Market timing: cos’è e perché è meglio lasciar fare ai professionisti

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Paule Knete, Unsplash

A tutti gli investitori piacerebbe comprare basso e vendere alto, per trarre il massimo beneficio dall’investimento. Ma è davvero così facile prevedere l’andamento del mercato? Cos’è il market timing e perché non è raccomandabile cercare di anticipare il comportamento dei mercati senza una consulenza professionale? In parole semplici, il market timing mira a individuare il momento migliore per acquistare uno strumento e il momento migliore per venderlo, cercando di anticipare l’andamento della quotazione nel breve periodo.

Per praticare il market timing sono necessari tempo e lavoro. Infatti, questa tecnica richiede impegno, sforzo ed esperienza, senza peraltro offrire garanzie di successo. Gli investitori si avvalgono dell’analisi tecnica e dell’analisi fondamentale per cercare di prevedere i movimenti futuri del mercato. Ma questo metodo di gestione del portafoglio, che aumenta e riduce l’esposizione al mercato in chiave tattica in un orizzonte di breve termine, comporta una serie di rischi, se non viene applicato correttamente.

Perché non è raccomandabile cercare di anticipare il comportamento dei mercati?

Vediamo un esempio del potenziale impatto degli errori di market timing sul portafoglio. Ipotizziamo un investimento di mille dollari nell’indice MSCI ACWI detenuto dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2021, con reinvestimento dei dividendi netti. Analizziamo quindi i guadagni registrati in varie circostanze.

Scopriamo così che se l’investitore avesse mantenuto la posizione per l’intero periodo, avrebbe ottenuto un capitale di 3.025 dollari. Ma se avesse praticato il market timing e si fosse perso, ad esempio, i dieci giorni migliori del mercato, a fine periodo avrebbe avuto un capitale di gran lunga inferiore.

  • Restando fuori dal mercato i dieci giorni migliori, il guadagno totale si vedrebbe ridotto del 50 per cento.
  • Perdendo i 20 giorni migliori, il guadagno totale si sarebbe assottigliato del 71 per cento.
  • Lasciandosi sfuggire i 30 giorni migliori, il guadagno perso ammonterebbe all’85 per cento.
  • Infine, mancando dal mercato nei 40 giorni migliori, il guadagno totale sarebbe solo del 4 per cento.

Questo esempio dà un’idea delle potenziali perdite a cui si va incontro continuando a entrare o uscire dal mercato. Gli investitori devono essere consapevoli che il tentativo di prevedere il comportamento dei mercati e un eccesso di operazioni di compravendita possono ridurre il rendimento degli investimenti. Un investimento effettuato nel momento sbagliato, i costi di transazione e la fiscalità possono erodere il rendimento rispetto alle strategie buy-and-hold. Un approccio di market timing gestito male può generare perdite significative, come spiega questo articolo.

Strategie per non cadere nella trappola del market timing

Gli investitori hanno a disposizione vari strumenti per non farsi trasportare dal market timing: ad esempio, le strategie di autocontrollo, ribilanciamento frequente e investimento sistematico.