Da gennaio 2024 Lorenzo Bassani è Direttore Generale di Mediobanca Premier, dopo aver ricoperto il ruolo di Direttore Generale di CheBanca! da settembre 2020 a dicembre 2023. È entrato nella banca dedicata al risparmio e alla gestione degli investimenti del Gruppo Mediobanca nel 2016 con l’acquisizione da parte di CheBanca! di Barclays Italia, realtà dove dal 2010 ha ricoperto ruoli di responsabilità crescente, da ultimo quello di CEO e Chief Commercial Officer della divisione, coordinando il processo di integrazione tra i due business e il progressivo focus di CheBanca! sulla clientela Premier. In precedenza, ha maturato una significativa esperienza nel mondo bancario, con particolare riferimento all’Investment Banking: ha lavorato, infatti, nel Gruppo ABN AMRO dove, presso la sede londinese, ha ricoperto l’incarico Executive Director, Head of Private Investor Products Italy, e in Banca Caboto (Gruppo Intesa), dove è stato Head of Retail Distribution della Banca, dopo un’esperienza come Head of Business Development della sede Londinese. Nel suo Curriculum, infine, un’esperienza come Responsabile dei segmenti Affluent e Family di Banca Antonveneta, incarico ricoperto prima del suo ingresso in Barclays. E’ rappresentante di Mediobanca Premier in AIPB e, da maggio 2024, ha assunto il ruolo di nuovo consigliere di Amministrazione in Assoreti.
Un obiettivo professionale e personale
Uno dei miei principali obiettivi personali è riuscire a mantenere un equilibrio sano tra vita professionale e privata. Credo fermamente che il bilanciamento tra lavoro e vita personale non solo contribuisca al benessere individuale, ma sia anche essenziale per una carriera duratura e soddisfacente. Ritengo che questo equilibrio debba essere parte integrante della cultura aziendale, affinché tutti possano lavorare al meglio delle proprie capacità senza sacrificare il proprio benessere.
Dal punto di vista professionale, il mio obiettivo è sempre stato quello di garantire un clima positivo nei team e nelle aziende che ho gestito, stimolando la partecipazione attiva e l’innovazione diffusa. Credo nella creazione di un ambiente di lavoro dove la voglia di imparare e di aggiornarsi sia costantemente apprezzata. Allo stesso tempo, ritengo fondamentale promuovere il senso di appartenenza, la collaborazione, il rispetto reciproco e il riconoscimento del merito. Questi elementi non solo rafforzano i legami tra colleghi, ma migliorano anche la qualità dei risultati. Un ambiente di lavoro sano e motivante è la chiave per il successo aziendale, e sono convinto che facilitare un corretto bilanciamento tra vita e lavoro per i miei collaboratori sia essenziale per raggiungere questo obiettivo.
Un ricordo o un apprendimento/insegnamento professionale
Un apprendimento professionale che mi ha accompagnato per tutta la mia carriera è legato a un consiglio che ricevetti dal mio primo amministratore delegato quando lavoravo a Londra, durante la mia prima esperienza professionale. All’epoca, ero un giovane neoassunto, ansioso di crescere rapidamente. Lui mi disse: “Stai attento a quello che chiedi, perché potresti ottenerlo”. Quella frase mi ha insegnato una lezione fondamentale: per crescere professionalmente, bisogna essere sempre adeguati alla posizione che si desidera ricoprire. Le responsabilità aumentano con il tempo e, con esse, l’impatto delle decisioni che si prendono su un numero crescente di persone, dai colleghi ai clienti, fino agli azionisti.
Un concorrente/collega che ammira
Guardando ai competitor, li ammiro quando sanno innovare con intuizione, trovando soluzioni intelligenti per soddisfare bisogni reali. Apprezzo chi non agisce solo per seguire le mode del momento, ma è guidato da una visione chiara e strategica. Anche tra i miei colleghi ho incontrato persone che stimo profondamente, sebbene citarne uno in particolare sarebbe ingiusto. Recentemente, tre direttori centrali della nostra azienda sono andati in pensione, e vederli lasciare il lavoro con dispiacere, consapevoli del valore di quanto hanno dato e ricevuto negli anni, mi ha colpito molto.
Una riflessione sul vostro settore
Il mondo bancario ha subito profonde trasformazioni nell’ultimo decennio, in parte dovute alle grandi crisi che hanno rafforzato l'intero settore. Negli ultimi anni, soprattutto nel periodo post-Covid, si è assistito a un'accelerazione nella digitalizzazione e nell'innovazione, spinta non solo dai nuovi player bancari ma anche da quelli non bancari. Questi cambiamenti stanno ridisegnando i modelli di servizio alla clientela e incidendo significativamente sulla struttura dei costi delle banche. Tuttavia, la regolamentazione, pur necessaria, è sempre più costosa da implementare e continuerà a esercitare una forte pressione sui margini. È probabile che assisteremo a un ulteriore consolidamento dei player, necessario per raggiungere economie di scala sempre più rilevanti.
Se non avesse scelto la finanza, in cosa le sarebbe piaciuto lavorare?
Se non avessi intrapreso la carriera attuale, mi sarebbe piaciuto diventare un imprenditore vinicolo. Questo perché amo la natura e il buon vino, ma anche perché ammiro quegli imprenditori che parlano con passione del loro prodotto, reale e concreto, e che sono costantemente alla ricerca di come migliorarlo, non temendo di sporcarsi le mani per raggiungere l'eccellenza.
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