Nello stesso periodo anche i fondi pensione americani hanno ridotto di 8 punti la loro presenza, passando dal 29% al 21%. 

Gli alternativi sono stati invece la strategia che, in termini assoluti, ha guadagnato più terreno dal 2008 al 2014: da 4,4 bilioni di dollari ai 9,7 bilioni, con un incremento del 117%. Ad elevare di più l'esposizione sugli alternativi sono stati poi i fondi pensione statunitensi, che sono passati da una quota di 3,8 bilioni nel 2008 e un peso del 23% in portafoglio, a 7 bilioni e un peso del 29% nel 2014. Anche in UK la tendenza è stata molto chiara e l'investimento in alternativi è aumentato da 363 miliardi di dollari del 2008 (25% del totale) ai 925 (31%).