Un libro per indagare la misurazione della sostenibilità nelle aziende (e nella finanza)

finanza verde
Towfiqu Barbhuiya, Unsplash

Oggi, il concetto di “sostenibilità aziendale” è al centro dell’interesse delle aziende di ogni settore e degli investitori a livello globale. L’importanza di questo concetto, tuttavia, sconta l’assenza di una chiara definizione di metriche condivise per la misurazione e la rendicontazione della sostenibilità. Nonostante la presenza di numerosi standard internazionali, come quelli del Sustainability Accounting Standards Board (SASB) o della Global Reporting Initiative (GRI), oggi esistono ancora sostanziali lacune nel processo di misurazione e disclosure di queste informazioni. In particolare, manca una definizione e una procedura di raccolta unitaria e globalmente riconosciuta dei parametri di sostenibilità, e non esiste una chiara identificazione delle informazioni minime da riportare nelle dichiarazioni di carattere non finanziario o nei bilanci di sostenibilità.

Il position paper “ESG – La misurazione della sostenibilità” dell’ESG European Institute si pone, appunto, l’obiettivo di mettere in luce queste criticità. Il testo del presidente dell’Istituto, Luca Dal Fabbro, vede la prefazione di Raffaele Jerusalmi, senior advisor di Pictet Wealth Management ed ex AD di Borsa Italiana, e la postfazione del sociologo ed ex presidente del Cnel Giuseppe De Rita.

Cinque sezioni di lavoro

A una prima sezione, che introduce la nozione di sostenibilità aziendale, il suo collegamento con i fattori ESG (Environmental, Social and Governance), e ripercorre l’evoluzione normativa dell’Unione europea sul tema, segue un’analisi della letteratura accademica che ricostruisce la genesi e l’evoluzione del concetto di ESG investing; quindi si presentano alcuni tra i principali rating e standard di rendicontazione ESG a livello internazionale; infine, l’ultima sezione contiene l’analisi sui fattori ESG ricorrenti a opera dell’ESG European Institute.

Nel position paper sono evidenziate diverse iniziative a livello pubblico e privato per favorire una convergenza negli standard di rendicontazione ESG. L’analisi presentata nell’ultimo capitolo si propone di contribuire a questo processo di convergenza, individuando tramite l’analisi di alcuni tra i maggiori rating e standard ESG, 21 fattori di importanza trasversale.

L’impatto sugli investimenti

La transizione verso un’economia a basse emissioni di CO2 coinvolgerà tutti i settori e imporrà ad aziende e investitori di prendere decisioni difficili nel breve periodo. Rendicontare in modo corretto gli impatti ESG aziendali, standardizzare e semplificare la disclosure non finanziaria, diventa dunque di fondamentale importanza per prevenire fenomeni di greenwashing e inefficienti allocazioni di capitale finanziario verso imprese non sufficientemente green. Potrebbe inoltre agevolare la rendicontazione e migliorare la disclosure delle performance ESG delle società target e di quelle in portafoglio dei fondi di investimento, anche alla luce della crescente importanza dei fondi ex articolo 8 e 9 della Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR). Il lavoro dell’ESG European Institute si inserisce in questo contesto, contribuendo al decisivo processo di definizione di standard di sostenibilità sector-agnostic, sottolineando la rilevanza finanziaria dei temi di sostenibilità e proponendo un’analisi di partenza per una rendicontazione e una disclosure di sostenibilità integrata e trasparente.