I fondi italiani che nel 2014 hanno compiuto 30 anni

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foto: autor Brian, Flickr, creative commons

Lo stock di risparmio detenuto dalle famiglie italiane, si sa, è molto corposo. Si parla di 3.700 miliardi di euro quanto a ricchezza del settore privato. Secondo i dati forniti da Assogestioni di fine novembre 2014 si può vedere che una parte rilevante, ovvero 1.563 miliardi di questo ammontare, è affidata proprio ai gestori di fondi di investimento, siano essi di matrice bancaria italiana o estera o di società indipendenti che negli anni si sono fatte spazio nel mercato. Di questi, 676 miliardi sono appannaggio dei fondi aperti. Nelle fasi alterne e alternate di questi anni, dove a rapidi rally e si sono succedute grandi correzioni, l’industria del gestito ha dimostrato una buona capacità di tenuta e di reazione, tanto che si fa sempre più nitida l’idea che potrebbero essere proprio i fondi comuni il salvadanaio a cui attingere per ridare slancio all’economia reale.

Le banche se ne sono accorte e nemmeno da troppo tempo. È infatti nel 2013 che i grandi istituti di credito italiani hanno riscoperto i serbatoi di private banking e asset management, due attività che richiedono poco impiego di capitale e buoni margini e che dunque non possono che dirsi interessanti alla resa dei conti. Tanto che a chiusura d’anno sono proprio gli istituti di credito nazionali big che hanno segnato i numeri migliori: il gruppo Intesa Sanpaolo grazie a Eurizon e Banca Fideuram ha segnato un flusso netto da inizio anno pari a 13,78 miliardi portando gli asset globali a 137,25 miliardi. Seguito dal braccio dell’asset management di Generali con 11,5 miliardi di raccolta e Pioneer con 10,2 miliardi di flussi netti.

Intanto, nel 2014, alcuni fondi italiani hanno compiuto 30 anni. A sorpresa, si tratta di obbligazionari, siano essi governativi, diversificati o flessibili. Quelli che hanno fatto bella mostra di sé nel lontano 1984 sono Allianz Reddito Euro (ex Gestiras) che è partito il 26 giugno e ha oggi in Roberto Antonielli il gestore, i due comparti Arca BB e Arca RR Bond Euro partiti entrambi il 18 settembre e che hanno alla gestione, rispettivamente, Matteo Campi e Giovanni Radicella, Fideuram Rendimento partito il 2 luglio con Luca Ercolani come gestore, GI Focus Obbligazionario di Generali Investments Europe partito il 22 ottobre. I numeri sono molto interessanti. Allianz Reddito Euro ha segnato una performance del 673,8%, Arca BB e Arca RR Bond Euro hanno segnato rispettivamente 670,8% e 656,6% mentre Fideuram Rendimento un 626,7% e GI Focus Obbligazionario un 400%. Ora la vera sfida dell’industria del risparmio gestito italiana è far crescere il numero dei sottoscrittori dei fondi. C’è di buono che il mercato è molto lontano dai massimi storici e quindi di spazio per fare performance ce n’è. 

Nome fondo Quota al collocamento Quota al 29/11/2014 Var. % sulla quotazione Data di collocamento
Allianz Reddito Euro 5,16 39,97 673,8 26/06/84
Arca BB 5,16 39,81 670,8 18/09/84
Arca RR Bond Euro 1,48 11,2 656,6 18/09/84
Fideuram Rendimento 1,47 10,69 626,7 03/07/84
Gi Focus Obbligazionario 1,29 6,46 400 22/10/84