Riviste fortemente al rialzo le cifre dei mesi scorsi (+100 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di novembre è stato rivisto al rialzo di 49 mila unità a più 261.000, quello di dicembre al rialzo di 51 mila a più 307.000.
L'economia americana ha creato a gennaio 143.000 posti di lavoro, dato inferiore alle attese degli analisti che scommettevano su quota 175.000. Il tasso di disoccupazione è calato al 4 per cento. Mentre, sono state riviste fortemente al rialzo le cifre dei mesi scorsi (+100 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di novembre è stato rivisto al rialzo di 49 mila unità a +261.000, quello di dicembre al rialzo di 51 mila a +307.000.
Non solo, il tasso di partecipazione alla forza lavoro si è attestato al 62,6%. I salari medi salgono dello 0,5% m/m (consensus +0,3%, mese precedente +0,3%). I salari sono saliti del 4,1% a/a (consensus +3,8%, mese precedente al +3,9% a/a).
"Le cifre sul report NFP di gennaio hanno dato continuità alle ottime cifre dei mesi scorsi. A eccezione del basso dato sulla creazione di nuovi posti di lavoro di gennaio, tutte le restanti cifre hanno mostrato un mercato del lavoro in buona salute", spiega Filippo Diodovich, Senior Market strategist di IG Italia.
Secondo lo specialista, la forte revisione al rialzo dei nuovi impieghi dei mesi precedenti (dicembre sopra i 300 mila, dato migliore da gennaio 2023), la discesa del tasso di disoccupazione al 4% e la crescita dei salari molto forte "sono cifre incoraggianti che spingono la Federal Reserve a mantenere i tassi di interesse sui livelli attuali e a non avere dubbi su potenziali tagli del costo del denaro".
Una traiettoria di normalizzazione
A detta di Jack Janasiewicz e Garrett Melson di Natixis IM Solutions il mercato del lavoro si sta semplicemente normalizzando. "Sia che si guardi al tasso di partecipazione alla forza lavoro o al rapporto tra occupazione e popolazione, vediamo che il mercato del lavoro potrebbe benissimo essere ad un punto di piena occupazione. E se siamo in piena occupazione, è logico che l'aumento dei posti di lavoro dovrebbe iniziare a rallentare", dicono.
A detta dei due esperti, se l'occupazione rimane stabile e i salari reali aumentano, anche se a un ritmo più lento, ci si dovrebbe aspettare che i consumatori statunitensi continuino a fare ciò che sanno fare meglio: consumare. "E i consumi rappresentano quasi il 70% della crescita statunitense".