Sport o sofà?

Si sa, la vita dei manager del risparmio gestito non è certo rilassante. Nessun cartellino da timbrare ma decine di riunioni, telefonate e responsabilità che non ammettono distrazioni. Così spesso durante la settimana si sta in ufficio a lavorare fino a notte fonda. Non sarebbe strano, perció, se nei giorni di pausa la maggior parte dei gestori preferisse rimanere steso a pancia in sù sul divano di casa nella speranza di recuperare le energie. Eppure c’è chi decide di alzarsi lo stesso il sabato mattina per trascorrere una giornata all’insegna del proprio sport preferito. Insomma, tra sport e sofá chi vince? Funds People lo ha chiesto ai diretti interessati.

 

Alessandro Onano
Marketing Manager di MoneyFarm.com

Non ho dubbi: ho disputato il Campionato nazionale di Hockey su prato fin quando gli impegni di lavoro e familiari me lo hanno concesso, gestendo gli allenamenti con la squadra o da solo in base ai viaggi di lavoro (anche con rientri alla base il venerdì sera per ripartire in trasferta con la squadra la mattina dopo). Oggi perció, anche se con impegno minore, continuo a coltivare la passione e gioco con una squadra di “grandi vecchi” con la quale, se pur nelle serie minori, riusciamo ancora a portare a casa qualche soddisfazione contro squadre ben più giovani di noi.

 

Marco Peri
Country Head Italy La Française Group

Dopo aver trascorso la settimana al lavoro, diviso tra ufficio e trasferte lavorative, arriva il fatidico weekend. Per alcuni la tentazione di spalmarsi sul divano a rilassarsi è molto forte….ed è in quel momento che le passioni personali giocano un ruolo fondamentale. Tra tutte lo sci: il venerdì sera, stanco ma soddisfatto della settimana lavorativa appena trascorsa, comincia il mio weekend d’alta quota. La prospettiva di passare sabato e domenica sulle montagne, facendo sport e respirando aria pulita, mi mette già di buon umore. Nonostante la stanchezza fisica, il viaggio per la Valle d’Aosta passa in un attimo, complice l’adrenalina. Sabato mattina il rito della vestizione, controllo delle lamine, e poi via, sono già in pista. Ritrovo “i soliti amici” per un bombardino e poi si parte, scegliendo meticolosamente le piste meglio innevate o esposte al sole. Ogni tanto mi concedo anche qualche scorribanda fuori pista, soprattutto quando la notte prima ha nevicato e sciare tra i pini, su neve immacolata, sembra un vero privilegio. Il weekend è già passato, il lunedì è alle porte, ma non mi dispero…..le montagne sono sempre lì ad aspettarmi.

 

Matteo Germano
Global head of Multi-Asset Investiments di Pioneer

Lavoro fino a tardi perció è difficile per me fare sport durante la settimana: vince senza dubbio “il sofà”, in compagnia di Leon, il mio inseparabile labrador, che dorme ai miei piedi. Nel weekend invece cerco di fare sport in mezzo alla natura, montagna o mare, arrampicate o immersioni, pur di scaricare la tensione e ricaricare le batterie. Svegliarsi il sabato mattina presto, quando alle spalle hai molte ore di lavoro, non è facile. Eppure sotto la doccia comincio già a sorridere: l’idea di una giornata in snowboard sulla neve fresca delle Dolomiti mi dà una carica di energia che non sospettavo di avere. C’è tutto: l’entusiasmo, la voglia di stare in mezzo alla natura, di misurarsi con qualche sfida e di passare il tempo con gli amici. La mente si concentra sulla prestazione fisica e nello stesso tempo si libera, respira nuovo ossigeno, si apre a nuove prospettive, genera nuove idee. Poi a fine giornata, la stanchezza fisica, generata da una sana fatica, mi rilassa. Accarezzo Leon e sono pronto a rituffarmi nel tram tram quotidiano...

 

Pietro Martorella
Amministratore delegato di Axa IM Italia

Grazie alle mie origini elbane, ho avuto la fortuna di entrare in contatto con il mare nei primi anni di vita, cominciando a nuotare prima ancora che a camminare. Il babbo, che già praticava la caccia subacquea da ragazzino, mi ha introdotto a questa fantastica attività, che è diventata presto una vera passione. In quinta elementare ho ricevuto la muta ed il mio primo fucile subacqueo. Negli anni seguenti, da giugno a settembre, ogni giorno passavo diverse ore in mare facendo da barcaiolo ad un pro-zio, ex-agonista del passato, acquisendo tecnica e conoscenza dei fondali. Le prime grandi soddisfazioni arrivano proprio negli anni dell’adolescenza, in cui passo dopo passo, prendo confidenza con la pesca in tana, quella all’agguato, in caduta e all’aspetto. Gli incontri con i grandi pesci pelagici, dentici, ricciole, tonni… secche lontane dalla costa, il profondo blu richiedono prestazioni fisiche e psichiche non indifferenti, soprattutto per un milanese. Mi avvicino così all’agonismo, e vestendo i colori del Goggler club Milano, partecipo alle gare di selezione per i campionati Italiani, mi brevetto istruttore di caccia sub e giro un po’ il mar Mediterraneo. Oggi continuo a praticare, durante l’anno in Liguria e nelle ferie estive all’isola d’Elba. Certo, il lavoro e la famiglia lasciano poco tempo a disposizione, pesci ce n’è sempre meno, ma al fascino del silenzio e del blu profondo non riesco proprio a rinunciare, e qualcosa a tavola riesco ancora a portare… altrimenti, come dice mio figlio Giorgio di 5 anni: niente pesci, niente pappa!