I principali driver di crescita per gli ETF

Maria Eklind, Flickr, Creative Commons.
Maria Eklind, Flickr, Creative Commons.

Secondo quanto risulta dallo studio di Greenwich Associates, commissionato da BlackRock, un numero crescente di investitori istituzionali utilizza gli ETF. Secondo il sondaggio, realizzato su un campione di 132 investitori istituzionali europei, le compagnie assicurative sono attualmente gli invesitori istituzionali europei che utilizzano maggiormente gli ETF, superando gli asset manager, che sono stati i principali utilizzatori nel 2015. Attualmente, circa 6 fondi pensione su 10 utilizzano ETF, il 40% in più rispetto allo scorso anno. Gli istituzionali stanno adeguando il loro approccio di investimento in risposta alle mutevoli dinamiche di mercato, come le politiche delle banche centrali, l’aumento della volatilità sui mercati e le sfide di liquidità per il mercato obbligazionario. 

L’utilizzo di questi strumenti è profondamente cambiato nel corso degli anni: inizialmente venivano utilizzati solo per la parte azionaria, mentre negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescita esponenziale della parte obbligazionaria e si sta così riducendo il gap tra equity e fixed income. Il maggiore utilizzo di ETF obbligazionari è principalmente dovuto ad alcune caratteristiche del prodotto come la facilità di utilizzo, la diversificazione, basse commissioni di gestione, la liquidità dello strumento e un rapido accesso al mercato. In termini di utilizzo, circa il 54% degli investitori utilizza ETF azionari per posizioni di massimo un anno, mentre il 46% per posizioni di più di 2 anni. Per quanto riguarda gli ETF obbligazionari, l’83% degli investitori utilizza questi strumenti per posizioni di più di un anno, mentre il 74% per posizioni di più di 2 anni. Nel 2017 osserveremo un crescente interesse degli investitori verso gli ETF dedicati alle materie prime, dato che gli attivi reali cominciano a beneficiare di una maggiore crescita a livello globale e delle previsioni di ripresa economica. Dando uno sguardo ai dati dell'ultimo bienno, osserviamo una crescita nell’utilizzo di ETF da parte delle compagnie assicurative (89% nel 2016 rispetto al 63% del 2015), asset manager (85% nel 2016 contro il 72% nel 2015) e fondi pensione (57% nel 2016 contro il 40% nel 2015). 

I 5 motivi che hanno portato gli investitori a utilizzare maggiormente gli ETF sono i seguenti:

  • La possibilità di migliorare la liquidità del portafoglio, soprattutto a livello di allocazioni obbligazionarie: nel 2016, il 45% degli investitori istituzionali hanno utilizzato ETF per gestire la liquidità, rispetto al 36% del 2015 e un investitore istituzionale su 10 prevede di utilizzare gli ETF per la prima volta nel 2017. Il calo della liquidità sul mercato obbligazionario a seguito dei requisiti di capitale imposti alle banche da Basilea III ha contribuito alla crescita dell'utilizzo di ETF.
  • Gestire la volatilità associata a eventi di mercato come la Brexit e le elezioni americane: nel 2016, il 36% degli investitori istituzionali hanno utilizzato gli ETF per gestire il rischio o per strategie di copertura, rispetto al 28% del 2015. Questo incremento è attribuibile all’aumento della volatilità sui mercati e ai cambi strutturali del mercato obbligazionario europeo e globale.
  • Integrare e sostituire altri strumenti di investimento: a questo proposito, nel 2016 un terzo degli investitori istituzionali, principalmente asset manager e compagnie di assicurazione, hanno sostituito le posizioni aperte in futures con ETF e si prevede che circa la metà degli utilizzatori si muoverà in questa direzione nel 2017.
  • Gestione del rischio in uno scenario di tassi di interesse bassi e elevata volatilità: circa il 75% degli utilizzatori di ETF Smart Beta prevedono di incrementare l’utilizzo di questi strumenti nel 2017, rispetto al 57% dello scorso anno. In particolare, quattro società di gestione su cinque sono propense ad incrementare le loro posizioni in questi prodotti. Nei primi 2 trimestri del 2016, gli investitori utilizzavano ETF Smart Beta con strategie minimum volatility, mentre a partire da giugno, la rotazione settoriale ha portato gli investitori a focalizzarsi maggiormente su strategie value.
  • Facilità di accesso ai mercati: l’86% degli investitori istituzionali utilizza ETF azionari e tra questi, il 33% prevede di aumentare le posizioni in questa categoria nel 2017. Gli investitori utilizzano gli ETF per ottenere un’esposizione alle classi di attivo che offrono maggiori potenzialità in termini di rendimento. Dal sondaggio, le due classi di attivo scelte dagli intervistati sono state l’azionario dei Paesi sviluppati (47%) e emergenti (29%).