Generali lancia il fondo GIS Absolute Return Convertible Bonds

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immagine ceduta dall'entità

Si chiama GIS Absolute Return Convertible Bonds ed è il nuovo fondo lanciato da Generali, in regola con la normativa UCITS e concepito per gli investitori che ricercano rendimenti costanti nel tempo e adeguati al rischio. La sua strategia combina, infatti, le opportunità offerte da un ampio universo di bond convertibili con tecniche di arbitraggio e hedging che ottimizzano la protezione alle perdite. Generali Investments, società di asset management del gruppo Generali con circa 375 miliardi di euro di attivi gestiti, è stata nominata gestore delegato dei fondi. FundsPeople ha chiesto a Brice Perin, Lead Convertible Bonds portfolio manager di Generali Investments, di illustrarne le caratteristiche principali.

In un contesto caratterizzato da alta volatilità dei mercati azionari e bassi tassi di interesse, perché avete deciso di lanciare un nuovo fondo convertibile?
Le obbligazioni convertibili offrono una convessità interessante che è estremamente appetibile in un contesto d’incertezza dei mercati e ritorno della volatilità. Questo tipo di obbligazioni è caratterizzato da un’asimmetria interessante che offre una correlazione con i mercati azionari in condizioni di mercato rialzista e protezione dalle perdite in caso di ribasso dei mercati azionari, beneficiando quindi di un profilo di rendimento corretto per il rischio in grado di autoregolarsi. Grazie alla convessità insita nel fondo stesso, un fondo obbligazionario convertibile si adatterà quindi automaticamente - entro una certa misura - ai cambiamenti di mercato, reagendo ad alcune delle attuali sfide. Il ruolo di un gestore di portafoglio consiste nel migliorare e persino nell’ottimizzare queste caratteristiche attraverso una gestione attiva e discrezionale.  

In cosa si differisce questo nuovo fondo rispetto all'altro che avete giù sui convertibili?
Le obbligazioni convertibili sono un'asset class che ingloba più componenti, abbinando diverse caratteristiche: azioni, obbligazioni, credito, volatilità implicita, e clausole del prospetto. Questi generatori di alpha si muovono spesso in direzioni diverse e traggono vantaggio da diversi cicli di mercato. Di conseguenza, a seconda delle fasi di mercato, alcuni generano performance positive, mentre altri “distruggono” alfa. È per questo che Generali ha lanciato il fondo GIS Absolute Return Convertible Bonds che offre la possibilità di applicare un hedging sui parametri indesiderati e quindi di ottimizzare i generatori di alpha. Abbinando una strategia long-only con tecniche di copertura/arbitraggio gli investitori possono isolare e sfruttare varie strategie. A nostro avviso, e specialmente nell’attuale contesto di mercato, è estremamente importante avere un certo grado di flessibilità. Infine, una strategia d’investimento absolute return applicata al fondo obbligazionario convertibile ci consente di inserire tecniche di arbitraggio utilizzate solo da alcuni hedge fund, nel quadro di una struttura trasparente, rigorosa e attenta ai rischi secondo la normativa UCITS.

A chi si rivolge in particolare questo nuovo fondo?
Questa asset class corrisponde a diversi profili di clientela e fornisce un ulteriore elemento di diversificazione nell'ambito dell'asset allocation. In particolare, riteniamo che gli investitori dovrebbero incrementare l’investimento in obbligazioni convertibili a livello tattico, ma, soprattutto, dovrebbero prendere in considerazione questa asset class anche come soluzione d'investimento a lungo termine. Infine, la maggiore flessibilità offerta dalla possibilità di utilizzare tecniche consolidate di arbitraggio e overlay, rende questa strategia d’investimento ancor più attraente. Questo prodotto a rendimento assoluto si prefigge infatti di ottimizzare il (già ottimo) profilo di rischio/rendimento di un portafoglio di obbligazioni convertibili e di proteggere i rendimenti nelle fasi negative di mercato.

Qual è la strategia alla base di questo nuovo prodotto? 
Le tre principali strategie attuate comprendono un’esposizione in obbligazioni convertibili (long), micro-coperture a livello dei singoli titoli e coperture macro/overlay a livello di portafoglio. Siamo in grado di isolare, sfruttare o coprire i seguenti componenti e, pertanto, di attuare le seguenti strategie:

 
Come avviene la selezione e il turnover delle obbligazioni inserire nel fondo?
Il nostro processo d’investimento abbina investimenti diretti in obbligazioni convertibili e strategie di copertura/arbitraggio in modo da generare un rendimento assoluto costante:
- basandosi su una selezione dei titoli bottom-up, qualitativa e imperniata sull’analisi fondamentale (mediante approfondita ricerca dei titoli azionari e di debito);
- sfruttando le opportunità di arbitraggio su: azioni, titoli di debito, volatilità e condizioni del prospetto informativo (ratchet, call trigger).
La costruzione del fondo è il risultato del nostro processo d’investimento. Il processo si basa su 5 punti chiave. Il gestore di portafoglio:
1 - parte da un universo globale di obbligazioni convertibili che comprende obbligazioni convertibili, obbligazioni a conversione obbligatoria, obbligazioni exchangeable  e opzioni su singole azioni;
2 - filtra questo ampio universo in base alla liquidità e alla qualità creditizia, sostenuto da un team interno di credit research composto da 18 persone (l'idea è di ottenere un universo investibile di circa 250 titoli altamente liquidi e con elevata qualità creditizia); 
3 - passa quindi ad analizzare le caratteristiche tecniche dell'universo investibile, concentrandosi sull’appetibilità potenziale dei parametri chiave: volatilità, gamma, clausole del prospetto etc;
4 - successivamente passa all’allocazione sulle varie sotto-categorie in funzione delle opportunità relative, cioè posizioni lunghe, posizioni/componenti su cui è applicato l’hedging e clausole di prospetto /ratchet  o altre posizioni di arbitraggio;
5 - in parallelo, analizza in prospettiva top-down le sensibilità a livello globale e l'ambiente macro. In questa fase il gestore del portafoglio decide se  applicare overlay e macro coperture al portafoglio globale.
Riteniamo che il turnover medio di tali strategie sia intorno al 20-30%.

In termini operativi, in quanti titoli obbligazionari investe il fondo e che caratteristiche devono possedere questi bond (rating, scadenza, rendimento etc)?
Poiché guardiamo principalmente alla convessità, investiamo in obbligazioni con un profilo convesso: obbligazioni convertibili, obbligazioni exchangeable, e obbligazioni a conversione obbligatoria delta-hedged. Abbiamo posto l'analisi fondamentale (soprattutto in relazione alla qualità del credito e alla liquidità) alla base del nostro processo d’investimento. Si noti che non investiamo in titoli sintetici che a nostro avviso sono caratterizzati da bassa liquidità. Di fatto, quasi la metà delle obbligazioni convertibili emesse sui mercati è priva di rating, e ciò evidenzia ulteriormente l'importanza del nostro team interno di credit research in grado di elaborare dei rating interni. Questo ci consente inoltre di prendere in considerazione opportunità che altrimenti non sarebbero possibili. Per quanto riguarda il rating, abbiamo una propensione per l’investment grade, che si concentra su emittenti con una buona qualità creditizia. Il rating medio è BBB. D'altra parte non abbiamo vincoli specifici per quanto riguarda la durata, essendo le obbligazioni convertibili titoli con una scadenza all'emissione piuttosto a medio termine (scadenza media di circa 5 anni). Il nostro fondo ha una durata media più breve di circa 3 anni. Infine, considerando le attuali condizioni di mercato, più che i rendimenti, ciò che riteniamo particolarmente interessante delle obbligazioni convertibili è la loro convessità e la conseguente capacità di offrire protezione in caso di ribasso.

Infine, quali aree geografiche e settori predilige e perché?  
In ultima analisi, l’allocazione geografica e settoriale dipende dalla selezione dei titoli, per cui non si tratta di decisioni di allocazione attivamente perseguite dal gestore del portafoglio. Il nostro fondo ha una chiara preferenza europea (con un’allocazione che comprende in media circa il 75-80% di emittenti europei). Per le posizioni lunghe dirette privilegiamo settori e aziende che beneficiano della ripresa/crescita all’interno dell’Eurozona. In termini di settori europei, siamo positivi sulle telecomunicazioni e utilities europee e abbiamo anche un’esposizione verso emittenti del settore immobiliare cha hanno avuto un’intensa attività di emissione e che continueranno a fornire ulteriori opportunità, grazie ai consolidamenti (come nel settore immobiliare tedesco).