L'ultima analisi dell'autorità di vigilanza europea afferma che rimangono le tensioni sui mercati UE e che aumenta la volatilità dei prezzi a breve termine nei mercati chiave.
Una delle funzioni dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) è supervisionare le condizioni dei mercati dell'UE e trarne conclusioni, che pubblica semestralmente analizzando tendenze, rischi e vulnerabilità del mercato. L'ultimo report (n.1, 2015), che fa riferimento al periodo luglio-dicembre 2014, rivela che "le tensioni sui mercati UE rimangono perché le valutazioni degli asset sono alte" e avverte che "anche se i prezzi degli asset rimangono stabili, aumenta la volatilità dei prezzi a breve termine nei mercati chiave".
L'ESMA indica il contesto di bassi tassi di interesse, le politiche del debito pubblico degli Stati membri, le forti fluttuazioni dei prezzi del mercato valutario e delle materie prime e i rischi geopolitici come i fattori che, insieme, hanno provocato un aumento dei livelli di liquidità e il rischio di mercato, mentre il rischio di contagio e del credito rimangono a livelli elevati. L'autorità di vigilanza individua anche tre settori che possono avere future vulnerabilità e pertanto essere soggette ad una sorveglianza più stretta: i fondi di credito, le strategie di smart beta e l'industria degli hedge funds.
Nel primo caso, il report dice che "la crescita dei fondi di credito è una delle tendenze piú constistenti nell'industria dei fondi dell'Unione europea" e che gli asset gestiti in questo settore "si sono moltiplicati per cinque negli ultimi anni, seppur partendo da un livello basso". Il regolatore dice che, se questi fondi offrono oportunità di diversificazione, comportano anche rischi di credito e liquidità e per questo chiede un'adeguata vigilanza, sia macro che micro prudenziale.
Per quanto riguarda le strategie smart beta, che hanno anche registrato una forte crescita dopo la crisi finanziaria, l'ESMA indica che "i prodotti che replicano indici alternativi tendono ad essere più opachi, per cui gli investitori possono avere difficoltà a comprendere il profilo rendimento/rischio" di questi prodotti.
Infine, l'autority europea si concentra sugli hedge funds e presenta nuovi indicatori per monitorare il rischio sistemico in questo settore. Strumenti che avrebbero potuto individuare quasi tutti gli elementi delle crisi finanziarie accadute durante il periodo preso in esame (da gennaio 1995 a ottobre 2013). L'ESMA spiega che questo metodo può essere applicato al settore degli hedge funds sia a livello mondiale che europeo e che potrebbe essere utile per effettuare nuove analisi del comparto.
I fondi d'investimento sono un rischio sistemico?
Una delle conseguenze maggiori della crisi finanziaria è stata la valanga di nuovi regolamenti che ha inondato il settore finanziario negli ultimi anni. Le banche e gli assicuratori sono ora soggetti a norme molto più severe - in particolare per quanto riguarda i requisiti patrimoniali e la gestione del rischio - orientate ad evitare che possa ripetersi una situazione come quella vissuta nel 2008.
Anche se il mondo del risparmio gestito non è stato immune a questo tsunami normativo, sembra che i regolatori stiano preparando un altro giro di valzer per evitare squilibri e, nelle ultime settimane, diversi report di organizzazioni internazionali hanno accesso i riflettori sui fondi d'investimento, un settore che ha registrato una crescita del 40% negli ultimi dieci anni e che ad oggi gestisce un patrimonio di oltre 75 miliardi di dollari, un importo equivalente all'economia globale. (continua a leggere)