In caso di risoluzione greca, Italia e Spagna potrebbero essere i principali beneficiari

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Le discussioni sulla Grecia continuano a influenzare il sentiment di mercato. Ma gli esperti restano positivi sull’Europa. Anja Hochberg, CIO di Europa e Svizzera di Crédit Suisse, commenta: “considerando che il nostro principale scenario prevede un accordo dell’ultimo minuto sulla Grecia, intravediamo chiaramente, per via della correzione del 10% sui mercati azionari dell’unione monetaria europea, l’emergere di nuove opportunità per gli investimenti azionari in Europa”. Continua: “anche la nostra previsione di un nuovo deprezzamento dell’euro sulla scia di un dollaro in visibile apprezzamento aiuterebbe gli indici azionari. Certamente l’Europa, e in particolare la Germania, ha registrato un netto incremento dei rendimenti su base relativa. Ma, su base storica, il DAX tedesco ha già evidenziato delle svendite maggiori che non in passato, in condizioni simili”. In Europa, le probabilità di una ripresa del DAX sono pertanto ancora intatte.

Quanto alla scelta dei pesi da mettere in portafoglio, dichiara: “manteniamo la nostra preferenza per il mercato italiano, che ha dato risultati positivi. Considerando che il trend in Italia potrebbe maturare nelle prossime due o tre settimane, il mercato spagnolo, che mostra valutazioni positive e rating ciclici in netto miglioramento, potrebbe essere uno dei prossimi vincitori in caso di una soluzione della questione greca”. A livello globale il gruppo fa sapere di vedere un rasserenamento delle prospettive economiche. Continua: “dal momento che i dati provenienti dagli Stati Uniti stanno evidenziando nuovamente un trend di ripresa e l’output gap (differenza cumulata tra PIL potenziale e PIL reale) si sta chiudendo, con ogni probabilità la Fed rialzerà i tassi d’interesse a settembre, con prospettive di rialzi dei tassi molto moderate successivamente”.

Mentre, sul fronte obbligazionario, spiega: “raccomandiamo ancora di detenere obbligazioni con un rendimento più elevato (per esempio le obbligazioni dei mercati emergenti) e, laddove il profilo di rischio e lo stato dell’investitore lo consentano, debito subordinato (ad es. titoli ibridi corporate, prestiti senior). Gli strumenti obbligazionari flessibili godono, a nostro giudizio, di un buon posizionamento per far fronte alle attuali sfide sui mercati del reddito fisso”. E conclude: “consigliamo ancora, non solo, ma in particolar modo per gli investitori nel reddito fisso, di equilibrare i portafogli con gli investimenti alternativi".