I migliori fondi per investire nel mercato azionario nel 2021

FundsPeople

Archiviato un 2020 in cui i mercati hanno dimostrato complessivamente una straordinaria resilienza, si entra nel vivo del nuovo anno, tra sfide, molte delle quali sempre legate alla pandemia da Covid-19, e obiettivi da raggiungere.

Per quanto riguarda il mercato azionario, gli asset manager guardano il 2021 attraverso le lenti delle tendenze globali ulteriormente rafforzatesi nel corso degli ultimi dodici mesi. Questa l’evidenza fondamentale che emerge dalle risposte delle 18 case di gestione interpellate da FundsPeople per conoscere qual è il prodotto di punta della gamma commercializzata in Italia sull’asset class equity. I trend principali riguardano l’investimento sull’economia cinese, la disruption,  in particolare tecnologica, e soprattutto la sostenibilità. Ben sette le indicazioni specifiche in tal senso, con quattro prodotti concentrati sul tema del clima. Tre anche gli asset manager che hanno deciso di affidarsi ai propri fondi flagship.

Rientra nel primo dei trend sopra citati la scelta di Aberdeen Standard Investments. “Continuiamo a essere fiduciosi sulla Cina sulla base di tre fattori: aumento e arricchimento della classe media, con conseguente aumento dei consumi, ruolo geopolitico sempre più predominante, rafforzato con gli accordi firmati lo scorso novembre con i partner asiatici e son quello a fine 2020 con l’Europa”, afferma Tommaso Tassi, head of distribution Italy dell’asset manager, indicando il fondo Aberdeen Standard Sicav I – China A share Equity. “Non dimentichiamo infine il forte focus sullo sviluppo delle energie rinnovabili e dell’economia verde, tanto da diventare per i nostri specialisti asiatici l’Arabia Saudita delle rinnovabili”, completa.

Focus sulla disruption per Amundi SGR che indica il fondo CPR Invest Global Disruptive Opportunities per trasformare questo fenomeno in rapida accelerazione in opportunità di investimento. “A differenza dei nostri competitor che tendono a concentrarsi su approcci settoriali (robotica, Ai, biotech...) noi abbiamo adottato un approccio olistico, visto che uno dei punti di forza più evidenti della disruption è la sua presenza in tutti i settori. Il nostro fondo offre infatti un unico punto di accesso a circa 30 sotto-temi disruptive raggruppati in quattro dimensioni: economia digitale, salute e biologia, industria 4.0 e pianeta. Un approccio che si adatta perfettamente al contesto attuale”, dichiara Antonio Volpe, head of External Distribution di Amundi SGR. 

Dà il via alla serie dei prodotti concentrati sul tema della sostenibilità l'Aviva Investors Climate Transition European Equity Fund. “In Aviva Investors crediamo nell’importanza della lotta ai cambiamenti climatici e il 2021 si confermerà un anno importante su questo fronte”, spiega Paolo Sarno, head of Client Solutions - Southern Europe dell’asset manager. “Per questo motivo”, aggiunge, “il fondo si focalizza sulle aziende orientate verso un mondo a basse emissioni di carbonio, in quanto riteniamo che queste siano nella posizione migliore per sovraperformare il mercato nel lungo termine. Si caratterizza per un portafoglio concentrato, high conviction per rispondere all’attuale trend climatico e alle inefficienze di mercato ad esso associate”.

Attenzione specifica alla tecnologia per la scelta di BlackRock, “settore che ha guidato le performance del mercato azionario globale negli ultimi anni e che ha vissuto una importante accelerazione nel contesto di distanziamento sociale e lavoro da remoto imposto dalla pandemia globale”, analizza Luca Giorgi, head of iShares & Wealth di BlackRock Italia. “Il fondo BGF World Technology consente di esporsi ai trend strutturali della digitalizzazione e innovazione tecnologica e, allo stesso tempo, di accedere alle competenze di un team di gestione consolidato, all’interno di un comparto caratterizzato da una dispersione dei rendimenti e da un alpha potenziale molto elevati”, dichiara Giorgi.

Lo sguardo si rivolge a oriente con BNP Paribas Asset Management ed in particolare alla Cina cresciuta nel 2020 quasi del 5% senza programmi di quantitative easing o significative spese a debito per misure di stimolo. “Con ogni probabilità, la Cina rimarrà la grande economia in più rapida crescita nel mondo e, inoltre, il suo mercato azionario vanta numerose società innovative”, premette Elisa Ori, head of Sales Italy di BNP Paribas AM, per arrivare all’indicazione specifica proveniente dalla casa di gestione francese. “Nel mondo post-pandemia, gli investitori, spesso sottopesati su questa asset class, dovrebbero prendere in considerazione un’allocazione agli attivi cinesi. BNP Paribas China Equity mira a sfruttare le prospettive di crescita delle società cinesi, investendo sia in società onshore (A-shares) che offshore e concentrandosi su tre temi strutturali: tecnologia e innovazione, potenziamento dei consumi, consolidamento del settore”.

Punta sulla consolidata expertise in ambito ESG la scelta di CANDRIAM ed in particolare alla lotta al cambiamento climatico. “Il riscaldamento globale ha un impatto significativo e oneroso sull’economia, la società e l’ecosistema in generale e l’Accordo di Parigi sottolinea l’urgenza di intensificare le iniziative globali in materia di mitigazione e adattamento”, sottolinea Matthieu David, head of Italian Branch di CANDRIAM. “Da 20 anni all’avanguardia nell’investimento ESG e tematico, CANDRIAM sa identificare le società capaci di soddisfare criteri di sostenibilità e requisiti finanziari. Il Candriam Sustainable Equity Climate Action sfrutta un’opportunità di investimento pluridecennale e diversificata con un’elevata trasparenza tramite specifici indicatori di impatto sui cambiamenti climatici”, afferma.

Capital Group si affida al fondo flagship Capital Group New Perspective, “uno dei pochi fondi con rating Gold Morningstar nella sua categoria, che è diventato un punto fermo nel portafoglio di investitori in Italia”, commenta Matteo Astolfi, managing director per gli Intermediari Finanziari nel nostro Paese per l’asset manager statunitense. Si tratta di un fondo azionario globale, gestito in modo molto tradizionale, le cui scelte di investimento si basano unicamente su una approfondita conoscenza delle aziende in cui si investe e che non utilizza derivati. “Nel corso dei suoi 47 anni di storia”, ricostruisce Astolfi a proposito del Capital Group New Perspective, “ha reso, al netto delle commissioni, oltre il 12%  annualizzato, quasi il 4% al di sopra del suo benchmark e questi risultati sono stati raggiunti con un una volatilità inferiore rispetto all'indice e soprattutto proteggendo nelle fasi di ribasso dei mercati, investendo in società multinazionali già affermate ma anche in quelle aziende che hanno le caratteristiche per diventare le multinazionali del futuro”.

Torniamo a parlare di innovazione e sfide ambientali con Credit Suisse, “due temi che non possono più essere esclusi dalla costruzione di una asset allocation globale”, secondo Frank Di Crocco, responsabile Distribuzione Retail Asset Management Italy per la casa di gestione. “L’obiettivo del Credit Suisse (Lux) Environmental Impact Equity Fund è quello investire in società quotate i cui prodotti, servizi e tecnologie possono accelerare una transizione ambientale positiva, contribuendo nel contempo a realizzare diversi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Inoltre, i Rapporti periodici sull'Impatto permettono agli investitori nel tempo di monitorare concretamente l’esposizione del fondo e l’impatto misurabile generato dalle società detenute in portafoglio”, sintetizza il manager.

DPAM pone l’accento sull’obiettivo di controllo della volatilità in un anno che si annuncia caratterizzato da forte incertezza. “Occorre tenere la barra del timone ferma sugli obiettivi di lungo termine e affrontare la navigazione con volatilità più contenuta rispetto a quella dei mercati”, afferma Alessandro Fonzi, CFA, country head per l’Italia di DPAM. “Il pluripremiato fondo DPAM Invest B Equities World Sustainable ha già dimostrato in passato di saper partecipare ai rialzi dei mercati ma di perdere meno durante le correzioni, grazie alla selezione dei titoli di aziende di qualità, con una buona reputazione ESG, e che hanno saputo e sanno trarre benefici da temi secolari di crescita”, spiega Fonzi.

Spazio nuovamente al focus geografico sull’Asia con Fidelity International, “l’area che meglio ha reagito alla crisi Covid-19 e che sarà molto probabilmente a registrare un’economia in crescita, sia nel 2020 che nel 2021”, fa notare Cosmo Schinaia, country head per l’Italia della casa di gestione. “In questa ripresa”, entra inoltre nello specifico Schinaia, “un ruolo chiave è stato giocato sicuramente dalla Cina la cui economia, anche durante le restrizioni, è stata sostenuta dalla capacità di evoluzione delle aziende che sono state in grado di adattarsi velocemente alle nuove necessità dei consumatori. Alcuni trend, come i modelli di business guidati dalla tecnologia o lo spostamento delle preferenze dei consumatori da brand internazionali a brand locali, che possiamo ormai considerare strutturali, hanno visto un’accelerazione”. “In tale scenario, risulta interessante una strategia come il FF China Consumer Fund, in grado di selezionare le aziende che meglio hanno saputo e sapranno cogliere le opportunità offerte da questi cambiamenti, mantenendo sempre un’attenzione ai fondamentali”, completa.

“Per l’azionario guardiamo al Franklin Technology Fund che con un track record di oltre vent’anni si prefigge di raggiungere l’apprezzamento del capitale, investendo almeno due terzi dei suoi asset in titoli azionari di aziende che si prevede beneficeranno dello sviluppo, del progresso e dell’utilizzo della tecnologia”, dichiara Michele Quinto, country head e branch manager per l'Italia relativamente alla scelta della casa di gestione per l’asset class equity. Caratteristica del prodotto sottolineata da Quinto la collocazione geografica del team di gestione che “trae vantaggio dall’essere basato nella Silicon Valley vicino ad importanti aziende tecnologiche, università di ricerca e società di venture capital”. “Vede come saranno le aziende una volta maturate tra 5-10 anni e le seleziona in base alle loro caratteristiche growth secondo un criterio d’investimento bottom-up e cerca potenzialità che sviluppino valore nel lungo periodo ed high quality ovvero che siano in grado di offrire grandi opportunità con modelli di business più forti e collaudati, validi amministratori ed una crescita sostenibile; le sottopone anche ad un processo di valuation nel ricercare piattaforme di business forti e durature in quanto sono i fondamentali a determinare le dimensioni della posizione”,  spiega il country head e branch manager per l'Italia di Franklin Templeton.

Si continua a parlare di innovazione ma con declinazione nel campo della scienza medica con Janus Henderson Investors che per guardando al comparto azionario nel 2021 opta per il Janus Henderson Global Life Sciences Fund come indicazione per gli investitori. “Nel corso del 2020 i titoli della sanità hanno subito alti e bassi. Ricordiamo la flessione di marzo dettata dallo scoppio della pandemia di COVID-19, seguita dal rally associato alla mobilitazione del comparto biofarmaceutico per contrastare il virus. L’incertezza sulle consultazioni negli Stati Uniti ha determinato una nuova battuta d’arresto che ha poi lasciato il posto a un rimbalzo sulla scia degli incoraggianti progressi sui vaccini anti COVID-19 e del risultato elettorale. Alle soglie del 2021 questo slancio ci sembra destinato a proseguire e a trovare ulteriore vigore”, argomenta Federico Pons, country head per l'Italia di Janus Henderson

Scelta di un fondo flagship per Liontrust AM che scommette sull’economia del Regno Unito post-Brexit. “ Il Liontrust GF Special Situation (UK equity) investe in società quotate nel Regno Unito con asset immateriali difficili da replicare che forniscono un vantaggio competitivo durevole. I gestori del fondo non fanno previsioni macroeconomiche, preferendo tralasciare distrazioni a breve termine e concentrarsi sui punti di forza fondamentali a lungo termine delle imprese”, inizia la sua descrizione Antonio Forte, international sales manager della casa di gestione. “Durante la pandemia Covid-19, come in altre crisi, i gestori si sono concentrati sulla capacità delle loro aziende di navigare attraverso la recessione ed emergere poi in una posizione sana. Le società con bilanci solidi, forti barriere alla concorrenza e posizioni di mercato interessanti potrebbero essere in una buona posizione per prendere quote di mercato dai concorrenti più deboli con la ripresa delle economie”, aggiunge.

Con Lyxor ETF vediamo il tema del cambiamento climatico visto dal punto di vista della gestione passiva. “Gli investimenti sostenibili sono al centro dell’azione dell’UE, che sta dedicando particolare attenzione alla questione della transizione climatica. Le politiche volte a contrastare i cambiamenti climatici stanno accelerando una presa di coscienza generalizzata sulla necessità di riorientare i capitali verso soluzioni di investimento in grado di ridurre l’impronta di carbonio dei portafogli”. Alla descrizione del contesto d’investimento offerta da Vincenzo Saccente, head of Sales in Italia della società, segue una valutazione sull’apporto che può arrivare dagli ETF provider. “Gli emittenti possono ricoprire un ruolo fondamentale, canalizzando i flussi verso prodotti semplici e trasparenti, in linea con i requisiti della nuova regolamentazione. Per questo motivo la nostra scelta per l’asset class azionaria ricade sull’innovativo Lyxor S&P Eurozone Paris-Aligned Climate (EU PAB) (DR) UCITS ETF. Lyxor è stato il primo emittente di ETF a quotare un intero ecosistema di prodotti in linea con gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi. Questo ETF replica il nuovo benchmark climatico “Paris-Aligned” (“PAB”) dell’UE, e il suo obiettivo di investimento è compatibile con lo scenario più ambizioso definito dal Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici. L’ETF mira a contenere l’aumento medio globale della temperatura entro 1,5°C”.

Rimaniamo nell’ambito della sostenibilità ma ritornando nel campo della gestione attiva con Simona Merzagora, managing director di NN Investment Partners. “L'intensificarsi del cambiamento climatico e la crisi di Covid-19 hanno aumentato la consapevolezza della necessità di una società e di un modello economico più sostenibili. Questa generale presa di coscienza ha accelerato la domanda da parte dei consumatori di prodotti e servizi più sostenibili, oltre che consolidare l’impegno dei policymaker ad incentivare una transizione verso un'economia green. Questo contesto ha inoltre dimostrato che le aziende con modelli di business sostenibili sono meglio preparate ad affrontare gli shock e si sono rivelate vincitrici durante la crisi”, afferma Merzagora. “Lo abbiamo visto molto chiaramente nella nostra strategia azionaria sostenibile NN (L) European Sustainable Equity, dove la qualità delle società in portafoglio, la forza dei loro bilanci e la resilienza dei loro modelli di business, sono stati elementi chiave per un portafoglio azionario resiliente e in grado di battere i benchmark di riferimento in fasi di mercato particolarmente incerte come quella attuale”, completa con attenzione specifica alla strategia prescelta da NN IP.

Nela view di Luca Tenani, country head Italy di Schroders, sono i numeri impressionanti dell’azionario cinese a meritare i riflettori in ottica 2021. “La Cina è stato il primo Paese ad affrontare la pandemia, ma anche il primo a uscirne, con prospettive economiche saldamente positive ed eccezionali previsioni di crescita per il 2021, superiori al 9%. Il suo mercato azionario domestico si sta gradualmente aprendo agli investitori esteri e rappresenta un'opportunità unica, con oltre 10.000 miliardi di dollari USA e più di 4.500 società quotate, di cui le cosiddette A-share sono il segmento più ampio e diversificato. Il fondo Schroder ISF China A consente di accedere a questo enorme potenziale, investendo con successo in titoli negoziati su Borse onshore come Shanghai e Shenzhen e cavalcando temi strutturali quali tecnologia, healthcare e crescita dei consumi”, spiega Tenani.

Giovanni Papini, country head Italy di UBS Asset Management si concentra, invece, nela sua riflessione sul nuovo anno visto in chiave equity sulle opportunità offerte dal tema della sostenibilità in tutta la sua ampiezza. “Vi sono diverse motivazioni per investire in questa asset class nel 2021: il maggior peso dell'indice MSCI Europe verso settori ciclici, l'espansione fiscale, valutazioni azionarie interessanti e il dividend yield a 3.1%. Inoltre la forza dell'euro potrebbe offrire agli investitori internazionali potenziali di rendimento maggiori”, entra nel dettaglio. “Il fondo UBS European Opportunity permette di prendere esposizione alle azioni europee, tramite un portafoglio concentrato di azioni sostenibili selezionate. L'allocazione del portafoglio dipende esclusivamente dalle scelte bottom-up dei titoli e non presenta limitazioni per quanto riguarda l'allocazione a livello di settori o Paesi”.

Una scelta che punta dritto al cuore della filosofia di investimento della società quella di Vanguard con il suo Vanguard FTSE All World Ucits ETF. “Con oltre 3.400 titoli sottostanti rappresentati da azioni quotate sui mercati sviluppati ed emergenti, è difficile immaginare di costruire una tale copertura attraverso l’acquisto di singoli titoli. Il prodotto ha un TER molto basso, pari allo 0,22% ed è perfettamente indicato per investimenti a lungo termine”, le parole di Simone Rosti, responsabile di Vanguard per l’Italia. Oltre ad un prodotto, un vero e proprio emblema, “con un grado di diversificazione estremamente difficile da eguagliare”.