Dai loro massimi assoluti, l’esposizione alle sofferenze (NPE) sembra essere in continua discesa. Tale flessione sembra tuttavia continuare, con stime che raggiungono livelli inferiori ai 150 miliardi di euro nel 2019. Diversi sono stati i progetti che hanno portato le banche italiane a migliorare decisamente il fronte degli NPL (non-performing loan), come la vendita di crediti da 17 miliardi di euro di UniCredit, l’accordo da 24 miliardi sugli NPL garantiti dallo Stato (GACS) di MPS, l’ulteriore vendita di 18 miliardi di NPL da parte delle due banche venete, l’operazione da 10,8 miliardi tra Intesa Sanpaolo e Intrum, e così via.
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