Guardando al futuro del risparmio gestito

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kazuend, Unsplash

La crescita del risparmio gestito sembra inarrestabile. Da inizio anno, la fiducia verso il mondo finanziario non ha fatto che aumentare. Secondo l’editoriale di Assogestioni, nel mese di settembre la raccolta netta si è conclusa con un saldo pari a 3,6 miliardi di euro (circa 80 mld da gennaio 2017) mentre il patrimonio ha segnato un nuovo record di 2.046 miliardi di euro.

Ma quali sono le nuove sfide che l’asset management deve saper cogliere? Secondo lo studio di PwC “Asset & Wealth Management Revolution: Embracing Exponential Change” le masse in gestione a livello globale raddoppieranno entro il 2025, trainate da America Latina e Asia-Pacifico, passando da 84,9 trilioni di dollari del 2016 a 111,2 trillioni di dollari nel 2020, fino a 145,4 trilioni di dollari nel 2025. Le parole chiave di questo processo sono flessibilità e innovazione: la chiave, dunque, risiederà nel sapersi adattare a un mondo in continuo divenire.

Secondo Elisabetta Caldirola, responsabile PwC per l’Italia del settore Asset & Wealth Management “il settore sarà molto diverso tra cinque o dieci anni: ci aspettiamo meno aziende con molti più asset in gestione, più efficienti, più digitali e con una significativa riduzione dei costi dei prodotti e dei prezzi dei servizi erogati”. I gestori dovranno riuscire a capire i trend di mercato, in modo da offrire al risparmiatore finale un prodotto in linea con le sue esigenze. Diventerà essenziale offrire all’investitore tutti gli strumenti per capire meglio le caratteristiche del prodotto, in modo da valorizzare i suoi punti di forza.

Mauro Panebianco, responsabile PwC per l’Italia dei servizi di consulenza al settore Asset & Wealth Management di fronte all’inevitabile riduzione delle commissioni dei prodotti e dei servizi, sottolinea “l’importanza dello sviluppo di servizi a valore aggiunto - anche con il contributo di tecnologie innovative - ed investimenti in asset class alternative, con la ricerca e la selezione di nuove competenze supportate da nuovi modelli di organizzazione del lavoro”. Le asset class alternative – in particolare real assets, private equity e private debt –  raddoppieranno in valore, spinte dalla volontà degli investitori di diversificare al fine di ridurre la volatilità e raggiungere determinati risultati.

Secondo lo studio di PwC, i fondi a gestione attiva saliranno da 60,6 trilioni di dollari del 2016 a 87,6 trilioni di dollari entro il 2025, ma la loro quota di mercato a livello globale diminuirà dal 71% del 2016 al 60% degli AuM totali entro il 2025. I gestori passivi, invece, guadagneranno quote di mercato, crescendo dal 17% nel 2016 al 25% degli AuM entro il 2025. Gli alternativi cresceranno dal 12% al 15%. Gli AuM passivi cresceranno più del doppio, da 14,2 trilioni di dollari a 36,6 trilioni di dollari; anche gli alternativi raddoppieranno le masse da 10,1 trilioni di dollari a 21,1 trilioni di dollari.

Oltre a rimanere al passo con l’innovazione, è necessario saper cogliere le opportunità che il mercato offre. Negli ultimi anni c’è la tendenza di una diminuzione del ruolo della previdenza pubblica che contribuirà alla crescita del settore. L’industria del risparmio gestito diventerà un pilastro alternativo a supporto della pianificazione previdenziale. I governi di tutto il mondo si stanno affidando a piani di previdenza individuale e a contribuzione definita per aiutare gli individui a risparmiare in vista della pensione.

L’incapacità dei sistemi di welfare statale di sostenere i servizi previdenziali del cittadino, daranno maggior spazio a sistemi previdenziali misti: complementari o integrativi. Questo permetterà ai risparmiatori di usufruire di una pensione aggiuntiva e si tradurrà, quindi, in una crescita delle masse per il risparmio gestito.