Germania al voto: ecco l'effetto sui mercati

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zak mc, Flickr, Creative Commons

La Germania si prepara alle elezioni del prossimo 26 settembre per rinnovare il Bundestag. Con l'uscita della cancelliera Angela Merkel dopo 16 anni, il Paese inizia a ripensare quali sembianze assumere nel prossimo futuro. Inoltre c'è da chiedersi quali conseguenze potrebbe avere sui mercati finanziari l'esito di questa tornata elettorale.

Lo scenario più bullish per gli investitori "sarebbe un governo tedesco stabile con una spinta senza precedenti verso l’espansione fiscale e la riforma della zona euro. Questo potrebbe portare a un rafforzamento dell'euro, a una crescita del sentiment azionario e alla riduzione degli spread periferici nei giorni successivi alle elezioni. ll risultato più ribassista sarebbe invece un'elezione inconcludente con le coalizioni più credibili che non riescono ad assicurare una maggioranza solida né alle urne né nei colloqui per costituire la coalizione" spiega Elliot Hentov, head of Policy Research di State Street Global Advisors.

Inflazione, un tema chiave

Tralasciando per un attimo gli esiti squisitamente politici delle elezioni, c'è un tema che sta a cuore alla maggior parte delle famiglie tedesche ed è quello relativo all'inflazione. "Non è un mistero che l’opinione pubblica tedesca sia avversa alla politica monetaria di Francoforte. In particolare, i tassi di interesse negativi vengono visti come un meccanismo di espropriazione del patrimonio privato, tanto da motivare la BCE stessa a pubblicare nel 2015 un pamphlet dal titolo provocatorio “Critique of Accomodating Central Bank Policies and the Expropriation of the Saver”. L’attuale fiammata di inflazione si colloca in un panorama già di per sé ostile al mondo bancario, in particolare se consideriamo che solo il 51% delle famiglie tedesche sono proprietarie di immobili e che la loro asset allocation riflette in media una caratteristica avversione al rischio azionario" spiega nella sua analisi Alessandro Tentori, CIO di AXA IM Italia. E prosegue affermando che: "La politica fiscale chiude il cerchio: la deriva (giusta o sbagliata) verso una condivisione del debito pubblico a livello di Stati Membri dell’Unione e l’ingente ammontare di progetti pubblici in seno al programma Next Generation EU, sono un tema che non convince né l’opinione pubblica tedesca né tantomeno quella dei paesi cosiddetti “frugali”.

volatilità ma solo di breve termine

Dopo quasi vent'anni di leadership Merkel, il risultato delle elezioni - qualsiasi esso sia -, potrebbe portare volatilià sui mercati finanziari. Questa però dovrebbe poter essere risolta in breve tempo. "Di norma, però, dopo l'annuncio del risultato elettorale queste reazioni tendono a placarsi con la stessa rapidità con cui sono emerse. Ci potrebbero dunque essere picchi di volatilità sui mercati a breve termine, che però non devono turbare: l’importante è restare focalizzati sul proprio obiettivo di investimento a lungo termine” commenta Tobias Burggraf, portfolio manager presso Ethenea Independent Investors Sa. Soffermandosi dunque sul risultato e stando ai sondaggi, sono possibili sia una coalizione formata da Cdu, Verdi e Fdp sia una coalizione formata da Spd, Verdi e Fdp.

"In entrambi i casi, bisognerebbe trovare dei compromessi sui contenuti e ciò significherebbe ridimensionare le richieste più estreme. Inoltre, l'esperienza dimostra che non tutti i punti fissati nel manifesto elettorale verrebbero attuati e alcuni addirittura fallirebbero per la loro impraticabilità. Questo scenario rende difficile fare una previsione seria su quali punti dei programmi saranno implementati e, di conseguenza, sull’impatto che potranno avere sui mercati dei capitali”, conclude Burggraf. “La politica ha giocato un ruolo minore nei mercati finanziari in questi ultimi anni e, a nostro avviso, continuano a esserci elementi che suggeriscono che le prossime elezioni federali tedesche avranno ancora una volta un impatto minimo sui mercati, con una volatilità soltanto nella fase iniziale".