Secondo uno studio di Willis TowersWatson, l’anno scorso il patrimonio dei fondi pensione dei maggiori mercati del mondo è cresciuto a un ritmo superiore alla media storica degli ultimi cinque anni.
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Uno dei modi migliori per contrastare l'incertezza è mediante la previsione. Nonostante il difficile scenario per gli investimenti che si è materializzato durante lo scorso anno, i risparmiatori hanno aumentato globalmente i propri contributi per la pensione, così da far crescere il patrimonio in fondi pensione dei 22 maggiori mercati del mondo di un 4,3% negli ultimi dodici mesi, fino a raggiungere i 36,4 miliardi di dollari in asset. Gli asset totali delle pensioni rappresentano oggi circa il 62% del PIL dei loro Paesi sottostanti (Australia, Brasile, Canada, Cile, Cina, Finlandia, Francia, Germania, Hong Kong, India, Irlanda, Italia, Giappone, Malesia, Messico, Paesi Bassi, Sud Africa, Corea del Sud, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti d'America – manca ancora l’Italia). L'ingresso della Cina nello studio ha contribuito al calo significativo del ratio quest'anno.
È quanto rivela lo studio Global Pension Assets Study, pubblicato annualmente da Willis TowersWatson. Tra gli elementi emersi si nota che la crescita del patrimonio ha superato la media storica degli ultimi cinque anni, del 3,8% (in dollari). Per Paese, il maggior tasso di crescita si è prodotto in Cina ed è stato del 20,3% (lo studio copre il mercato delle Enterprise Annuities) e quello minore è stato del Giappone, del 5,4%.
“I mercati azionari e le asset class alternative hanno generato rendimenti ben oltre le previsioni. Mentre le pensioni in molti Paesi devono fare i conti con grandi deflussi, è incoraggiante vedere che il valore totale degli asset è aumentato nella maggior parte dei Paesi oggetto dello studio”, commentano da Willis TowersWatson.
Tendenze del 2016
Lo studio ha individuato una serie di tendenze nel risparmio globale a lungo termine sviluppatesi nel 2016. In primo luogo, si osserva che il volume di asset dei piani pensione a contribuzione definita continua a superare quello dei piani a prestazione definita. Attualmente, i primi rappresentano oltre il 48%, rispetto al 41% registrato nel 2006. L’Australia ha confermato nel 2016 la sua posizione di Paese in cui si realizza il maggior numero di contribuzione definita, con l’87% del patrimonio totale in pensioni. Il Giappone, il Canada e l’Olanda, invece, continuano a essere dominati dalla prestazione definita, con un 96%, 95% e 94%, rispettivamente.
Secondo Willis TowersWatson, la crescita degli asset a contribuzione definita negli ultimi dieci anni è stata del 5,6%, rispetto all’incremento del 2,6% nei piani a prestazione definita. Scomponendo questo dato è possibile osservare un calo nelle assegnazioni nel settore azionario e obbligazionario negli ultimi venti anni, compensato da una crescita delle assegnazioni negli asset alternativi.
Riducendo lo spettro ai Paesi che compongono il P7 (i 7 più grandi mercati di pensione: Australia, Canada, Giappone, Olanda, Svizzera, Regno Unito e USA), si può notare che la quota azionaria è scesa un 11% negli ultimi 20 anni, passando dal 57% al 46%. Anche l'allocazione in obbligazioni è calata nei mercati del P7 nello stesso periodo, dal 35% del 1997 al 28% nel 2016. I tre mercati che hanno aumentato maggiormente le loro allocazioni in obbligazioni negli ultimi dieci anni sono stati l’Olanda (dal 44% al 54%), il Regno Unito (dal 24% al 36%) e il Giappone (dal 46% al 59%).
Prosegue la tendenza alla globalizzazione per via della riduzione della propensione locale: l’azionario domestico nei portafogli dei fondi pensione è passato dal 69% del 1998 al 43% nel 2016. Tra i mercati analizzati, Svizzera, Canada e Regno Unito hanno il tasso percentuale di allocazione più basso nell’azionario domestico, mentre i fondi statunitensi si sono rivelati i più esposti al mercato nazionale.
“La gestione del rischio continua a essere il punto cruciale in tutti i fondi pensione a livello mondiale. La strategia principale per farlo è la maggiore diversificazione, come dimostra la tendenza al rialzo di allocazioni in asset alternativi e il cambiamento sostenuto nei mercati azionari nazionali”, commentano dall’entità. Ciò mette in evidenza il fatto che "un numero maggiore di fondi sta ricorrendo a tecniche di mitigazione del rischio per mitigare l’effetto di un possibile comportamento avverso del mercato. Queste tendenze continueranno a causa di eventi geopolitici e dell'incertezza in tutte le regioni”.
Distribuzione degli asset per Paese
Gli Stati Uniti restano il più grande mercato in termini di patrimonio previdenziale, seguiti dal Regno Unito e Giappone. Tutti e tre rappresentano il 77% del patrimonio totale. Tuttavia, l'Olanda è il Paese con il maggior volume di asset in fondi pensione in proporzione al suo PIL (168%), seguito da Australia (126%), Svizzera (123%), USA (121%) e Regno Unito (108%). La Cina, considerando solo il mercato Enterprise Annuities, presenta la percentuale più bassa (1,2%).
Le cifre in 10 anni (in valuta locale) rivelano che l’Olanda è anche il Paese dove il patrimonio in fondi di pensione è aumentato maggiormente rispetto al sul PIL, un 33%. Seguono il Canada (dal 73% al 103%), l’Australia (dal 104% al 126%) e gli Stati Uniti (dal 100% al 121%).