Il quadro macroeconomico torna positivo

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Rbanks, Flickr, Creative Commons

Negli ultimi mesi lo scenario macroeconomico è in miglioramento. I mercati azionari sono tornati positivi, riportando i rendimenti ai livelli di inizio anno. Anche i mercati obbligazionari hanno riconosciuto un leggero miglioramento e il dollaro si è rafforzato, con il cambio che è andando a toccare 1,25. Secondo il team investimenti di UBI Pramerica SGR, “Il recupero dei mercati è stato supportato da minori timori di una guerra commerciale globale, insieme al mantenimento di un atteggiamento molto accomodante da parte delle Banche Centrali dei principali Paesi avanzati. Questi due fattori hanno fatto sì che i mercati si focalizzassero di nuovo sui dati, ancora molto positivi sia sul fronte macroeconomico che sugli utili aziendali”.

Per quanto riguarda la prima, la Cina ha giocato un ruolo fondamentale come policy maker: “L’aumento dei limiti alla partecipazione straniera in alcune industrie importanti, come quella dell’auto, e nelle imprese finanziarie, l’annuncio della riduzione dei dazi sulle importazioni delle auto, dal 25% al 12,5%, e l’apertura ad una revisione delle norme sulla tutela della proprietà intellettuale hanno fatto dissipare i rischi di una guerra commerciale”.

Per quanto riguarda invece le Banche centrali, queste non hanno cambiato le loro politiche e sono rimaste accomodanti:

▪ La Federal Reserve ha ribadito la volontà di alzare molto gradualmente i tassi di riferimento. 

▪ La BCE ha mantenuto un atteggiamento molto accomodante dichiarando che i tassi saranno mantenuti sui livelli attuali ancora a lungo, anche dopo il termine del programma di QE.

▪ La Bank of England ha ridimensionato le aspettative di ulteriori rialzi dei tassi, subordinando le prossime decisioni a valutazioni sull’evoluzione dell’economia, alle prese con le ripercussioni della Brexit.

▪ La Banca Centrale Cinese ha introdotto una misura di politica monetaria espansiva, iniettando liquidità a favore della piccola e media industria per cercare di contenere eventuali effetti restrittivi derivanti dalle altre azioni di politica monetaria.

View di mercato

▪Azionario: “Dal punto di vista strategico rimaniamo positivi sul mercato azionario. Riteniamo che questo movimento di rialzo possa continuare per il miglioramento prospettico degli utili societari e della solidità del quadro macro; i mercati potrebbero evidenziare ancora una performance positiva, sulla quale sarà opportuno valutare una riduzione del significativo sovrappeso sulle azioni che potrebbe portare anche ad una posizione di neutralità". 

Obbligazionario: "Rimaniamo negativi sul mercato obbligazionario governativo, dove i livelli dei rendimenti possono penalizzare l’investimento, e ancora cauti sul mercato corporate, dove comunque esistono delle interessanti opportunità di diversificazione. Le strategie obbligazionarie sui prodotti dedicati non sono mutate, con un sottopeso significativo in termini di duration. Relativamente al mercato corporate, rimane una certa cautela sulla parte investment grade, ma rimane positiva la view su quella high yield, in particolare, nei confronti degli emittenti con rating più basso". 

Currency: Relativamente alle valute, continua la riduzione delle posizioni nei confronti del dollaro e non è esclusa la possibilità di arrivare ad un sottopeso su livelli tra l’1,18-1,19.