Gli acquisti dei gestori passivi dovrebbero favorire Olanda, Francia e Spagna

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foto flickr: Day Donaldson, creative commons

L’evento clou della settimana è rappresentato dalla riunione della Fed. Sebbene il mercato non si aspetti un rialzo dei tassi nell’immediato, gli analisti cercheranno indicazioni sulle future mosse della Banca Centrale dopo che la Yellen ha confermato l’intenzione di iniziare a normalizzare la politica monetaria già quest’anno. “Il mercato assegna ormai una probabilità superiore al 50% che la Fed, al prossimo meeting di settembre, alzi i tassi per la prima volta in nove anni qualora i dati macro si confermino in linea con le aspettative”, commenta Alberto Biolzi, responsabile advisory di Cassa Lombarda. Anche lo status dell’economia cinese continuerà ad attirare l’attenzione degli investitori per i timori di un eccessivo rallentamento nonostante le misure di sostegno varate dalle autorità.

"Tassi Fed e timori sulla Cina contribuiranno a tenere alta la volatilità nel corso della settimana", continua Biolzi. "Il Pil Usa del secondo trimestre dovrebbe mostrare il ritorno a una crescita moderata, mentre gli ordini di beni durevoli a luglio dovrebbero segnare un balzo in avanti”. In Eurozona, l’inflazione potrebbe nuovamente avvicinarsi alla soglia di zero a causa del calo dei costi energetici. “Questi dati, insieme a fattori tecnici, dovrebbero contribuire a sostenere i bond governativi dell’Eurozona. La duration degli indici bond tra luglio e agosto registrerà il maggior incremento mensile dell’anno; conseguentemente gli acquisti dei gestori passivi dovrebbero favorire Olanda, Francia e tra i periferici la Spagna. Ulteriore supporto dovrebbe essere fornito dalla tipica ridotta attività di primario. Olanda e Italia saranno attive per circa 10 miliardi di euro, ammontare pari a meno della metà della media settimanale da inizio anno”.