A fine 2014 in Europa risultano registrati per la vendita 31.892 fondi d’investimento: i fondi azionari sono quelli che tengono banco raggiungendo un 37% del totale. A seguire i misti (25%) e i fondi obbligazionari (22%). I prodotti di gestione alternativa si fermano al 12% dell’offerta (tra questi fondi immobiliari, di materie prime, garantiti ed hedge funds) e solo un 4% sono monetari. A dirlo i dati dell’ultimo report di Lipper Thomson Reuters, che mostrano come il Lussemburgo continua ad essere il principale domicilio fiscale dei fondi d’inversione nel mercato europeo (8.950 prodotti), seguito poi dalla Francia, dove si contano 4.715 prodotti.
In totale, lo scorso anno sono stati lanciati 2.218 nuovi fondi in Europa. Una cifra molto simile a quella registrata nel 2013 (2.224 prodotti) e nel 2012 (2.200) e che sembra essersi stabilizzata, dopo il record del 2010, quando vennero lanciati sul mercato europeo 3.311 nuovi fondi. Rispetto alla liquidazione, lo scorso anno sono stati chiusi 1.699 fondi. Un dato in discesa del 15,4% rispetto agli anni scorsi, quando il numero di liquidazioni dei fondi ha superato di poco le cifre registrate nel 2000. L’anno scorso, inoltre, ci sono state meno fusioni tra prodotti (1.122), la cifra più bassa degli ultimi anni con un calo del 5,3% rispetto al 2013. Insomma, il numero di fondi lanciati si è stabilizzato mentre le liquidazioni e le fusioni sono diminuite. Come spiegano dalla Lipper Thomson Reuters, questo fenomeno potrebbe essere il risultato di una revisione della gamma di fondi, insieme agli sforzi di consolidazione e ottimizzazione della gamma di prodotti. “La stabilità in termini di apertura di nuovi fondi potrebbe essere un indicatore della stabilità di domanda di nuovi prodotti da parte degli investitori, visto che la ricerca di maggiori rendimenti può averli spinti a diventare più aperti a nuove (alternative) strategie d’investimento” assicurano dalla società.