La chiave per una gestione ottimale della volatilità

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Rawpixel, Unsplash

Il trend dei volumi degli alternativi è in forte crescita. Dal 2012, infatti, le masse in gestione di questa tipologia di prodotti sono passate dai 6,9 ai 17 trilioni di dollari del 2017. Con più di 700 professionisti e più di 50 strategie di investimento, la piattaforma globale di alternativi di J.P.Morgan Asset Management si propone come un ottimo strumento per cavalcare questo trend e dar vita alla creazione di portafogli di investimento ottimali. Anton Pil, managing partner di JPM Global Alternatives, spiega come nel 2019 vi saranno quattro temi chiave da considerare negli alternativi: 

  1. Volatilità, attesa in aumento con i vari cambiamenti delle policy (hedge funds, credito privato, private equity, liquid alternatives);
  2. Protezione dall’inflazione, posizionando i portafogli in vista dell’aumento dell’inflazione (real estate, infrastrutture, trasporti);
  3. Income, in un contesto di rialzo dei tassi di interesse che comporta il bisogno di una diversificazione del reddito (real estate, infrastrutture);
  4. Singoli investitori, che hanno bisogno di diversificazione e bassa correlazione all’azionario durante la fase finale del ciclo economico (alternativi).

La volatilità sta tornando. Mettendo insieme questi fattori, gli alternativi aiutano a costruire portafogli più robusti”, afferma Pil.

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E col ritorno della volatilità aumentano anche le opportunità da cogliere in questo tipo di mercati. La chiave è sempre la stessa: diversificazione. Ma come? La risposta è nei liquid alternatives, ne sono certi Sherene Ban Karim Leguel, rispettivamente head of Investment Specialist team, Beta Strategies, e head of J.P.Morgan Alternative Asset Management Hedge Fund Solutions client strategy, che commentano: “Il perché? Guardando al contesto di volatilità negli anni, notiamo come ci sia stata una certa attività nei mercati finanziari. Il recente contesto di mercato ha creato sfide cicliche per gli hedge fund, i quali si sono sforzati nel generare absolute return attraenti in un contesto di bassi tassi di interesse e bassa volatilità, come nel 2017, anno caratterizzato da una ‘calma anomala’. Nel 2018 iniziamo invece a vedere maggiori movimenti, e ciò non può che portare a nuove opportunità. Nell’ultimo decennio i mercati azionari hanno registrato un’ascesa continua, dando luogo a uno scenario difficile per gli stock picker basati sui fondamentali. Il QE ha soppresso la volatilità che a sua volta ha avuto un impatto sui rendimenti di molte strategie relative value”. 

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I manager spiegano come dai team siano alla continua ricerca di alti rendimenti, dove hedge fund diversificati rappresentano un’ottima opportuntà di investimento. “Ciò che è importante è come adottare le strategie finanziarie. I liquid alternatives garantiscono una protezione del downside con una bassa correlazione azionaria e potrebbero proteggere i portafogli nel momento in cui l’attuale e lungo bull market dovesse concludersi. Storicamente, gli hedge fund hanno sempre sovraperformato in periodi di rialzo dei tassi. Diversamente dal core fixed income, i loro rendimenti hanno infatti una bassa correlazione con i cambiamenti dei tassi di interesse. Tassi più alti potrebbero incrementare il set di opportunità per alcune strategie di hedge funds. Su base relativa, questo tipo di strumenti hanno sovraperformato i mercati azionari in mercati maggiormente volatili. La relazione tra hedge funds e standard deviation risulta abbastanza complessa e sfaccettata. Un’allocazione in questi fondi può risultare in portafogli di maggiore qualità”, affermano Ban e Leguel. 

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Ma come si gestiscono i liquid alternatives? I manager fanno l’esempio concreto del JPMorgan Funds – Multi-Manager Alternatives Fund, “un’allocazione fondamentale ai liquid alternatives, con il 34% del portafoglio gestito in long/short equity, il 23% in merger arbitrage/event driven, 19% nel credito e 16% nel relative value. Le esposizioni attive sono date da view top-down complementariamente a convinzioni bottom-up. Al fine di assicurare un’appropriata diversificazione, si monitorano costantemente correlazioni e manager risk. Le strategie quantitative beta si basano sulla ricerca e sull’innovazione dell’alternative risk premia, mentre la strategia di alpha sistematico è composta da macro/managed futures, equity market neutral e strategie event-driven e arbitraggio di obbligazioni convertibili. Il rischio è diversificato, essendo il core del portafoglio di tipo multi-asset con un approccio risk parity all’asset allocation e benefit di diversificazione dati da un basso beta ai mercati azionari e bassa sensibilità ai mercati fixed income. Con un range tra le 700 e le 900 posizioni, il rischio idiosincratico è limitato. Dalla data di lancio, o Sharpe ratio è pari a 1 al netto delle commissioni”, dettagliano gli esperti.

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