I mercati obbligazionari sono a un punto di svolta?

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L’attuale reazione dell’obbligazionario sviluppato, insieme agli ultimi messaggi della Federal Reserve e della BCE nelle rispettive riunioni, portano gli operatori di mercato a porsi una nuova domanda, anche se, in realtà, non c'è nulla di nuovo: l’obbligazionario è giunto a un punto di svolta? "A mio avviso l’economia statunitense è più vicina al surriscaldamento che a una caduta in recessione". Ne è convinto Richard Woolnough, fund manager di M&G Investments.

In una recente pubblicazione sul blog Bondvigilantes, Woolnough spiega che "il vigore dell’economia USA è caratterizzato dal mercato del lavoro in svariati modi". Per fornire un contesto più ampio su questo punto di forza dell’economia statunitense, il gestore spiega per esempio che, durante il 2017, ci fu un numero eccezionalmente basso di licenziamenti in termini nominali.

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Fonte: M&G Investments.

Il gestore si basa sul Job Cuts Report elaborato dalla società di consulenza Challenger, Gray & Christmas. "Lo scorso anno (2017) i licenziamenti sono stati estremamente ridotti in termini nominali e, una volta adeguati per riflettere le dimensioni del mercato del lavoro in termini reali, i licenziamenti da parte dei datori di lavoro statunitensi hanno toccato il numero minimo nella storia venticinquennale del sondaggio Challenger", indica il manager, per concludere che "dato il vigore dell’economia statunitense, il lavoro è un bene richiesto e le imprese stanno trattenendo le loro forze lavoro".

Tuttavia, Woolnough è consapevole del fatto che i dati del mercato del lavoro rappresentano un indicatore ritardato ed è pertanto importante determinare le prospettive del 2018 per i lavoratori statunitensi. "Uno dei modi di analizzare questo elemento consiste nell’osservare gli indicatori anticipatori delle probabili assunzioni", specifica l'esperto. In questo senso, il gestore fornisce un grafico solitamente utilizzato per valutare le proprie previsioni macro, e riflettendo una forte correlazione tra la fiducia delle imprese e la crescita dei profitti futuri. Sulla base dell'attuale aspetto del grafico, il manager conclude che "l’anno sembra promettere bene in termini di crescita dei salari".

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Fonte: M&G Investments.

Allo stesso tempo, Woolnough nota che i rendimenti delle obbligazioni statunitensi sono da qualche tempo in una fase di normalizzazione. Il gestore è stato tra quei partecipanti al mercato che hanno interpretato l'appiattimento della curva dei tassi negli Stati Uniti come un segno che il mercato stia valutando a breve un picco degli stessi. Pertanto, la posizione dell'esperto è che "da un punto di vista tecnico, siamo a un punto di inflessione cruciale", il ciclo strutturale al rialzo del reddito fisso visto negli ultimi anni potrebbe essere in procinto di ripartire, oppure al capolinea.

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Fonte: M&G Investments.

"Visti i dati indicatori anticipatori statunitensi, l’impeto dei tagli delle imposte, la forte crescita globale sincronizzata, e il ritorno del legame mancante della fiducia statunitense, credo che la probabilità che il recente mercato obbligazionario ribassista si fermi a questo punto sia limitata", conclude Woolnough. Come conseguenza, il manager ha preso la decisione di mantenere una posizione corta in termini di duration sui portafogli che gestisce. Ma questa è un'altra storia.