Grecia, i mercati sono convinti che la BCE finirà per intervenire

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foto: autor zola-studio, Flickr, creative commons

La vittoria del ‘no’ al referendum greco, sebbene non del tutto inattesa, è destinata ad alimentare ulteriormente l’attuale fase di stress sui mercati finanziari in un contesto di forte volatilità. Parola di Alberto Biolzi, responsabile advisory di Cassa Lombarda sulla situazione greca e sulle relative strategie per gli investitori a seguito del referendum. Sebbene Tsipras sostenga di essere pronto a trovare un nuovo accordo nelle prossime 48 ore, appare difficile intravedere una soluzione in tempi rapidi. Specifica l’esperto: “i rapporti tra le istituzioni europee e il governo greco sono ai minimi termini. Difficile riaprire in pochi giorni un tavolo negoziale considerando le problematiche politiche interne a ogni Paese. Siamo in acque inesplorate che rendono molto complesse strategie di investimento e previsioni. La situazione è, peraltro, destinata a evolvere molto rapidamente, non fosse altro per la drammatica situazione di liquidità delle banche greche”.

In questa fase gli investitori sono messi a dura prova. Precisa: “vendere nel panico non ci appare scelta opportuna e, quindi, suggeriamo di mantenere le posizioni valutando contestualmente, sull’eventuale debolezza, ulteriori incrementi di dollaro e sterlina in chiave di “hedging” su scenari di Grexit, a questo punto non più escludibili”. Sul fronte obbligazionario, intanto, secondo Biolzi, aumenta il rischio di liquidità. “I bond governativi periferici, peraltro, pur sembrando nell’occhio del ciclone continuano a beneficiare del supporto attuale e potenziale della BCE che dovrebbe consentire una buona tenuta”, conclude. Positivi in casa Kairos. Secondo Rocco Bove, responsabile obbligazionario del gruppo, quella di domenica è stata “una reazione sorprendentemente tranquilla e ordinata”. L’idea che la Bce abbia gli strumenti per evitare crolli drammatici tiene ancora e l’uscita di Varoufakis dovrebbe (in teoria) rendere più semplici le trattative tra Atene e i creditori internazionali. I mercati ieri hanno aperto così: future Eurostoxx a -2,7%, euro/dollaro a 1,1024 e spread Btp/Bund in area 165.

Dice Bove: “sono tre i fattori che determinano un’apertura dei mercati di calo relativo: lo stupore che ha lasciato i mercati interdetti dall’esito del referendum e la velocità con cui girano le notizie. A seguire, le dimissioni del ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, hanno contribuito a ridurre le tensioni e hanno tutto il sapore di una volontà, da parte greca, di nuove negoziazioni. Infine, dietro al calo contenuto c’è la Bce. Non si sa come reagiranno nei prossimi giorni ma i mercati speculano e ragionano nella consapevolezza che Francoforte finirà comunque per intervenire”. A risultare fondamentali per calmierare i mercati, in altre parole, sono la presenza del QE e l’approvazione dell’Omt. Ora bisognerà capire come si muoveranno gli investitori sulle decisioni della BCE con riguardo al supporto di liquidità alle banche greche (ELA) e al summit dell’Eurogruppo di oggi.