I PIR pronti a decollare di nuovo

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Marcus Zymmer, Unsplash

Il riscatto dei PIR sembra avvicinarsi. Che il Governo stesse lavorando per dare nuovo slancio ai Piani individuali di risparmio era cosa nota. La notizia è che la Commissione Finanze della Camera ha approvato all’unanimità un emendamento al decreto fiscale per la modifica della disciplina dei PIR: le disposizioni saranno applicate ai prodotti costituiti a decorrere dal 1° gennaio 2020. Il quadro più aggiornato sullo stato di salute dei PIR è stato fornito recentemente da Assogestioni. A fine settembre i prodotti registravano deflussi pari a 354 milioni e un patrimonio promosso di 18,5 miliardi.

L'Associazione, peraltro, ha reagito immediatamente alla notizia: "La proposta approvata alla Camera risulta in linea con i profili di liquidità dei PIR costituiti in fondi aperti”, ha commentato Alessandro Rota, direttore dell’ufficio studi di Assogestioni. “Se approvata in via definitiva anche in Senato, la norma va nella giusta direzione per la ripresa di un mercato che si era bruscamente fermato nel 2019”, ha aggiunto. 

L'emendamento
Nello specifico, l’emendamento approvato stabilisce che “in ciascun anno solare di durata del piano, per almeno i due terzi dell’anno stesso, le somme o i valori destinati nel piano di risparmio a lungo termine devono essere investiti per almeno il 70 per cento del valore complessivo, direttamente o indirettamente, in strumenti finanziari, anche non negoziati nei mercati regolamentati o nei sistemi multilaterali di negoziazione, emessi o stipulati con imprese residenti nel territorio dello Stato (…) o in Stati membri dell’Unione europea o in Stati aderenti all’Accordo sullo Spazio economico europeo con stabili organizzazioni nel territorio dello Stato”.

E continua: “La predetta quota del 70 per cento deve essere investita per almeno il 25 per cento del valore complessivo in strumenti finanziari di imprese diverse da quelle inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana o in indici equivalenti di altri mercati regolamentati, e per almeno un ulteriore 5 per cento del valore complessivo in strumenti finanziari di imprese diverse da quelle inserite nell’indice FTSE MIB e FTSE MID della Borsa italiana o in indici equivalenti di altri mercati regolamentati”. 

Come ha annunciato sulla sua pagina LinkedIn Sestino Giacomoni, membro del Coordinamento di presidenza di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Finanze, l’emendamento approvato dalla Commissione prevede la rimozione dei vincoli che li avevano bloccati lo scorso anno e un indirizzamento dei risparmi in modo più mirato verso le piccole imprese. Inoltre, ulteriore chiarezza è stata fatta sulle norme che consentiranno alle casse di previdenza e ai fondi pensione di sottoscrivere più di un PIR (sempre nel limite del 10% del patrimonio), superando così il vincolo dell’unicità stabilito per le persone fisiche. Secondo le previsioni di Giacomoni, in 10 anni i PIR potranno raccogliere oltre 150 miliardi di euro da indirizzare nell’economia reale e PMI.

Secondo Luigi de Bellis, co-responsabile Ufficio Studi Equita, questa decisione avrà effetti molto positivi per il rilancio dei PIR. “Il limite del 5% (ex FTSE MIB e FTSE MID) ha il vantaggio di generare maggiori flussi e migliorare la liquidità, soprattutto con riferimento alle piccole imprese, così come l’eliminazione del vincolo di un solo PIR per i fondi pensione e casse di previdenza potrebbe portare ad un aumento degli investimenti in PMI anche da parte di questi investitori”.

“Siamo convinti che la via maestra per creare un collegamento virtuoso fra risparmio privato ed economia reale passi dallo sviluppo di un mercato secondario liquido, presidiato da partecipanti competenti e caratterizzato da flussi stabili”, ha commentato Giovanni Brambilla, amministratore delegato e responsabile Investimenti di AcomeA SGR. “Il nuovo emendamento del Governo sui PIR ci vede favorevoli poiché storicamente investiamo anche in società al di fuori dell’indice FTSE MIB e FTSE MID, come dimostrano i nostri portafogli PIR con un peso attuale superiore al 20% dedicato a questo segmento di mercato”, ha puntualizzato.