Gabriele Montalbetti, gestore di Consultinvest dichiara che “la struttura del mercato degli Stati Uniti è differente rispetto a quella dell’Europa. In America le società in genere per raccogliere capitale si rivolgono alla borsa mentre nella UE le aziende privilegiano il finanziamento bancario. Il gap di attrattività tra Usa ed Europa c’è anche perché gli americani sono stati bravi a creare un enorme laboratorio e contesto favorevole all’innovazione, la Silicon Valley, dove le aziende trovano le condizioni adatte per sperimentare nuovi business e gli investitori disposti a scommettere su di loro. In Europa, purtroppo, non c’è l’equivalente della Silicon Valley, ma piccole isole di innovazione e ricerca e sviluppo, non collegate tra di loro”. L’esperto evidenzia inoltre che “il risparmiatore americano medio è più propenso a investire in Borsa, mentre quello europeo generalmente è più orientato verso i titoli di Stato”. Per quanto riguarda gli investimenti azionari, prosegue Montalbetti, “essendo basati in Europa, c’è una naturale tendenza ad avere una maggiore esposizione a questo mercato, rispetto al suo peso nel mercato azionario globale. Strutturalmente le valutazioni dell’azionario europeo sono più basse di quelle dell’equity americano, anche se la composizione dei due mercati azionari è ben diversa, con un minore peso del settore tecnologico, ma con numerose aziende del lusso, dei consumi e della salute che sono leader globali”.
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