I primi 100 fondi quotati a Piazza Affari

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foto flickr: Ryan VanWilliams, creative commons

I tempi sono stati lunghi e l'iter faticoso, secondo quanto raccontano gli addetti ai lavori. Un anno di messa a punto prima di ingranare la marcia. Segno di una passiva resistenza da parte di molti intermediari, come reti e banche, che tendono a ostacolare l'acquisto dei prodotti da parte del cliente. Senza contare le difficoltà burocratiche di chi, fin dal 1 dicembre 2014, ha fatto richiesta per farne parte. Oggi Borsa Italiana festeggia i suoi primi 100 fondi aperti quotati, grazie all'ingresso degli ultimi quattro nuovi emittenti: 8a+ investimenti con uno strumento di diritto lussemburghese e tre di diritto italiano, European and Global Investments Ltd con otto fondi, Method Investments Sicav con due e Selectra Investments Sicav con quattro strumenti.

Il segmento dedicato ai fondi comuni d’investimento (UCITS compliant) raggiunge così un totale di 100 prodotti quotati di 16 diversi emittenti. “Apprezziamo il fatto che diversi emittenti abbiano preso la decisione strategica di quotare i propri fondi in Borsa", dice Pietro Poletto, responsabile mercati fixed income di Borsa Italiana. "Si conferma così la validità della scelta intrapresa da Borsa Italiana un anno fa di mettere a fattor comune l’infrastruttura di mercato ai fini di consentire una maggiore trasparenza e una sostanziale riduzione dei costi di processo. La piattaforma garantisce la tutela tipica di un mercato regolamentato MIFID compliant e rappresenta un valido canale di distribuzione complementare al modello tradizionale esistente”.

Tutti gli intermediari aderenti anche indirettamente a ETFplus possono infatti accedere ai fondi aperti. Investitori istituzionali e retail possono acquistare o vendere questi strumenti quotidianamente ad un prezzo pari al NAV ufficiale del giorno di negoziazione, calcolato e reso noto il giorno successivo. Fino a oggi, però, a comprare i fondi a Piazza Affari sono stati soprattutto investitori istituzionali, anche perchè gli intermediari già attrezzati per eseguire ordini di compravendita sono ancora soltanto dieci - Banca Finnat Euramerica, Banca Profilo, Directa SIM, Equita SIM, Iccrea Banca, Intermonte SIM, Invest Banca, Icbp, Banca Generali e Method Investments& Adivosry. 

"È un iter molto lungo, ci vorrà del tempo", ricordava Davide Pasquali di Pharus Sicav durante il 5º congresso nazionale Fee Only organizzato da Consultique. "Ma noi siamo qui per educare i risparmiatori finali anche attraverso la Borsa."Così come per gli ETF la quotazione dei fondi in Borsa può diventare un mercato significativo, anche se non certo la strada principale del risparmio gestito", affermava nello stesso convegno Alberto Foà, presidente di AcomeA SGR. "Vedo positivamente l’arrivo di altri emittenti. Un mercato, per avere successo, deve essere frequentato sia dalla domanda sia dall’offerta”. (leggi qui)