Green bond, un mercato destinato a valere oltre 2.000 miliardi di euro entro i prossimi 3 anni

Sarah Dorweiler, Unsplash
Sarah Dorweiler, Unsplash

Nel 2020 sfidante dei mercati finanziari sono identificabili alcuni trend che, nonostante la complessità del quadro macro-economico globale, hanno continuato a crescere ad un ritmo perfino superiore rispetto al passato. L’universo degli investimenti sostenibili, per quanto resti ancora da delineare il suo esatto perimetro, è certamente tra questi. La spinta dei policy maker, soprattutto europei, è un fattore da non sottovalutare ma che va di pari passo con il crescente appetito degli investitori.

Un esempio particolarmente brillante di tale dinamica è rappresentato dal mercato dei green bond che, nel primo semestre 2020, apice della prima ondata della pandemia da Covid-19, ha continuato a crescere facendo segnare a livello globale un incremento delle emissioni del 3% rispetto allo stesso periodo del 2019, come certificato dai dati Refinitiv.

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Fonte: Refinitiv, dati al 27/06/2020.

Volumi in ascesa

Le proiezioni di medio periodo, coincidenti con la ripresa attesa nel 2021 alla luce molteplici fattori, tra cui le confortanti notizie circa l’individuazione di un efficace vaccino contro il Coronavirus, vedono il comparto dei green bond indirizzarsi verso nuovi record in termini tanto di emissioni quanto di allocazione da parte degli investitori.

“Dall'attuale livello di 662/672 miliardi di euro”, afferma Bram Bos, lead portfolio manager Green Bonds di NN Investment Partners, “ si passerà a 1 trilione di euro entro la fine del 2021 e a 2 trilioni di euro entro la fine del 2023”. Tra i principali motori di questa crescita del mercato l’esperto segnala la forte domanda da parte degli investitori che desiderano "rendere più sostenibili" i loro portafogli e la rapida crescita della popolarità dei green bond tra gli emittenti europei, “che sarà ulteriormente incrementata il prossimo anno con l'implementazione dello Green Bond Standard dell'Unione Europea”. “Questo diventerà probabilmente lo standard globale per i green bond e migliorerà ulteriormente la trasparenza e la rendicontazione nel mercato del reddito fisso sostenibile”, prevede Bos.

Eccellenza europea

Come sottolineato, misure di politica economica e fiscale sono sempre più incentrate sul concetto di crescita sostenibile, migliorando ulteriormente le prospettive delle obbligazioni verdi. L'Unione Europea, in particolare, prevede di destinare oltre il 30% del Recovery Fund da 750 miliardi di euro approntato per contrastare gli effetti della pandemia da Covid-19 per progetti che saranno finanziati dal debito verde.

Negli Stati Uniti, i volumi, finora guidati da grandi società che cercano di dimostrare di adottare politiche più responsabili e sostenibili, potranno beneficiare di una maggiore attenzione della presidenza Biden ai fattori ambientali, mentre l'ambizione dichiarata della Cina di raggiungere la neutralità di carbonio entro il 2060 darà impulso all'emissione di green bond in Asia.

Questo per quanto riguarda il lato dell’offerta. Dal lato della domanda, la sempre più diffusa volontà di investire in maniera sostenibile va di pari paso con i dati positivi sulle performance degli strumenti che includono valutazioni sui criteri ESG. “I nostri studi”, fa notare nel dettaglio Bos, “dimostrano che gli investitori mediamente possono aspettarsi una forte performance dei green bond rispetto ai loro tradizionali concorrenti”. “Ad esempio, l'indice Bloomberg Barclays MSCI Euro Green Bond Index ha conseguito un rendimento annuo del 3,2% tra gennaio 2016 e agosto 2020, superiore di 70 punti base rispetto all'indice Bloomberg Barclays MSCI Euro Aggregate. Dal 2015, le obbligazioni verdi hanno sovraperformato ogni anno, ad eccezione del 2017. È sempre più evidente che i green bond offrono agli investitori opportunità per sostenere l'ambiente e generare rendimenti più elevati”, dichiara.

Pericolo greenwashing

Quanto sottolineato finora determinerà un fiume di denaro ed un’occasione di business dall’importanza strategica tanto per gli emittenti quanto per le case di gestione impegnate nella costruzione di strumenti di investimento che includono green bond. Fondamentale dunque conoscere a fondo il settore e saper individuare i player con una expertise consolidata e un approccio coerente e non opportunistico a una tematica tanto rilevante.

“Le obbligazioni verdi sono simili alle loro controparti tradizionali, ma sono usate specificamente per finanziare progetti con benefici ambientali. Sono uno strumento efficace per gli emittenti per finanziare la transizione climatica e per gli investitori per avere un impatto positivo misurabile sull'ambiente”. Identificato il campo di azione, il lead portfolio manager Green Bonds di NN Investment Partners, passa all’analisi del maggiore pericolo in cui è possibile imbattersi nel momento in cui ci si avvicina a questo comparto dell’universo obbligazionario: il greenwashing.

“I criteri utilizzati per valutare i progetti o le attività green includono sempre più opinioni indipendenti, anche se gli emittenti auto-etichettano le loro obbligazioni come verdi sulla base delle indicazioni dei regolatori, delle borse e delle associazioni di mercato”, afferma. “Tuttavia, solo circa l'85% dei green bond meritano l'etichetta, il resto è emesso da aziende che possono utilizzare i proventi per progetti sostenibili, ma che sono coinvolte in attività che hanno impatti negativi altrove. Per esempio, una compagnia ferroviaria potrebbe finanziare il trasporto a basse emissioni di carbonio attraverso obbligazioni verdi, pur essendo ancora fortemente coinvolta nel trasporto di combustibili fossili. È necessaria quindi una valutazione approfondita delle attività di un'azienda, dei suoi piani futuri e dell'intenzione di migliorare le attività di business. In NN IP cerchiamo una maggiore trasparenza attraverso l’engagement, in modo da poterci assicurare di non investire in obbligazioni o aziende che non sono così green nella realtà come potrebbero sembrare”, completa, indicando una serie di operazioni necessarie per assicurare all’investitore il raggiungimento dell’impatto positivo sull’ambiente ricercato attraverso l’esposizione ai green bond. “I portafogli green bond di NN IP finanziano attualmente progetti che riducono le emissioni annuali di CO2 di oltre 1,5 milioni di tonnellate, pari alle emissioni di 96.068 famiglie”, conclude Bos sul punto.

Per consultare la Guida all’investimento in Green Bond redatta da NN Investment Partners, cliccare questo link.