Secondo il gestore del Morgan Stanley Euro Corporate Bond diversi fattori suggeriscono che l'asset class ha un premio al rischio implicito superiore alla media.
La filosofia seguita da Richard Ford nel Morgan Stanley Euro Corporate Bond, un fondo con Rating FundsPeople nel 2023, è di tipo value con una gestione attiva del credito investment grade denominato in euro. Il suo benchmark è l'indice Bloomberg Euro Aggregate Corporate. La duration può variare di +/- 1 anno rispetto all’indice di riferimento. La strategia combina un'analisi macroeconomica top-down con un'analisi fondamentale basata sul valore, integrata da modelli quantitativi.
Secondo il gestore, che è anche responsabile del reddito fisso presso Morgan Stanley IM, il contesto dei fondamentali del credito investment grade può essere riassunto così: “la situazione è migliore nel 2023, ma tutt'altro che buona”. A suo avviso, diversi fattori suggeriscono che l'asset class ha un premio al rischio implicito superiore alla media. “Le recenti notizie sul settore bancario evidenziano i rischi idiosincratici del mercato, le banche centrali continuano ad aumentare i tassi di interesse, l'inflazione sarà probabilmente persistente data la forza del mercato del lavoro e la redditività delle imprese sarà messa sotto pressione dall'aumento dei costi dei fattori produttivi”, sottolinea.
D'altro canto, la domanda di credito investment grade è stata positiva e Ford si aspetta che continui con valutazioni interessanti in un contesto di maggiore incertezza. “I livelli di valutazione suggeriscono un margine di restringimento degli spread e un IRR interessante”.
Posizionamento attuale
Ford attualmente sovrappesa il debito subordinato di banche e compagnie assicurative nella parte bassa della struttura patrimoniale Tier 2 di istituti di importanza sistemica. Inoltre, Ford privilegia le obbligazioni ibride societarie, soprattutto delle grandi utilities (settore che sovrappesa) che emettono tali strumenti per superare un picco di capex e delle società che non hanno accesso ai mercati azionari (ad esempio, quelle governative o familiari).
Per quanto riguarda il rating del credito, il gestore predilige in particolare le emissioni non finanziarie BBB, mentre sottopesa le emissioni con rating A di società non finanziarie. In particolare, sottopesa i titoli industriali con rating A a causa delle preoccupazioni per il passaggio a BBB come struttura di capitale ottimale (per gli azionisti), per l'aumento delle operazioni di fusione e acquisizione, per le interruzioni tecnologiche (ad es. auto, vendita al dettaglio) e per l'aumento dell'impatto delle notizie idiosincratiche. Il gestore mantiene inoltre un sottopeso sui titoli finanziari senior non privilegiati, compensato da un sovrappeso sui titoli senior privilegiati di istituti di alta qualità. A marzo, l'attività di portafoglio del gestore ha rispecchiato leggermente la ridotta liquidità del mercato secondario e le poche nuove emissioni. "Nel complesso, le posizioni di rischio sono rimaste invariate. Il fondo ha chiuso il mese con una duration di 4,53 anni (-0,06 anni rispetto al benchmark), sostanzialmente invariata nel mese”, dice.