Guida all'investimento nei corporate bond dei Paesi emergenti

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Wouter van Overfelt, senior portfolio manager di Vontobel AM

Secondo uno studio di J.P Morgan i fondi obbligazionari corporate dei mercati emergenti rappresentano una parte minuscola del volume totale dell’asset class. Gli investimenti in questa tipologia di prodotti ammontano solo a 95 miliardi di dollari contro i 2.164 miliardi di dollari del totale degli asset di debito emergente (dati a novembre 2018). Ciò significa che circa il 95% delle obbligazioni societarie dei mercati emergenti è detenuto da investitori non professionali. Tuttavia non mancano le opportunità. Wouter van Overfelt, senior portfolio manager del fondo Vontobel Fund - Emerging Markets Corporate Debt, di Vontobel AM, con rating Consistente Funds People ha illustrato le caratteristiche di questo importante segmento di mercato, ancora troppo sottovalutato, in modo da avere una guida per l’investimento.

Spread ampi e short duration

I corporate bond dei Paesi emergenti sono caratterizzati da ampi spread (circa tre volte rispetto ad una obbligazione investment grade statunitense) e short duration, “in una scala dei profili di rischio/rendimento quindi si posizionano a metà strada tra le obbligazioni dei Paesi sviluppati e le azioni globali”, commenta Wouter van Overfelt. I government bond dei Paesi emergenti tendono ad avere una scadenza più lunga rispetto alle obbligazioni societarie e quindi anche duration più lunga, esponendo gli investitori a maggiori rischi di tasso.

Maggiore diversificazione

Gli indici di riferimento delle obbligazioni societarie degli emerging markets sono più diversificati, dato l’elevato numero di emittenti diversi, che supera di gran lunga il numero dei Paesi inclusi nei normali benchmark dei government bond, sia in valute locali che in valute forti. “Ad esempio, il benchmark per i titoli di stato dei mercati emergenti in valute forti (EMB) comprende 167 diversi Paesi emittenti, e il benchmark per i government bond dei mercati emergenti in valuta locale (GBI EM) ne comprende solo 19. Al contrario, l'indice J.P. Morgan Corporate Emerging Markets Bonds (CEMBI) comprende 651 società in 50 Paesi”, aggiunge l’esperto.

Migliore rating

Gli indici di riferimento dei corporate bond dei Paesi emergenti presentano una qualità di rating superiore rispetto ai benchmark equivalenti dei titoli di Stato. “Ciò è dovuto al fatto che i mercati emergenti possono emettere obbligazioni con relativa facilità, indipendentemente dal rating del Paese, grazie al loro potere sovrano. Tuttavia il numero di Paesi con società che dispongono delle qualità necessarie per raccogliere risorse attraverso il mercato dei capitali è minore”, commenta. Inoltre ciò si spiega col fatto che la qualità degli indici delle obbligazioni governative è influenzata anche dai Paesi di Frontiera. Spesso poi i rischi di default dei corporate bond di questi mercati sono valutati in maniera errata. Il numero di insolvenze aziendali è inferiore di circa il 25% rispetto a quello dei Paesi sviluppati, di conseguenza c’è più spazio per le negozazioni e i tassi di recupero sono più elevati. Eventuali mancati pagamenti avvengono di solito per eventuali downgrade dei rating dei Paese in cui sono domiciliate.

“Dunque le fonti di rendimento in questa asset class possono derivare da valutazioni discrepanti o da determinati eventi”, conclude Wouter van Overfelt