L’industria dell’asset management si trova a un punto di svolta. Secondo lo studio , le pressioni strutturali sui costi si stanno pian piano intensificando sulla gestione attiva. Negli ultimi 5 anni, i ricavi del settore sono cresciuti a un CAGR (tasso di crescita annuale composto) del 4% rafforzato dall'apprezzamento del valore patrimoniale e degli afflussi di capitale, raggiungendo il picco massimo di 326 miliardi di dollari nel 2018 con oltre 80 milioni di dollari gestiti esternamente a fine anno.
Attenzione però! Con MiFID II, gli investitori stanno diventando sempre più attenti ai costi. “Per i prossimi 5 anni prevediamo che il settore dell’asset management ottenga dei ricavi che cresceranno di un CARG di appena 1% circa”. Quindi, in che modo le società di gestione potranno giustificare le management fee dei loro prodotti?
Secondo lo studio ci sono tre aree d’investimento in cui i costi non potranno essere abbattuti: Emerging Markets, Private Markets e Solutions. Queste tre aree domineranno la crescita dei ricavi passando da un contributo del 38% a un 53% nel 2023. Per quanto riguarda l’area dei mercati sviluppati, i ricavi saranno destinati a ridursi per più di un terzo con il passivo che guadagnerà terreno.
Il passaggio al passivo
Fino a poco tempo fa i gestori attivi fortemente performanti potevano ancora aspettarsi buoni afflussi di capitale, ma le cose stanno cambiando. Gli investitori stanno pian piano riducendo gli investimenti nei fondi attivi. Ci sono chiaramente dei rischi che ne derivano, come l’aumento di concentrazione del mercato, il rischi di liquidità e operativi con un potenziale impatto sulla struttura del mercato), ma la realtà è che il premio addebitato per la gestione attiva è in forte calo.
Se l'industria non può ridefinire la sua proposta di valore in qualcosa che gli investitori sono disposti a pagare, le prospettive di crescita dei ricavi sarà molto debole, soprattutto alla fine il ciclo guidato dal QE. In futuro gli asset manager saranno costretti a ridurre i costi per mantenere le stesse entrate che avevano precedentemente.
Per contrastare ciò, ci sono ancora tre aree d’investimento in cui gli asset manager possono stimolare la crescita dei ricavi:
- Mercati emergenti: Questi mercati rappresentano un'opportunità di crescita dei ricavi di 30 miliardi di dollari, con la metà trainati dalla Cina. I Paesi emergenti, per incentivare i flussi di capitale, dovranno incentivare la liberalizzazione dei settori e uno sviluppo strutturale dei mercati locali. Ad oggi, i principali clienti dei mercati emergenti sono i grandi fondi pubblici.
- Private Markets: l’apertura ai mercati privati può generare più di 3 miliardi di dollari di ricavi. La crescita dei private markets ha superato quella dei mercati pubblici, ma gli investimenti privati continua a provenire da un sottoinsieme di segmenti di clientela istituzionale: pensioni e fondi assicurativi. Ci aspettiamo che la crescita verrà coadiuvata da altri segmenti, come investimenti individuali (vale a dire soggetti con un patrimonio netto elevato). Questo attraverso anche l’apertura degli asset manager ai mercati privati e meno liquidi.
- Solutions: la nuova tecnologia è impostata per consentire la personalizzazione di massa di soluzioni per un gruppo di clienti più ampio. I prodotti orientati ai risultati sono cresciuti e la stima di crescita in questo settore è di 7 miliardi di dollari. Si sta osservando una rapida evoluzione nella gestione e nell'automazione dei dati, che determinerà diverse opportunità di personalizzazione nel mercato di massa. La battaglia in questo settore non sarà giocata solo tra le case di gestione, ma anche con i provider e distributori di nuova tecnologia.